Sempre più caldi i mari italiani: quali conseguenze?
Il periodo di stabilità che in questi giorni ha dominato sul bacino centrale del Mediterraneo ha favorito un generale riscaldamento delle acque superficiali dei mari.
Il periodo di stabilità che in questi giorni ha dominato sul bacino centrale del Mediterraneo ha favorito un generale riscaldamento delle acque superficiali dei mari che circondano la nostra penisola. Gli aumenti termici più significativi, nel weekend, si sono riscontrati sul medio-basso Tirreno, e sul basso Ionio, dove in alcuni punti si sono superati i +26°C.
Ancora più fresca le acque dei bacini settentrionali
Negli altri bacini, come il mar Ligure, alto Adriatico o i mari attorno la Sardegna, abbiamo registrato dei valori intorno le medie del periodo, se non addirittura di poco inferiori. L’Adriatico centro-settentrionale, per esempio, presenta valori sui +21°C +22°C.
Questa frescura in parte è stata indotta dal persistente pattern atmosferico che ha visto la prevalenza, di una maggiore ventilazione che ha increspato le acque superficiali, creando il cosiddetto fenomeno meglio noto con il termine di “upwelling”.
In pratica il moto ondoso agitando gli strati d’acqua superficiali origina un rimescolamento che farà risalire in superficie acque più fredde e dense che affluiranno dal fondo. Tale processo determina un leggero raffreddamento delle acque superficiali dei mari. Tale raffreddamento comunque sarà temporaneo, per pochi giorni, non appena sarà cessata l'azione del vento e del moto ondoso.
Non appena il moto ondoso si attenua le temperature delle acque, in assenza di una costante ventilazione in mare aperto, riprendono nuovamente ad aumentare, anche nel giro di pochissimi giorni. Infatti basterà un periodo anticiclonico di poco più di 8-9 giorni per far risalire le temperature delle acque superficiali dei mari, su valori ampiamente superiori alle medie del periodo, anche lì dove fino ad ora eravamo rimasti perfettamente in media.
Venti deboli e mari calmi anche nei prossimi giorni
Il promontorio anticiclonico sub-tropicale che da diversi giorni ingloba il bacino centrale del Mediterraneo, oltre a rendere il soleggiamento pressoché costante e prolungato per l’intero arco di giornata, contribuirà a mantenere i mari quasi calmi o al più poco mossi a largo per via della debole o quasi del tutto assente ventilazione nei bassi strati.
Per alcuni giorni il mare a largo potrà rimanere quasi calmo. L’acqua calma in superficie, sotto il sole cocente di luglio, potrà immagazzinare una maggiore quantità di calore. Ciò incentiverà il considerevole aumento termico, soprattutto lungo il bacino adriatico, che essendo poco profondo è maggiormente soggetto a questi repentini mutamenti termici.
Probabilmente nei prossimi giorni anche sui mari del centro-nord, specie sull’alto Adriatico, dove finora i valori sono rimasti più contenuti per merito dell’accentuata ventilazione di bora, si registrerà un progressivo aumento delle temperature.
Quali saranno le conseguenze in atmosfera?
Va precisato che lo strato di acqua riscaldato è solo quello più superficiale (parliamo di “riscaldamento pellicolare”) e non l’intera colonna che va dal fondo marino fino in superficie. Ciò vuol dire che anche un rinforzo della ventilazione superficiale, come capita spesso con l’ingresso del “mistral”, può produrre un significativo raffreddamento per il rimescolamento delle masse d’acqua indotto proprio dal fenomeno dell’”upwelling”.
Tutta questa enorme quantità di “energia potenziale” accumulatasi negli ultimi mesi non per forza debba dare origine a fenomeni meteorologici estremi, come violente manifestazioni temporalesche o eventuali eventi alluvionali.
Ma di certo c’è che con queste temperature in superficie, al primo transito di un sistema frontale atlantico, seguito da aria più fresca oceanica, tutta questa “energia potenziale”, rappresentata dalle acque calde del mare (in questo caso parleremo di “energia termica”), potrebbe convertirsi in “energia cinetica”, attraverso la formazione di improvvisi e violenti moti convettivi, originando così forti temporali, fenomeni vorticosi, colpi di vento molto forti e nubifragi.