Le spettacolari foto della fioritura nella piana di Castelluccio di Norcia: dove si trova, e quali piante fioriscono?
Si ripete ogni anno in questo periodo la spettacolare fioritura nella Piana di Castelluccio, nell'Appennino centrale, nella cornice dei Monti Sibillini. Quali piante fioriscono, e quando ammirare lo spettacolo?
C'è un luogo in Italia dove ogni anno si ripete uno straordinario spettacolo della natura. Nella splendida cornice dell'Appennino umbro-marchigiano, nell'Italia centrale, tra la fine di maggio e la metà di luglio, l’altopiano di Castelluccio di Norcia è testimone di un evento di particolare importanza che regala immagini stupende.
Si tratta della Fioritura. In questo periodo i fiori selvatici tingono la grande piana situata alle pendici del massiccio del Monte Vettore, la montagna più alta dei Sibillini, con sfumature di giallo, rosso e blu.
La fioritura avviene sia nei campi coltivati, dove fioriscono le piante selvatiche che crescono in simbiosi con le piante di lenticchia coltivate, sia in maniera spontanea nelle zone non agricole. Il risultato è uno splendido scenario da ammirare con i propri occhi, e che ogni anno richiama molti visitatori.
Dove avviene la splendida Fioritura di Castelluccio
Ci troviamo nel cuore dell'Appennino umbro-marchigiano, a poco meno di 30 km da Norcia. Qui, alle pendici del gruppo del Monte Vettore, sotto la Cima del Redentore (2.448 m s.l.m, la vetta più alta dell'Umbria), si trova un altopiano conosciuto come Piani di Castelluccio, dal nome della frazione di Castelluccio di Norcia (Perugia), uno dei centri abitati più elevati degli Appennini (1452 m).
L'altopiano è diviso in aree conosciute come Piano Grande, Pian Piccolo e Pian Perduto. Inserita nel Parco nazionale dei Monti Sibillini, questa piana che appare perfettamente piatta se vista da lontano, grazie alla natura carsica e alla presenza qui di un antico lago, ha origine tettonica, risultato della continua distensione dell'Appennino, una catena montuosa in continuo movimento.
Un fatto questo reso purtroppo evidente dai frequenti terremoti, l'ultimo dei quali (2016-2017) ha causato gravissimi danni in questa zona, distruggendo molte antiche case della frazione.
Quali specie fioriscono?
La spettacolare "fioritura" che avviene tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate, variando di anno in anno a seconda delle condizioni meteo, colora con uno spettacolare mix di colori questa piana tettonica. Le specie che danno vita a questa fioritura sono diverse.
In particolare vanno menzionate le lenticchie, che vengono coltivate qui e che sono caratterizzate da piccoli fiori bianchi e alle specie infestanti che le accompagnano. Come indicato sul sito del Parco dei Sibillini queste altre specie sono: la senape, con i suoi colori gialli, i papaveri, i fiordalisi, la camomilla.
Tornando alla lenticchia, si tratta della specie Lens culinaris e quella che viene qui coltivata è tutelata dal marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta), conosciuta e commercializzata come Lenticchia di Castelluccio di Norcia. Coltivata ad una altitudine di 1400 metri sul livello del mare, è di piccole dimensioni ed è presente nell’agricoltura umbra da tempi immemorabili.
Quando ammirare la fioritura?
L’inizio della fioritura, la durata e l’intensità dei colori variano negli anni. Tutto dipende dalle temperature e della eventuale presenza di neve. La fioritura è però uno degli eventi più attesi e seguiti di quest'area dell'Italia centrale e ci sono numerosi siti che danno notizia dell'inizio del fenomeno.
In generale comunque, la fioritura può iniziare già nella seconda metà di maggio e termina di solito entro la metà di luglio.
Altre cose da vedere nella zona
Come anticipavamo all'inizio dell'articolo, la piana di Castelluccio si trova immersa nei Monti Sibillini, splendide montagne dell'Appennino centrale a cavallo tra Umbria e Marche, protette da un parco nazionale.
A poca distanza troviamo la splendida Norcia, gravemente ferita dal terremoto del 2016-2017 ma in fase di rinascita. Da segnalare anche la splendida Valnerina, una valle che prende il nome dal fiume che la attraversa, il Nera, uno dei più importanti dell'Italia centrale, nota per i suoi paesi antichi, le montagne che la circondano, i boschi e i numerosi siti di interesse geologico.