L'estate del 2024 è stata la più calda, ma non ovunque così calda: vediamo i dettagli

Il centro Copernicus ha completato l’elaborazione dei dati meteorologici relativi all’estate appena conclusa. Sotto un profilo climatico, questi dati confermano l’estate 2024 come la più calda, ma con marcate differenze territoriali.

Mappa climatica
La mappa climatica relativa all'estate appena conclusa. I colori mostrano come le temperature medie siano state superiori al passato ma non ovunque allo stesso modo.

Lo sapevamo, ma aspettavamo la conferma ufficiale da parte di Copernicus. L’Europa è uscita dall’estate più calda degli ultimi 50 anni. Tuttavia, i dati della temperatura dell’aria mostrano anche una disomogeneità spaziale nei valori massimi raggiunti. Il riscaldamento procede globalmente ma non ovunque allo stesso modo.

Le regioni dell’Europa centro-orientale hanno sperimentato anomalie di temperatura superiori a quelle delle regioni centro-occidentali. In questo quadro di cambiamento climatico, l'Italia si è trovata spaccata in due, con un'estate al sud molto più severa che al nord.

Il programma Copernicus

Il programma Copernicus, che ha elaborato le mappe da noi utilizzate, è il più ambizioso progetto europeo di monitoraggio satellitare della superficie terrestre.

Copernicus ha come principale obiettivo quello di garantire all'Europa una sostanziale indipendenza nel rilevamento e nella gestione dei dati sullo stato di salute del pianeta, di supportare le necessità delle politiche pubbliche europee e di fornire servizi precisi e affidabili sugli aspetti ambientali e di sicurezza.

Il database di Copernicus è accessibile a tutti ed è gratuito. I dati raccolti da Copernicus, sia dallo spazio che da terra, vengono opportunamente analizzati ed elaborati in modo da produrre informazioni di valore aggiunto che permettano sia di studiare i cambiamenti nel tempo, ma anche di sviluppare modelli sempre più affidabili di previsione dello stato del suolo, dei mari e dell'atmosfera.

Il bollettino climatico

Uno dei servizi forniti da Copernicus è il bollettino climatico. Questo viene emesso con cadenza mensile e dà una sintesi delle condizioni climatiche del mese precedente, fornendo sia mappe che grafici.

jun-aug
Rappresentazione con istogramma dell'anomalia della temperatura dell'aria nel periodo Giugno-Agosto 2024. L'ultima barra, la più alta, è il valore di anomalia di questa ultima estate.

E’ stato da poco emesso il bollettino di sintesi delle condizioni climatiche dell’estate appena trascorsa. Questa risulta la più calda dal 1979, anno iniziale della serie di dati disponibili nel database di Copernicus.

La serie temporale di misure di temperatura dell'aria a partire dal 1979 indica l'estate 2024 come la più calda.

La mappa a colori presentata in copertina mostra l’anomalia della temperatura dell’aria, cioè la differenza tra i valori medi registrati nel periodo Giugno-Agosto e il valore medio dello stesso periodo dal 1979 al 2020 (il trentennio di riferimento nello studio del cambiamento climatico)

La scala dei colori mostra in rosso le anomalie positive, cioè le regioni in cui la temperatura dell'aria è stata maggiore rispetto al periodo di riferimento (1979-2020), con una scala aggiuntiva che mostra la “severità” dell’aumento di temperatura.

L'anomalia viene fornita anche in maniera quantitativa con l'istogramma nella figura di sopra. Le barre rosse indicano anomalie positive, cioè valori maggiori rispetto al valore medio del periodo di riferimento (1991-2020). L'ultima barra, la più alta, indica come nell'estate del 2024 l'anomalia abbia raggiunto il valore record di circa 0.70C.

Sebbene la temperatura sia stata ovunque maggiore (tranne poche regioni felici in colore celeste), nell’Europa centro-orientale (Italia meridionale compresa) è stata maggiore che in quella centro occidentale.

Questo comportamento è in linea con l’accertata evidenza che il riscaldamento della superficie terrestre è globale, ma con una notevole disomogeneità su scale spaziali nazionali. Stessa disomogeneità è riscontrata su scale spaziali ancora più piccole a livello regionale.