Un razzo giapponese ha fallito nuovamente il lancio: è la seconda volta
L’Agenzia Spaziale Giapponese pochi giorni fa ha tentato di inviare nello spazio il suo nuovo razzo pesante H3, ma dopo appena pochi minuti a causa di problemi tecnici ne è stata comandata l’autodistruzione.
Circa 10 anni fa l’Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA) insieme con la Mitsubishi Heavy Industries (MHI) ha iniziato a sviluppare il veicolo di lancio H3, un razzo a propellente liquido con un booster a propellente solido, il primo razzo al mondo ad utilizzare un ciclo di spurgo dell’espansore per il motore del primo stadio.
Alcune specifiche tecniche del razzo H3
Si tratta quindi di un razzo a due stadi. Il primo stadio utilizza ossigeno e idrogeno liquido come propellenti e può trasportare zero, due o quattro propulsori a propellente solido (SRB) che utilizzano come combustibile il polibutadiene. Mentre il primo stadio è alimentato da due o tre motori LE-9, il secondo stadio è alimentato da un singolo motore di tipo LE-5B migliorato.
Sostanzialmente H3 è stato progettato con motori più economici rispetto al passato in modo da poter produrre e lanciare nello spazio il nuovo veicolo in maniera più rapida, più economica e meno rischiosa.
Numerosi ritardi nei lanci
Inizialmente il lancio del primo H3 era stato programmato per il 2020 ma a causa di alcuni ritardi causati dalla pandemia e da difetti di progettazione, ad esempio alcuni problemi tecnici relativi al motore LE-9 del primo stadio, il lancio ufficiale è stato rimandato di circa 3 anni.
In realtà un primo tentativo di lancio è stato effettuato meno di un mese fa, il 17 febbraio 2023. In quell’occasione il razzo non si è neppure alzato da terra, è sta interrotta la sequenza di lancio dopo l’accensione dei motori del primo stadio, a pochi secondi dall’effettivo lancio. La causa di questo primo fallimento è stata la mancata accensione dei booster laterali a propellente solido SRB-3.
Risolti quindi i problemi con i booster laterali è stata programmato un secondo tentativo, avvenuto effettivamente il 7 marzo scorso. In questa occasione il razzo si è effettivamente sollevato da terra, ma il suo volo è durato ben poco.
Il secondo tentativo
Infatti dopo appena 5 minuti dal lancio è stata comandata l’autodistruzione del razzo a causa di un problema di accensione del motore del secondo stadio che aveva compromesso ogni possibilità di raggiungere la missione e portando quindi al fallimento del primo test orbitale del nuovo razzo H3.
Ora gli scienziati della JAXA e del MHI dovranno determinare le cause di questo malfunzionamento, apparentemente scollegato da quello precedente in quanto coinvolgono componenti diverse del veicolo di lancio.
Pesante anche la perdita del satellite ALOS-3
Quello che è certo è che oltre alla distruzione del razzo H3 si è perso anche il satellite ALOS-3 (Advanced Land Observing Satellite-3), sviluppato sempre dalla JAXA e costruito da Mitsubishi Electric.
Si tratta di un satellite per l’osservazione terrestre, che grazie ai sensori a bordo promette di ottenere simultaneamente una migliore risoluzione al suolo (0.8 m) e una più ampia copertura (70 km) rispetto al predecessore ALOS.
L’Agenzia Spaziale Giapponese prevede quindi che ALOS-3 porti un contributo significativo all’aggiornamento delle informazioni geospaziali globali, alla ricerca e al monitoraggio dell’ambiente costiero e vegetativo.
Speriamo quindi che il prossimo tentativo di lancio vada a buon fine in modo da poter usufruire dei prodotti di questo nuovo satellite.