Europa in allarme per la grave siccità: fiumi in secca e Alpi senza neve
È di nuovo allarme siccità in Europa. In Francia trentadue giorni consecutivi senza piogge, nel nord Italia fiumi e laghi in secca, in Germania problemi per la navigabilità del fiume Reno, mentre in Spagna si accendono gli allarmi in Catalogna. Sulle Alpi, la poca neve caduta è un segnale di allarme per l'estate. E le precipitazioni degli ultimi giorni non bastano.
È di nuovo allarme siccità in Europa, con poche precipitazioni e fiumi e laghi in secca. A peggiorare la situazione, in vista della stagione estiva, si aggiunge il grave deficit di neve sulle Alpi. Il problema è che questa situazione arriva dopo un 2022 che era stato già segnato da una grave e diffusa siccità nel continente. Arrivare di nuovo all'estate in queste condizioni apre scenari molto preoccupanti.
Preoccupazione per la siccità in Europa
Dall'Italia del nord alla Francia, dalla Spagna alla Germania, i segnali di allarme si moltiplicano di nuovo. In Italia i grandi fiumi del nord sono in secca, e preoccupa il grave deficit di neve sulle Alpi.
La Francia ha appena vissuto un mese di febbraio di forte allarme per l'assenza di piogge e da una siccità molto grave, mentre in Germania stanno tornando i problemi sul Reno, dove torna a interrompersi il traffico delle chiatte per il basso livello. Situazioni che avevamo già visto pochi mesi fa.
In Catalogna, ormai a corto di acqua da tre anni, Barcellona ha smesso di annaffiare i suoi parchi. E ancora, in Svizzera si pubblicano dati che mostrano un deficit di neve mai visto. Anche il Regno Unito, specie la parte meridionale della Gran Bretagna, vive una situazione di allarmante siccità.
La situazione in Italia I grandi fiumi e i laghi del nord Italia in secca
Sembra di rileggere una notizia già letta, ed è proprio così: un anno fa, proprio qui su Meteored, scrivevamo di una siccità gravissima nel nord Italia, con il fiume Po, il più grande fiume italiano, in secca. "Poca neve su Alpi e Appennini e laghi ai minimi: il fiume Po soffre", scrivevamo il 22 gennaio 2022. Nei mesi successivi la situazione peggiorò, e si arrivò all'estate con una situazione di emergenza e una siccità mai così grave da almeno 70 anni.
A più di un anno di distanza la situazione non è migliore. I livelli idrometrici del fiume Po sono scesi del 61% rispetto alla media di febbraio, mentre il basso livello del lago di Garda ha fatto emergere il piccolo istmo che collega l'isola di San Biagio, conosciuta anche come isola dei conigli, alla terraferma. Come si vede nel video qui sotto, diverse persone hanno potuto raggiungerlo a piedi.
I canali di Venezia in secca nel febbraio scorso hanno fatto il giro del mondo, ma in quel caso non è stata la siccità la responsabile, bensì il fenomeno meteorologico che ha tenuto alla lontana le piogge: un anticiclone di blocco che è rimasto sull'Europa per molti giorni.
Poca pioggia, Alpi con meno neve rispetto alla media
Secondo un comunicato del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) italiano, pubblicato il mese scorso, nel 2022 le precipitazioni nel nord Italia sono state inferiori del 40% rispetto alla media, ma anche in questo 2023 il deficit di precipitazioni è stato molto significativo.
Solo una primavera molto piovosa potrà evitare il ripetersi di una siccità estrema come quella della scorsa estate. Un altro fattore che preoccupa fortemente è la riduzione del manto nevoso in montagna. Sulle Alpi nevica sempre meno, ed anche nell'inverno 2022-2023 ha nevicato molto meno rispetto alla media.
In Francia 32 giorni senza pioggia, laghi in secca e allarme delle autorità
In Europa uno dei paesi più colpiti da questa situazione è la Francia, paese che ha recentemente registrato 32 giorni consecutivi senza precipitazioni significative, il periodo più lungo dall'inizio delle registrazioni nel 1959. Il problema è che le precipitazioni erano state inferiori alla media anche nei mesi precedenti.
Uno degli effetti di questa grave situazione è stata la eccezionale riduzione del livello del Lac de Montbel, un bacino idrico situato vicino Chalabre, nel sud-ovest della Francia, che si trova al 20% della sua capacità.
Ricercatori del centro di ricerca scientifica francese CNRS hanno stabilito che la siccità della scorsa estate è stata causata dal cambiamento climatico antropogenico e quella di questo inverno ha mostrato "le stesse caratteristiche", riporta il quotidiano "the Guardian".
Il ministro per la Transizione ecologica, Christophe Béchu, ha avvertito intanto che la Francia dovrà affrontare fino al 40% in meno di acqua nei prossimi anni, aggiungendo che il Paese è già in “stato di allerta”. Le autorità sono sempre più in allerta, riporta "Le Monde".
Svizzera, Alpi senza neve
La neve è stata finora poco abbondante sulle Alpi, e questo si sta notando anche in Svizzera. Recentemente sono stati pubblicati i dati sugli effetti della grave siccità del 2022, che insieme alle ondate di caldo eccezionalmente prolungate hanno portato a una massiccia fusione dei ghiacciai. Quest'anno la situazione non è migliore, ed anche in questo caso prefigura una nuova estate di scioglimento record dei ghiacciai alpini.
Negli ultimi giorni la neve è tornata a seguito del passaggio della tempesta Juliette, e dalla foto satellitare si può apprezzare l'intero arco alpino imbiancato. Non è però ancora abbastanza per mitigare la situazione di siccità in corso.
La Spagna affronta una grave siccità, emergenza in Catalogna
L'emergenza non risparmia la Spagna, che nel 2022 ha vissuto un anno drammatico per la siccità. Negli ultimi giorni il governo della Comunità Autonoma della Catalogna ha ampliato le restrizioni all'uso dell'acqua in 224 comuni, dopo aver registrato il periodo più largo senza piogge da quando ci sono dati (1905), secondo quanto riporta El Paìs.
La Catalogna si trova in una situazione di grave deficit di pioggia, tanto che non vengono escluse restrizioni all'uso dell'acqua nella città di Barcellona alla fine del 2023, se le cose non cambiano.
La situazione non è drammatica soltanto nel nord-est, ma in tutto il paese, con alcune aree in maggior sofferenza. In media il livello degli invasi idrici artificiali spagnoli resta al di sotto del livello medio degli ultimi 10 anni.
Germania, tornano i problemi di navigazione sul fiume Reno
Infine, come accennavamo in apertura, in Germania stanno tornando i problemi lungo il fiume Reno: il basso livello ha creato problemi negli ultimi giorni al traffico fluviale, una situazione che si era vissuta già nell'estate 2022, un momento drammatico nel quale sono riemerse, in alcuni fiumi dell'Europa centrale, le "pietre della fame", testimoni di catastrofi.