Quasi prosciugato per la siccità, scompare il mitico lago siciliano di Pergusa
Da numerosi mesi la Sicilia, come molte regioni che si affacciano sul Mar Mediterraneo, sta attraversando una grave siccità. Tra le vittime illustri il mitico lago di Pergusa nell’Ennese, ormai ridotto ad una pozzanghera.
Il lago di Pergusa, in provincia di Enna, è un lago speciale sotto molti profili, geologico, faunistico, addirittura "mitologico". Con una superficie di circa 180 ettari, una profondità massima di 12 metri il lago di Pergusa sta sparendo a causa della siccità che imperversa da mesi su tutta l'isola, ma anche per l'inerzia delle Istituzioni.
Il ratto di Persefone
In uno degli Inni Omerici, si narra che Ade, signore degli inferi, si fosse innamorato di Persefone, figlia di Demetra e Zeus. Avendola chiesta in sposa, il padre Zeus, sapendo che la moglie Demetra mai avrebbe acconsentito che la figlia andasse a vivere negli inferì, non gliela concesse.
Fu per questo che Ade la rapì (il ratto di Persefone) portandola giù negli inferi. Il dolore di Demetra fu tale da negare il dono del grano all’umanità. Zeus fu pertanto costretto a trovare un accordo con il fratello Ade, cioè che Persefone tornasse in superficie per sei mesi l’anno (il suo ritorno segnava l’inizio della primavera) e ritornasse negli inferi da Ade nei sei messi successivi (con l’inizio dell’autunno).
Secondo la mitologia classica, il lago di Pergusa fu proprio il luogo in cui avvenne il ratto di Persefone.
Caratteristiche uniche di questo lago
Si tratta(va) di un lago naturale di origine tettonica, risultante da uno sprofondamento del suolo. È privo sia di fiumi immissari che emissari, alimentato da acque piovane e di falda. Caratteristica peculiare è che la sua acqua è salmastra.
È un’importante area umida resa preziosa da un'importante ornitofauna (soprattutto aironi cenerini, cigni reali, cicogne nere) sede di una riserva naturale speciale.
La vegetazione che vive intorno al lago è quella tipica delle aree salmastre, quindi costituita di salicornie, giunchi spinosi, sueda marittima, cannucce di palude e tamerici.
Altra caratteristica peculiare ha guadagnato a questo lago il nome di "lago di sangue". Per la presenza di microorganismi quali thiopolycoccus ruber, thiopedia rosea e lamprocystis roseo persicinia, il lago acquista a distanza di anni una tinta rossa. Questo fenomeno nel corso del tempo ha suscitato interesse, curiosità, di personaggi illustri quali Aristotele e Plinio, ma ha anche alimentato superstizione. La sua improvvisa colorazione veniva interpretata come anticipatrice di sventure.
La situazione attuale
Evaporazione e mancate piogge nel corso dei mesi hanno ridotto drasticamente l’estensione dello specchio d’acqua. Ma, a onor del vero, sembra che la siccità sia stata il colpo di grazia ad un lago già da tempo agonizzante.
Già nel 2023 Legambiente aveva attenzionato l’agonia del lago chiedendo l’istituzione di un tavolo tecnico per prendere decisioni immediate.
Tra furti di acqua, venduta al mercato nero, inerzia della Regione proprietaria del lago nell'intraprendere azioni concrete di salvaguardia, nonostante la disponibilità di risorse economiche, di fatto oggi il bacino del lago è percorribile a piedi quasi interamente. La stagione estiva è entrata nel vivo spostando avanti di mesi la possibilità che piogge cospicue, se mai ce ne saranno, possano resuscitare il lago. Si potrebbe dir che di Persefone....nessuna traccia!!