Sempre più grave la crisi idrica in Sicilia, se non pioverà in inverno saranno guai
Negli ultimi due mesi, in Sicilia, le temperature si sono mantenute al di sopra della media e le precipitazioni, a parte qualche sporadico evento a novembre, sono state assenti. Condizioni atmosferiche che hanno contribuito ad aggravare una situazione già fortemente critica.
Ormai da alcuni anni la Sicilia sta affrontando una grave fase siccitosa, che sta creando non pochi problemi al settore agricolo, e non solo. Le piogge cadute in novembre, pur se inferiori alla norma del periodo, hanno portato sollievo ai suoli, alla vegetazione ed alle colture, riducendo almeno temporaneamente la gravità di un quadro che vedeva a fine ottobre, in alcune aree, indici di siccità a breve termine tra i più bassi degli ultimi 30 anni per il mese di ottobre.
Con l'allontanarsi nel tempo delle ultime piogge consistenti, quelle di febbraio e di maggio, si delinea tuttavia un aggravamento della siccità a medio termine, espressa in particolare dalla brusca diminuzione degli indici SPI a 6 mesi.
In questo periodo di prevalente riposo vegetativo e di ridotta evapotraspirazione, tale quadro siccitoso potrebbe non comportare conseguenze particolarmente rilevanti sulle colture, potrebbe invece prefigurare una limitata disponibilità idrica futura, se le precipitazioni invernali non consentiranno una significativa riduzione del deficit pluviometrico.
La siccità in atto
Secondo le analisi del Sias, il Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano, l'indice SPI a 12 mesi vede un quadro tutto sommato non ancora grave. Anche se abbiamo aree con siccità moderata su vaste aree del territorio isolano. Tra le aree con siccità moderata, da segnalare diverse aree centrali, parte della provincia di Trapani, nonchè la fascia costiera ionica catanese e messinese.
Sono di nuovo notevoli le variazioni che l'indice SPI a 24 mesi vede, questa volta sul settore occidentale, a causa dell'uscita dalla finestra di osservazione del novembre 2021. Si allarga l'area con una significativa siccità moderata a medio-lungo termine soprattutto sul settore orientale, con alcune aree in stato di siccità severa sulla fascia costiera ionica catanese e messinese.
Se non piove ci saranno problemi
A causa della scarsità di precipitazioni degli ultimi mesi in Sicilia, il livello di “severità idrica” dell’isola è passato da “basso” a “medio“. L’Osservatorio permanente degli utilizzi idrici della Sicilia, organismo istituito dal Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e coordinato dall’Autorità di bacino, ha adottato delle misure per contrastare la crisi idrica in provincia di Agrigento e Caltanissetta.
Tra le misure, la razionalizzazione delle risorse e un più efficiente approvvigionamento per la popolazione. Per quanto riguarda il settore idropotabile, l’Osservatorio ha stabilito che Siciliacque, gestore del sovrambito, dovrà elaborare un piano di riduzione dei prelievi dall’invaso Fanaco, attivare le procedure per l’acquisizione della concessione del pozzo in falda Favara di Burgio, autorizzare l’incremento dell’utilizzo delle risorse dall’invaso Ragoleto, procedere, infine, a completare gli studi per l’utilizzo della falda in prossimità del Montescuro Est.
L’Assemblea territoriale Idrica di Agrigento (ATI), inoltre, dovrà attuare un piano di emergenza che punti a individuare fonti alternative e a ridurre le perdite idriche. Negli ultimi due mesi, in Sicilia, le temperature si sono mantenute al di sopra della media e le precipitazioni, a parte qualche sporadico evento a novembre, sono state assenti.
Condizioni atmosferiche che hanno contribuito ad aggravare una situazione che nel periodo estivo-autunnale era già fortemente critica. E se anche in inverno continueranno a latitare le piogge le criticità non potranno che aggravarsi ulteriormente.