Preoccupazione in Grecia, timore per un forte terremoto a Santorini con magnitudo superiore a 7: fuga dall'isola
Centinaia di persone stanno abbandonando l'isola greca di Santorini per il timore a un forte terremoto, dopo che nelle ultime ore è aumentata considerevolmente l'attività sismica, con numerose scosse di magnitudo vicina a 5. Nel 1956 un potentissimo sisma di magnitudo superiore a 7 causò un devastante tsunami nell'area.
Non si ferma la sequenza sismica che negli ultimi giorni sta facendo tremare l'isola greca di Santorini, nel Mar Egeo. Tra le centinaia di terremoti che vengono registrati negli ultimi giorni a poca distanza dall'isola, numerosi stanno avendo magnitudo superiore a 4, e nelle ultime ore è stato registrato anche un evento di magnitudo 5.
L'attività è in sensibile aumento: soltanto nelle prime ore di questa mattina, martedì 4 febbraio, sono stati registrati ben sei eventi con magnitudo superiore a 4.5, la maggior parte con magnitudo compresa tra 4.8 e 5.0. Sono eventi sismici di una certa entità, che si stanno facendo sentire con forza nella vicina isola di Santorini ed anche in quella di Anydros.
Di fronte a questo aumento dell'attività sismica, con terremoti sempre più forti, centinaia di persone, in particolare turisti, stanno abbandonando l'isola per paura di scosse sempre più forti.
Quello che preoccupa è che in quest'area è presente un'elevata sismicità, e c'è la possibilità che si verifichino terremoti più forti. Proprio qui, infatti, avvennero nel 1956 due potenti terremoti, uno dei quali con magnitudo superiore a 7.0. Le attuali conoscenze scientifiche non ci permettono però di sapere se ci saranno scosse più forti nei prossimi giorni.
La sismicità storica nell'area: il rischio di un potente terremoto
Santorini è un'isola la cui forma attuale è legata alla grande eruzione avvenuta circa 3600 anni fa, una mega-eruzione che ebbe un impatto enorme sulle civiltà del Mediterraneo di allora, come quella minoica.
Oggi per fortuna non c'è nessun segnale che sia vicina una eruzione vulcanica di quelle dimensioni, e al momento l'attività sismica non sembra neanche legata all'attività vulcanica del Kolumbo.
Tuttavia, siamo in un'area caratterizzata da elevata sismicità, uno dei punti con maggior pericolosità sismica del Mar Mediterraneo, e di fronte all'aumento dell'attività sismica cresce la paura per possibili danni alle case e alle strutture.
Secondo quanto riportato dal sito di divulgazione geologica "Il Mondo dei Terremoti", proprio dove è in corso lo sciame sismico delle ultime ore sono localizzati alcuni importanti sistemi di faglie, ed uno di questi è stato probabilmente il responsabile dei due violenti terremoti del 9 luglio 1956.
I violenti terremoti gemelli del 9 luglio 1956
Il terremoto del 9 luglio del 1956 nel mar Egeo è considerato uno degli eventi sismici più forti avvenuti in Grecia nel XX secolo.
Il sisma, registrato alle ore 05:11 di notte, ora locale, ebbe epicentro a circa 5km Est/Nord-Est dall’isola di Santorini, ed una magnitudo di 7.8 (calcolata da Gutenberg e riportata dall'International Seismological Summary - ISS), secondo quanto riporta l'Istituto italiano di Geofisica e Vulcanologia (INGV) in un articolo.
Un'indagine sul campo effettuata alcuni anni fa presso l'isola di Amorgos, l'isola principale dell'arcipelago delle isole Cicladi, rilevò run-up maggiori di 20 metri presso la località di Mouros. Ci troviamo di fronte quindi a uno degli tsunami più importanti avvenuti nel Mediterraneo negli ultimi decenni.
Inoltre, le coste Settentrionali dell’isola di Creta furono fortemente colpite. L'acqua del mare entrò inoltre nella terraferma per oltre un chilometro dalla costa nell'area della città di Pothea, sull'isola di Calimno, provocando ingenti danni alle strutture abitative e portuali.
Il terremoto causò 53 vittime e oltre 100 feriti. Furono registrati ingenti e diffusi danni, in particolare sull'isola di Santorini.
Fuga dall'isola di Santorini
Di fronte al costante aumento dell'attività sismica, centinaia di persone stanno lasciando l'isola di Santorini nelle ultime ore.
Su richiesta del ministero greco della Crisi Climatica e della Protezione Civile, la compagnia di bandiera ellenica Aegean ha previsto l'aggiunta di due voli supplementari per facilitare lo spostamento di residenti e visitatori intenzionati a lasciare l'isola. Molti turisti stanno cancellando le proprie prenotazioni.
Le autorità hanno invitato i residenti a evitare le località rocciose, come le spiagge, per la possibilità di frane e hanno ordinato alle strutture ricettive di svuotare le piscine. L'acqua delle piscine appesantisce infatti gli edifici e con il movimento dell'acqua potrebbero essere amplificati gli eventuali danni causati dai terremoti.
La decisione, riporta l'agenzia Ana-mpa, è stata presa in una riunione del Comitato scientifico per la valutazione del rischio sismico (OASP) presieduta dal ministro ellenico per il Cambiamento climatico e la Protezione civile Vasilis Kikilias e che si è tenuta ad Atene.
Le persone che si trovano nell'area sono state invitate ad evitare assembramenti al chiuso, e nel caso di un forte terremoto viene consigliato vivamente di abbandonare le spiagge e le aree vicino al livello del mare.
Per approfondire
Tsu-Memo: Amorgos 09.07.1956. Il terremoto e lo tsunami nel mar Egeo. https://cat.ingv.it/it/media-e-documenti/news-it/348-tsu-memo-amorgos-09-07-1956-terremoto-e-tsunami-nel-mar-egeo