Stop spostamenti per coronavirus, crolla lo smog in Italia: le mappe
Lo stop agli spostamenti in Italia per l'emergenza sanitaria dovuta al nuovo coronavirus COVID-19 ha portato a conseguenze positive per l'aria delle nostre città: è crollato lo smog, forte riduzione degli inquinanti nocivi. Questo dovrebbe anche farci riflettere.
Nelle ultime settimane, per le forti limitazioni agli spostamenti a causa dell'emergenza sanitaria da COVID-19 in Italia, la concentrazione di smog e sostanze inquinanti nelle città italiane si è fortemente ridotta. Si è ridotto particolarmente il biossido di azoto (NO2), il gas nocivo emesso dalla combustione dei combustibili fossili nelle nostre città, in particolare dai veicoli a motore e dalle strutture industriali.
Il Copernicus Atmosphere Monitoring Service ha rilevato una importante riduzione delle concentrazioni di NO2 nel nord Italia fin dalla seconda metà di febbraio ed ha pubblicato un bollettino che analizza questa riduzione. "La riduzione delle emissioni di NO2 nella valle del Po - ha affermato Claus Zehner, il capo missione del programma Copernicus Sentinel-5P dell'ESA, è molto consistente". Ed aggiunge: "potrebbero aver influito anche altri fattori, ma riteniamo che con ogni probabilità questa riduzione abbia coinciso con lo stop agli spostamenti nel nord Italia".
Questo ci porta rapidamente a delle riflessioni: perché siamo disposti a bloccare tutto per una emergenza sanitaria, e non per le altre emergenze evidenti da anni, come quella climatica (che richiederebbe una drastica riduzione delle emissioni di CO2) e quella ambientale (nelle aree urbane dell'Italia sono decenni che si parla di una vera emergenza per l'elevato numero di morti per inquinamento).
I centri meteorologici mondiali avevano già rilevato a gennaio la drastica riduzione dello smog in Cina, per lo stop agli spostamenti. Da giorni anche i centri meteo europei mostrano mappe animate con la concentrazione di inquinanti nell'aria nel nord Italia e sorprende la forte riduzione di inquinanti delle ultime settimane.
La riduzione dello smog nella Pianura Padana
Le regioni settentrionali del resto, hanno cominciato a bloccare tutto già a fine febbraio, quando è esplosa in tutta la sua gravità l'emergenza per il nuovo coronavirus COVID-19.
La riduzione dell'inquinamento nella Pianura Padana è ancora più significativa se pensiamo che si tratta di una delle aree più inquinate d'Europa. Lo è sia per l'intensa attività industriale, sia per l'elevata urbanizzazione con la presenza di città e centri con milioni di abitanti, ed infine per la conformazione geografica che favorisce l'accumulo di inquinanti (specie in periodi di stabilità meteo, che nell'inverno appena trascorso sono stati insolitamente prolungati, con continue fasi anticicloniche).
Questa grande riduzione delle sostanze inquinanti nell'aria si era già vista a gennaio in Cina, dove la crisi coronavirus aveva portato, come in Italia, allo stop degli spostamenti portando quindi a una drastica riduzione del traffico di automobili.
In questi giorni si sta parlando molto anche della riduzione degli spostamenti aerei: con migliaia di voli in meno al giorno, da ormai diverse settimane (sull'Italia i cieli sono ormai sgomberi da aerei da oltre una settimana per lo stop quasi totale e l'isolamento del paese), si registrerà probabilmente una importante riduzione delle emissioni di CO2. Di questo abbiamo parlato in questo articolo, con una riflessione su crisi climatica ed emergenza coronavirus. Qui invece, abbiamo ricordato lo stop ai voli dell'aprile 2010 per l'eruzione del vulcano islandese.