Siccità, dal fondo dei fiumi emergono resti preistorici e archeologici
In questi mesi di grave siccità emergono dal fondo dei fiumi italiani resti archeologici ed anche resti risalenti alla preistoria. Dal fiume Po al Tevere, fino al fiume Oglio, ecco la situazione.
La siccità si fa sempre più drammatica in Italia. Da mesi non piove a sufficienza nelle regioni del nord e del centro, sulle Alpi la neve è scomparsa già in primavera - togliendo una fonte di ricarica dei corsi d'acqua ed accelerando la fusione dei ghiacciai - e i fiumi sono in uno stato critico, con il livello idrometrico molto più basso della media del periodo. Dal fiume Po fino al Tevere, la situazione dei grandi fiumi italiani è davvero molto grave e in diverse regioni è stato dichiarato lo stato di emergenza.
Una delle conseguenze del basso livello dei fiumi è che emerge dai fondali tutto ciò che solitamente è coperto dall'acqua. Rifiuti, relitti di barche, ma anche resti archeologici. È notizia di pochi giorni fa l'emersione dal fondo del fiume Oglio, tra le province di Mantova e Cremona, di palafitte in legno risalenti probabilmente all'Età del Bronzo.
I resti erano già emersi nella terribile estate del 2003, ricordata ancora oggi per il caldo record, e vengono sorvegliati affinché nessuno possa danneggiarli. La siccità era già grave mesi fa, come avevamo più volte raccontato qui su Meteored Italia, e nel mese di marzo erano emersi dai fondali del Po resti di animali risalenti a circa 180mila anni fa. Quei resti sono oggi custoditi nel Museo naturalistico paleoantropologico di San Daniele Po, nel cremonese.
In questi mesi sono emersi dal fondo dei fiumi del nord Italia anche resti archeologici del Medioevo e dell'epoca romana, ma anche i segni più recenti della Seconda Guerra Mondiale. Qui sotto le foto scattate a marzo scorso da Alessio Bonin, quando la situazione idrica per l'assenza di piogge era già molto grave. Si può vedere una imbarcazione tedesca risalente alla guerra emergere dai fondali del Po. In un'altra zona, dal fondo del fiume, è emerso anche un carro armato tedesco.
L'emersione di questi resti è però solo l'ultima di una lunga serie. A Roma, dove il fiume Tevere sta toccando livelli minimi in queste settimane, sono emersi i resti del ponte neroniano, o trionfale. I resti di questo antico ponte, che collegava il Campo Marzio con l'antica area del Vaticano e che andò in disuso - a differenza di altri ponti antichissimi oggi ancora percorribili - sono emersi nelle ultime settimane per il basso del livello del fiume, che è il terzo più importante dell'Italia dopo il Po e l'Adige.
Nel frattempo il Governo italiano ha dichiarato lo stato di emergenza in cinque regioni, sono già in corso da settimane razionamenti e divieti nell'uso di acqua per attività meno importanti come il lavaggio delle auto, e nella regione Lazio è stato di calamità naturale.