Grande delusione per la nuova scoperta del telescopio Webb
Stavolta il telescopio James Webb non porta buone notizie, infatti grazie ai risultati ottenuti dall’osservazione dell’esopianeta Trappist-1b è svanita la possibilità che il pianeta abbia un’atmosfera.
Da poco più di un anno il telescopio James Webb viaggia per il cosmo arricchendo sempre più la nostra conoscenza sull’universo che ci circonda.
Gli strumenti a bordo del gioiellino nato dalla collaborazione tra la NASA (Agenzia Spaziale Statunitense), l’ESA (Agenzia Spaziale Europea) e la CSA (Agenzia Spaziale Canadese) sono molteplici, tra i più importanti c’è sicuramente il suo grande specchio primario di 6,5 metri, composto da ben 18 specchi esagonali in berillio ultraleggero in grado di studiare lunghezze d’onda nella banda infrarossa, ma non solo.
Un particolare strumento per l'analisi del medio infrarosso
Sul James Webb è infatti installato un particolare strumento chiamato MIRI (Mid-Infrared Instrument) in grado di osservare e fornire un’analisi spettroscopica alle lunghezze d’onda del medio infrarosso, ovvero tra 4,9 e 28,8 micrometri (µm).
Questo dispositivo, al momento l’unico in grado di rilevare e misurare una luce così debole nel medio infrarosso, si focalizza sull’analisi di queste lunghezze d’onda in quanto sono quelle migliori per poter effettuare una visualizzazione diretta di esopianeti caldi e analizzarne quindi la loro atmosfera tramite tecniche spettroscopiche.
Lo sguardo di Webb è stato quindi rivolto verso Trappist-1b, il primo dei 7 pianeti scoperti tra il 2016 e il 2017 in orbita attorno alla nana rossa ultrafredda Trappist-1.
Questa stella si trova a quasi 40 anni luce da noi, nella costellazione dell’acquario, attorno a lei orbitano pianeti di tipo roccioso, alcuni anche nella zona abitabile, ovvero quella porzione di spazio intorno ad una stella in cui è teoricamente possibile la presenza di acqua liquida sulla superficie di un pianeta.
Per iniziare quindi Webb ha osservato il pianeta più vicino alla stella, piccolo e roccioso, anche se non rientrante nella zona abitabile. Lo ha fatto perché questo pianeta è già stato analizzato in precedenza sia dal telescopio spaziale Hubble che da Spitzer che avevano lasciato aperta la possibilità che su Trappist-1b ci potesse essere un’estesa e molto densa atmosfera.
Purtroppo però la risposta di Webb è stata negativa: su Trappist-1b non c’è nessuna atmosfera significativa.
Ma in che modo il James Webb è arrivato a questo risultato?
Il pioneristico telescopio Webb ha misurato la temperatura del pianeta, ricavata tramite la tecnica della fotometria dell’eclissi secondaria, analizzando i dati provenienti da 5 differenti osservazioni.
In pratica lo spettrometro MIRI ha misurato il cambiamento di luminosità del sistema stella-pianeta mentre il pianeta si spostava dietro la stella, in questo modo si è in grado di ricavare la quantità di luce infrarossa emessa dal pianeta.
L’emissione termica sotto forma di luce infrarossa ci ha mostrato una temperatura diurna, ovvero misurata sul lato illuminato di Trappist-1b, di circa 500 kelvin, ossia circa 230 °C. Questa temperatura così elevata rende molto improbabile la possibilità che il pianeta possa avere un’atmosfera.
Il prossimo passo sarà quello di riuscire a misurare anche la temperatura del pianeta nel suo lato oscuro, ovvero quello con temperature più basse, per poi passare all’analisi degli altri pianeti, anche perché almeno 3 dei 7 pianeti di Trappist-1 (e,f,g) si trovano nella zona abitabile.