Questa domenica sposteremo l'orologio avanti o indietro? Dormiremo un'ora in più o una in meno?
L'ultima domenica di ottobre ci sarà il passaggio all'ora solare. Nonostante l'aumento delle critiche al cambio orario, che avviene due volte l'anno, numerosi studi indicano che in Italia porta a un risparmio energetico, legato al miglior uso delle ore di luce.
Questa domenica ci sarà il cambio d'ora, con il passaggio all'ora solare e l'abbandono dell'ora legale che abbiamo usato nei mesi scorsi. Come sappiamo, in autunno si accorciano le giornate, ma c'è anche un altro evento, che è stato deciso da noi umani per sfruttare meglio le ore di luce e risparmiare energia elettrica: nei mesi invernali si torna all'ora solare, dopo aver usato per mesi, nel corso dell'estate, l'ora legale.
A che serve il cambio d'ora?
L'uso sistematico di due orari diversi nel corso dell'anno è stato adottato in Europa dagli anni '70 del XX secolo, a seguito della grande crisi energetica esplosa nel 1973. Il principio era semplice: si faceva coincidere l'ora ufficiale il più possibile con la luce naturale, ed in questo modo si riduceva la necessità di illuminazione artificiale la sera (ora legale) e la mattina (ora invernale).
Per capire meglio in che modo, si può fare l'esempio dell'estate, quando in Italia il Sole arriva a sorgere anche prima delle 5 di mattina. Questo significa che la prima luce arriva almeno un paio d'ore prima che la maggior parte della popolazione inizi le proprie attività. Con l'inserimento dell'ora legale (estiva), l'alba viene posticipata di un'ora, la luce si sposta verso la sera e così si sfruttano meglio le ore di luce.
Senza il cambio d'ora, le ore di Sole della mattina verrebbero infatti "perse", e la sera, quando la maggior parte della popolazione è ancora in attività, diventerebbe necessario l'uso dell'elettricità per illuminare negozi, case, ecc. Con l'ora legale (orario estivo) non si fa altro che posticipare l'ora dell'alba, spostando le ore di luce verso la sera, per sfruttare meglio l’illuminazione naturale e fare così a meno di quella artificiale.
Benefici meno evidenti nel XXI secolo, aumentano le critiche
Questo cambiamento di orario permette in sostanza di risparmiare energia e riduce anche le emissioni di CO2 legate alla produzione di elettricità. Negli anni ’70 e ’80 il cambio d'ora portava ad un risparmio energetico sostanziale, poi l’emergere di nuove tecnologie (ad esempio l'uso delle lampadine a LED più efficienti dal punto di vista energetico, o l'avvento dei condizionatori) hanno cambiato le cose.
Oggi il risparmio derivante dal cambio orario non è più così marcato come un tempo, anche se alcuni studi mostrano comunque un discreto risparmio sui consumi elettrici. Altri studi suggeriscono che i benefici energetici derivanti dal cambiamento dell’ora sono ora minimi, o addirittura insignificanti. Vengono inoltre sempre più presi in considerazione gli effetti negativi sulla salute.
Abolizione del cambio d'ora in Europa
Negli ultimi anni si è sollevato un dibattito in Europa sull'utilità del cambio orario. I paesi del Nord sono infatti meno beneficiati da questo cambio orario rispetto a quelli del Sud, come l'Italia. Nel nord Europa le ore di luce in estate sono molte, e i benefici dell'ora legale sono meno evidenti.
Al momento però, i due cambi orari annuali sono stati conservati ed è stata rinviata al futuro una eventuale abolizione. Quindi anche questo ottobre, ci dobbiamo preparare a cambiare ora.
Ultima domenica di ottobre 2024, indietro di un'ora
Il passaggio tra due orari diversi avviene nell'ultima domenica di marzo e nell'ultima di ottobre. Nel 2024 il cambio dell'orario, con il passaggio dall'ora legale all'ora solare, avverrà nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre.
La mattina di domenica 27 ottobre passeremo quindi dall'ora legale, usata nei mesi estivi, a quella solare. Dovremo spostare gli orologi un'ora indietro. Questo avrà come conseguenza il fatto che il tramonto, così come l'alba, avverrà un'ora prima. Per tornare all'ora legale usata nei mesi estivi, dovremo aspettare fino alla fine del mese di marzo 2025: il cambio d'ora avverrà nell'ultima domenica di quel mese.
L'orologio indietro di un'ora: si dorme di più o di meno?
Ormai i dispositivi elettronici che usiamo quotidianamente cambiano automaticamente l'orario (a meno che non abbiamo disattivato questa sincronizzazione automatica) e non è più necessario come un tempo spostare le lancette dell'orologio, come si faceva fino a non molti anni fa, salvo ovviamente nel caso in cui si utilizzi un orologio manuale.
Il cambio d'ora di fine ottobre ci riporterà indietro di un'ora, dalle 3 di notte alle 2, e quindi guadagneremo un'ora in più nella notte tra sabato e domenica. Ciò significa che avremo a disposizione un'ora in più per dormire.
Ne avremo bisogno: secondo vari studi gli effetti del cambio d'ora si fanno infatti sentire a lungo, perché portano a uno scombussolamento del nostro orologio interno, causando una sorta di piccolo jet lag.