Onde di 6 metri, muri di neve e 500 mm di pioggia in Sicilia: ecco i video
Una violenta ondata di maltempo ha duramente colpito la Sicilia tra giovedì e venerdì della scorsa settimana, portando piogge torrenziali, muri di neve sull'Etna e onde di 6 metri sulle coste ioniche, dalla zona sud di Messina fino a Capo Passero. Ecco alcuni video.
Fra giovedì 9 e venerdì 10 febbraio 2023, come avevamo ben previsto in questo articolo, una violenta ondata di maltempo ha duramente flagellato tutta la costa orientale della Sicilia, dalla parte sud di Messina fino a Capo Passero, causa l’isolamento di un ciclone mediterraneo fra la costa libica e Malta.
La circolazione depressionaria, chiamata “Helios”, ha mantenuto caratteristiche extratropicali fino al primo pomeriggio di venerdì 10, quando ha avviato la “tropical transition”, per staccarsi dal fronte occluso attivo sullo Ionio e assumere caratteristiche più tipiche di un “TLC”, identificabile in una subtropical storm poi approdata sulla costa libica, poco ad est di Tripoli.
Per poco più di 48 ore di fila l’area ionica della Sicilia è stata colpita da piogge diffuse, di carattere torrenziale, abbondantissime nevicate sui rilievi, al di sopra dei 800-900 metri, venti forti di burrasca, che hanno raggiunto picchi di oltre 90-100 km/h, e potenti mareggiate, in grado di erodere diversi tratti di costa.
La zona più colpita dalle piogge torrenziali è stata quella dell’estremo sud-est, fra il siracusano e il ragusano, dove in poco più di 48 ore sono caduti ben oltre 400/500 mm di pioggia. Una quantità d’acqua impressionante, caduta fortunatamente su ampi spazi temporali, che ha causato notevoli criticità di carattere idraulico e idrogeologico, con l’ingrossamento repentino di molti fiumi e torrenti, fino a qualche ora prima asciutti. Le piogge abbondanti hanno provocato pure degli allagamenti sulla città di Catania.
Mentre sulle coste ha piovuto, in maniera incessante, l’aria fredda che affluiva da est, risucchiata dall’area balcanica dallo stesso ciclone, ha prodotto autentiche tormente di neve fra l’Etna, la parte orientale dei monti Nebrodi e sul settore più meridionale dei Peloritani, a partire dagli 800/900 metri. Sull’Etna è caduto fino a oltre 1 metro di neve, con accumuli probabilmente superiori ai 2 metri sulle aree sommitali del vulcano.
Le grandi mareggiate, prodotte dai forti venti di levante che hanno soffiato per 48 ore sullo Ionio, con un “fetch” (spazio di mare su cui soffia il vento) di oltre 500 km, sono state un altro fenomeno meteorologico che ha apportato notevoli danni ai comuni rivieraschi della costa orientale.
Sui litorali, dalla zona sud della città di Messina fino a Capo Passero e all’isola delle Correnti, si sono abbattute onde gigantesche, alte anche più di 6 metri. Queste ondate hanno allagato le strade di molte cittadine, dal messinese ionico, fino al siracusano, per ben 48 ore di fila. Mentre nella bella cittadina di Marzamemi si è ripetuto il fenomeno dell’onda di tempesta, che ha allagato la zona del porto.