Spettacolare nube di polvere sahariana sorvola l'Atlantico: i video
Una spettacolare nuvola di polvere finissima, di origine desertica, nei giorni scorsi ha sorvolato l'Atlantico tropicale, spingendosi incredibilmente fino alle coste nord americane.
In questi ultimi giorni una spettacolare nuvola di polvere finissima, di origine desertica, formatasi nei giorni scorsi sopra le vaste distese desertiche del Sahara occidentale, fra Mali occidentale, Mauritania e Western Sahara, sotto la spinta dei sostenuti venti di “harmattan” (il corrispondente dell’Aliseo di NE nella regione sahariana) si è spinta fino al cuore dell’Atlantico tropicale, contribuendo a velare e offuscare il cielo, impedendo ai raggi solari di scaldare la superficie oceanica adeguatamente.
Ma la cosa ancora più impressionante riguarda la portata dell’evento, nonché la sua estensione su un areale vastissimo che va a coprire l’intero bacino dell’Atlantico tropicale, fra le coste dell’Africa occidentale, il Venezuela, l’area caraibica fino al Golfo del Messico.
La polvere e le migliaia di particelle di pulviscolo sollevatesi dal Sahara occidentale, sotto l’impeto dei sostenuti venti di “harmattan” in azione a nord del “fronte di convergenza intertropicale” che continua ad avanzare verso il Golfo di Guinea, si sono spinte fino alla costa venezuelana orientale, ai Caraibi e alle Piccole Antille, dove i cieli, da Cuba al Venezuela settentrionale, si presentano pesantemente velati o quasi del tutto offuscati.
In realtà le tempeste di sabbia che producono queste vaste nubi di polvere e pulviscolo desertico sono piuttosto frequenti in questa stagione, lungo le coste dell’Africa occidentale, ciclicamente espulse dai venti di “harmattan” dal Sahara occidentale verso l’oceano Atlantico, dove ogni anno vanno a depositarsi ingentissimi quantitativi di polvere desertica lungo gli abissi.
Basti pensare che nel giugno del 2007 dai deserti del Sahara occidentale era stata espulsa una enorme nuvola di polvere che è stata in grado di offuscare i cieli sopra l’Atlantico tropicale per svariati giorni, contribuendo a raffreddare le acque superficiali oceaniche. Quel significativo raffreddamento provoco un rallentamento dell’attività degli uragani e delle tempeste tropicali.