Gli scienziati identificano un tunnel nascosto sotto la superficie della Luna
Per la prima volta nella storia della scienza è stato scoperto un tunnel sotto la superficie della Luna. Come si è formato e quali caratteristiche ha?
Un team internazionale di scienziati guidati dall'Università di Trento (Italia) ha raggiunto una pietra miliare nella conoscenza della Luna. Il gruppo di ricercatori ha pubblicato uno studio su Nature Astronomy che rivela l'esistenza di un tunnel nascosto nel sottosuolo lunare. Si ritiene che sia un tubo di lava cavo e vuoto, un tipo di sistema di che si trova anche sulla Terra e che viene scolpito dall'attività vulcanica. Nel caso della Luna, tali cavità erano solo una teoria e in gran parte ipotizzate.
Come si formano i tubi di lava?
I tubi di lava si formano durante le eruzioni, quando la lava continua a scorrere sotto la lava indurita. Questi tubi cavi circondati da solida roccia vulcanica si possono trovare attorno a vulcani giovani ed esistenti o a resti vulcanici risalenti a milioni di anni fa.
Per comprendere i tubi di lava, possiamo guardare esempi sulla Terra. Un famoso esempio in Islanda è chiamato The Lava Tunnel, e si trova a circa 30 minuti da Reykjavik. Formazioni di tubi di lava possono essere ammirate anche al Craters of the Moon National Monument nell'Idaho meridionale, negli Stati Uniti. Ma tubi di lava si trovano anche in Europa, nella zona dell'Etna, o presso l'arcipelago delle Canarie.
Per un esempio più recente, formatosi negli ultimi 500 anni, guarda il tubo di lava più lungo e profondo del mondo nella grotta di Kazumura alle Hawaii, che mostriamo nel video qui sotto.
Gli scienziati non sono sorpresi dal fatto che il vulcanismo si sia verificato sulla Luna, poiché sulla superficie lunare si possono vedere depositi piroclastici e pianure laviche. Lì, la lava ha formato canali stretti e profondi chiamati solchi quando grandi quantità di lava sono esplose e sono fluite rapidamente, che possono essere descritte come il Grand Canyon della Luna.
Nuove scoperte
Sebbene alcuni scienziati abbiano sospettato la presenza di caverne lunari attraverso pozzi lunari esposti sulla superficie, questa è la prima volta che viene individuata l'esistenza di un tubo di lava sulla Luna. Lorenzo Bruzzone, professore dell'Università di Trento, ha intrapreso lo studio e spiega come è avvenuta la scoperta: "Nel 2010, come parte della missione LRO della NASA, lo strumento Miniature Radio Frequency (Mini-RF) ha acquisito dati che includevano un pozzo nel Mare Tranquilitatis.
Anni dopo, abbiamo rianalizzato questi dati con complesse tecniche di rielaborazione del segnale che abbiamo recentemente sviluppato e scoperto riflessioni radar nell'area del pozzo che sono meglio spiegate da un passaggio sotterraneo, come una grotta nella lava."
In sostanza, ciò ha fornito la prima prova “solida come la roccia” di un tubo di lava accessibile nascosto sotto la superficie della Luna, sebbene la possibilità concettuale che tubi di lava siano presenti sulla Luna non è nuova. "Grazie all'analisi dei dati abbiamo potuto creare un modello di una parte della condotta", spiega Leonardo Carrer, ricercatore dell'Università di Trento.
"La spiegazione più probabile per le nostre osservazioni è che si tratti di un tubo di lava vuoto." Wes Patterson del Laboratorio di fisica applicata della Johns Hopkins University ha commentato: “Questa ricerca dimostra come i dati radar provenienti dalla Luna possano essere utilizzati in modi nuovi per affrontare questioni fondamentali per la scienza e l’esplorazione, e quanto sia cruciale continuare a raccogliere dati di telerilevamento da la luna.
Ciò include l’attuale missione LRO e, si spera, le future missioni orbitali”. Finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana, questo risultato internazionale potrebbe ridefinire il futuro delle missioni lunari, vista la potenziale utilità di tali sistemi di grotte, in quello che è un ambiente lunare molto ostile dove le temperature possono scendere fino a -173°C.
Fonte della notizia:
Radar evidence for an accessible cave passage beneath the Mare Tranquillitatis shaft. Nature Astronomy. DOI: 10.1038/s41550-024-02302-y