Tra poche ore un asteroide sfiorerà la Terra: ecco quello che sappiamo
Solo 5 giorni fa l’astronomo Gennady Boris scopriva un debole asteroide che proprio stanotte effettuerà un flyby molto stretto con la Terra, il quarto più vicino mai registrato.
Pochi giorni fa, esattamente il 21 gennaio 2023, l’astronomo Gennady Borison, ormai noto nel campo astronomico in quanto scopritore della prima cometa interstellare, la 2I/Borisov, osservando il cielo dall’osservatorio Margo nella città di Nauchnij, nella Crimea centrale, scopriva un debole asteroide Nea al momento denominato dal Minor Planet Center col nome provvisorio 2023 BU.
Un asteroide Nea di tipo Apollo
Un asteroide near-Earth non è altro che un asteroide la cui orbita è vicina a quella della Terra. Questi possono anche costituire un pericolo per la sicurezza terrestre in quanto le loro orbite intersecano quella del nostro pianeta.
Nel dettaglio 2023 BU si muove su un’orbita eliocentrica, ossia attorno al Sole, di tipo Apollo. Questo gruppo di asteroidi deve il suo nome all’asteroide Apollo, il primo oggetto di questo tipo ad essere scoperto. Gli asteroidi Apollo sono Nea caratterizzati da un’orbita a bassa inclinazione sull’eclittica, con perielio poco all’interno dell’orbita terrestre e afelio poco oltre la nostra orbita.
Ricordiamo che in astronomia il perielio è il punto di minima distanza di un corpo del sistema solare dal Sole, mentre l’afelio è il punto di massima distanza.
2023 BU sta per collidere con la Terra?
Sin da subito questo asteroide ha attirato l’attenzione degli astronomi di tutto il mondo in quanto c’era una probabilità del 40% che potesse collidere con la Terra, inoltre a causa del poco margine di preavviso con cui è stato scoperto non si sarebbero potute attuare misure di difesa planetaria per distruggere o modificare l’orbita dell’asteroide.
Con il passare delle ore, grazie al numero crescente di osservazioni dell’asteroide effettuate dagli osservatori astronomici dislocati in tutto il mondo la possibilità di impatto è poi svanita.
Quello che sappiamo ad ora è che 2023 BU stanotte farà un passaggio ravvicinato, detto anche flyby, molto stretto con la Terra ma senza alcun rischio di entrare in collisione. L’asteroide sorvolerà l’Oceano Pacifico meridionale ad una distanza di circa 3600 km dalla superficie della Terra.
Si tratta di una quota piuttosto bassa che, anche se superiore a quella della maggior parte dei satelliti, è comunque all’interno dell’orbita geostazionaria.
Bisogna inoltre specificare che 2023 BU è un asteroide piuttosto piccolo, con un diametro tra i 3,5 e gli 8,5 metri, quindi anche se fosse stato diretto proprio verso la Terra, entrandone in collisione, sarebbe stato del tutto innocuo: entrando in contatto con l’atmosfera terrestre brucerebbe e si disintegrerebbe nell’alta atmosfera generando una brillante fireball (una meteora che raggiunge una luminosità uguale o superiore a quella di Venere, il terzo astro più brillante nel cielo), probabilmente visibile solo dalla Terra del Fuoco, la parte più meridionale del Sud America.
Quando e come osservare il passaggio dell'asteroide
Tra poche ore ci aspetta quindi uno dei passaggi ravvicinati più vicini alla Terra mai registrati, per l’esattezza il quarto in ordine di vicinanza. Al momento il record di minima distanza è detenuto dall’asteroide 2020 VT4 che passò a soli 365 km dalla superficie terrestre il 13 novembre del 2020.
Secondo gli scienziati dell’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) per gli osservatori italiani il momento più propizio per osservare 2023 BU sarà durante la fase di avvicinamento nella prima serata di oggi, 26 gennaio, intorno alle 22:30 ora italiana, quando l’asteroide sarà alto sull’orizzonte nella parte settentrionale della costellazione del Cancro.
Avrà una magnitudine di +7,6, quindi avrà una luminosità tale da poter essere visto anche con un piccolo binocolo o telescopio, sempre se lontani da fonti di inquinamento luminoso e in condizioni di cielo terso.