Semi, talee o margotte? Guida pratica per la moltiplicazione delle tue piante
Le piante in natura hanno la capacità di riprodursi per via sessuata, ma anche di moltiplicarsi per via vegetativa. Scopri quali tecniche botaniche, sfruttando questi due meccanismi, permettono di propagare piante ornamentali, fiori e orticole.
Per gli appassionati di giardinaggio, prendersi cura delle piante e vederle prosperare è una grande soddisfazione. Ma perché limitarsi alla loro manutenzione? Con un po' di pratica, è possibile ottenere nuove piante a partire da quelle che già si possiedono.
Le piante, infatti, come tutti gli esseri viventi hanno la capacità di propagarsi e di generare nuovi individui, attraverso la produzione di semi (propagazione gamica) o a partire da vari organi come rami, foglie o radici (propagazione agamica).
Sfruttando questi meccanismi è possibile ampliare la nostra collezione di piante, senza dover per forza acquistarne di nuove.
Propagazione gamica
Nel regno vegetale, a seguito della fioritura e della fecondazione dei fiori, le piante producono semi da cui nascono nuove piante, spesso anche in luoghi lontani dalle “piante madri” grazie al trasporto operato dai venti e dagli animali.
Tuttavia, per le specie in commercio, questo processo raramente avviene con successo: molte piante fioriscono senza produrre semi, oppure i semi prodotti risultano poco vitali o sterili; le condizioni ambientali necessarie per la germinazione spesso non sono soddisfatte, oppure la crescita può risultare troppo lenta o stentata.
Si può comunque provare: non costa fatica e la natura riserva spesso sorprese. Inoltre, ci sono piante che fanno eccezione: è il caso, per esempio, dei tageti.
Quando il fiore secca, al suo interno ci sono tantissimi semi che possono essere sparsi nel vaso e da cui rapidamente cresceranno nuove piante in grado di fiorire nella stessa stagione.
Propagazione agamica
La propagazione agamica è il processo attraverso il quale le piante si riproducono senza l'intervento dei semi, dando origine a nuovi esemplari identici alla pianta madre. Questo avviene attraverso organi vegetativi come radici, fusti o foglie, che posti in determinate condizioni ambientali possono sviluppare nuove gemme da cui originano nuove piante, oppure tramite strutture specifiche come stoloni, bulbi o germogli laterali.
A livello domestico, questo processo in genere garantisce maggiori probabilità di successo rispetto alla riproduzione per seme e si declina in diverse strategie.
Talee
È uno dei metodi più conosciuti tra gli hobbisti di giardinaggio e tra i più semplici da provare. La porzione di pianta che si vuole far radicare deve essere immersa in acqua oppure in un terriccio soffice, umido e drenante.
Tantissime piante possono essere propagate per talea:
Propagazione per divisione
Piante dal portamento cespuglioso oppure piante che, accrescendosi, sviluppano strutture vegetali indipendenti possono essere divise per ottenere più piante che cresceranno in modo autonomo rispetto alla pianta originaria.
Si può procedere in questo modo: estrarre la pianta dal vaso e dividere delicatamente i cespi o i rizomi, assicurandosi che ogni porzione abbia radici e germogli; in seguito, piantare le nuove porzioni in vasi separati con un substrato adatto.
Questa pratica è adatta per:
Margotta
Questo metodo permette di far radicare una parte della pianta senza staccarla subito dalla pianta madre.
Incidere un ramo maturo e creare attorno alla zona di incisione un cuscinetto di muschio umido o terriccio; per mantenere il substrato a contatto con il ramo, avvolgere tutt’attorno una pellicola trasparente.
Attendere che si sviluppino le radici e, una volta radicata, separare la nuova pianta ponendola a dimora in un nuovo vaso. Il margottaggio è adatto per:
Stoloni e polloni
Alcune piante sviluppano naturalmente stoloni o polloni che, separati dalla pianta madre, possono vegetare autonomamente. La procedura è molto semplice: tagliare il pollone o lo stolone, assicurandosi che abbia radici, e trapiantarlo in un nuovo vaso.
Se gli stoloni non hanno ancora sviluppato radici, poggiarli sul substrato e staccarli dalla pianta madre solo dopo che hanno radicato: questo accorgimento viene spesso utilizzato quando si propagano le piante di fragola.
Il metodo è adatto per tutte le specie stolonifere e pollonifere.
Innesto
L’innesto è un metodo di propagazione che in natura non esisterebbe; è ottenuto esclusivamente tramite l’intervento umano e consente di combinare le caratteristiche di due piante, ad esempio resistenza e qualità ornamentale.
La procedura prevede di tagliare una marza, cioè la porzione della pianta che si desidera propagare, unirla a un portainnesto compatibile, infine fissare il punto di innesto con fascette elastiche, film estensibili o legacci per favorire la saldatura delle due parti.
La tecnica viene operata su arbusti ornamentali come Rosa, Camelie e Glicine, piante da frutto e infine orticole come Melanzana, Pomodoro e Zucca.