Il mostro di Loch Ness esiste? Ecco cosa dice la scienza alla vigilia della più grande spedizione in 50 anni
Nell'ultimo fine settimana di questo agosto del 2023 ci sarà la più grande 'caccia' al mostro di Loch Ness degli ultimi 50 anni, con centinaia di persone partecipanti. Ma cosa dice la scienza su questa creatura misteriosa?
Il prossimo fine settimana, l'ultimo del mese di agosto, centinaia di persone provenienti da tutto il mondo prenderanno parte in Scozia alla più grande ricerca del mostro di Loch Ness degli ultimi 50 anni.
Organizzata dal Loch Ness Centre, la grande ricerca vedrà la partecipazione di volontari provenienti da tutto il mondo, secondo quanto riporta "The Guardian", che parteciperanno in persona ed anche online ad una ricerca serrata, una vera e propria caccia che durerà due giorni e proverà a svelare il grande mistero che avvolge da tempo questo lago scozzese. Verranno cercate eventuali interruzioni nell'acqua e movimenti anomali, con l'uso di apparecchiature di rilevamento tra cui droni dotati di telecamere a infrarossi, e un idrofono per rilevare segnali acustici.
Sono passati 90 anni dalla nascita del mito, a seguito di alcuni presunti avvistamenti avvenuti negli anni '30. I presunti avvistamenti di movimenti misteriosi riconducibili a una grande creatura acquatica, che potrebbe assomigliare ad un grosso pesce, o ad un rettile marino preistorico, sono avvenuti diverse volte. Nessuno di questi avvistamenti è stato però mai confermato da prove, ed i pochi video e foto che dovrebbero dimostrarne l'esistenza sono molto confusi, totalmente soggetti all'interpretazione soggettiva.
Il mostro di Loch Ness: cosa dice la Scienza?
Sull'esistenza del mostro di Loch Ness la comunità scientifica ha le idee chiare, anche a seguito di numerose campagne di ricerca: non esiste. Non sono state mai ritrovate tracce di nessun tipo, e già questo rende piuttosto improbabile l'esistenza di un animale di enormi dimensioni nelle profondità del lago, ed inoltre la piramide alimentare di un lago come quello di Loch Ness, non riuscirebbe a sostenere la vita di una creatura acquatica così grande.
Nel 2018 una ricerca internazionale ha condotto un'indagine sul Dna rilevato nelle acque del lago, escludendo la presenza di animali di grandi dimensioni.
Nel corso degli anni, scienziati e appassionati hanno cercato di trovare prove dell'esistenza del mostro, affascinati dall'ipotesi che potesse vivere nascosto nelle profondità lacustri (il lago arriva a una profondità di 230 metri) una creatura dalle sembianze di un rettile preistorico. Non è però mai stato trovato nulla.
Tuttavia, la leggenda ha continuato ad essere viva decennio dopo decennio, alimentata anche dall'attenzione mediatica, dai tanti documentari, libri, cose che sono state scritte a riguardo, ed ogni anno si recano in visita sulle sponde del lago scozzese circa un milione di turisti, diventando quindi un potente motore economico per la zona. È forse proprio da questo dato che si deve partire per capire il motivo per cui questo mito è oggi ancora così vivo.