Quanti abitanti ci sono nel mondo, e quanti saremo?
Quanti abitanti ci sono nel mondo nel 2022, e quanti saremo nel futuro? Quanto sta incidendo la pandemia di COVID-19 sulla popolazione mondiale? In questo articolo risponderemo a queste domande.
Un calcolo esatto della popolazione mondiale non è cosa facile ed è da tempo una delle grandi sfide dei demografi. Deve tener conto dei censimenti di ogni paese, che possono essere talvolta carenti o assenti. Tuttavia, secondo l'ONU, nel 2019 c'erano poco meno di 7 miliardi e 800 milioni di abitanti nel nostro pianeta. Secondo le stime dell'ONU nel 2021 la popolazione ha superato quota 7 miliardi e 900 milioni, avvicinandosi quindi sempre più a 8 miliardi di esseri umani viventi. Si tratta di stime realizzate prima della pandemia e non c'è ancora un aggiornamento dei dati.
I paesi con più abitanti
La Cina e l'India sono i due paesi con più abitanti del mondo: ognuno di questi paesi conta più di 1 miliardo e 300 milioni di abitanti. Al terzo posto ci sono gli Stati Uniti, con oltre 330 milioni di persone residenti. A seguire ci sono l'Indonesia, il Pakistan e il Brasile.
Le stime per il futuro secondo l'ONU
Ogni due anni l'ONU pubblica un rapporto con le stime di crescita della popolazione mondiale, che finora si sono rivelate piuttosto fedeli alla realtà. Le stime dell'ONU pubblicate nel 2019 indicavano che nel 2050 ci saranno 9,8 miliardi di persone, e che nel 2100 gli esseri umani saranno 11,2 miliardi. Queste stime indicano quindi una ulteriore crescita della popolazione mondiale, che storicamente non ha mai toccato queste cifre.
Alcuni studi demografici mettono in discussione le stime ONU per il futuro
Recentemente le stime delle Nazioni Unite sono state messe in discussione da alcuni studi demografici, come quello pubblicato nel settembre del 2021 dalla rivista Nature, nel quale si ipotizza che il picco della popolazione avverrà prima e che il numero di abitanti sarà molto minore rispetto a quanto ipotizzato. Su questo aspetta bisogna sottolineare che le stime sul lungo periodo sono molto complesse e devono tener conto di molti fattori.
Stime pre-pandemia: come cambieranno questi numeri?
Le stime dell'ONU sono del 2019, realizzate quindi prima dell'inizio della pandemia di COVID-19. Sapere come inciderà la pandemia sulla popolazione mondiale, in particolare sulla sua crescita futura, è ancora difficile da capire.
Studi demografici indicano che la pandemia potrebbe aver inciso soprattutto sui nuovi concepimenti, ad esempio portando ad un rinvio delle nuove nascite, in un contesto di crisi economica ed incertezza. La pandemia di COVID-19 ha però causato anche un enorme numero di vittime riducendo di vari anni la speranza di vita in certe aree, specie quelle più povere. Anche qui, le differenze tra aree del mondo possono essere importanti.
Un recente studio pubblicato su Nature, inoltre, ipotizza che le stime del numero di vittime causate dalla pandemia di COVID-19 sia fortemente sottostimato. I numeri ufficiali, basati sul conteggio dei morti rilevati in ogni paese, indicano un bilancio di 5,5 milioni di morti. Secondo questo studio il numero reale di vittime potrebbe essere doppio, o addirittura quattro volte superiore.
I singoli paesi ed il caso dell'Italia
Nell'analisi di questi dati demografici bisogna poi considerare le enormi differenze tra aree ricche e aree povere del mondo, con tassi di fecondità (numero di figli per donna) più bassi nei paesi benestanti e più alti in quelli poveri.
In Italia si registra da ormai molti anni un trend di diminuzione costante delle nascite e di invecchiamento della popolazione. Una tendenza che riguarda tutta l'Europa, ma particolarmente acuta in Italia e Spagna. Recentemente, l'ISTAT (Istituto nazionale di Statistica italiano), ha previsto - se le cose non dovessero cambiare - che ci sarà un calo della popolazione italiana al di sotto dei 50 milioni entro il 2070. Altre stime hanno ipotizzato che paesi come Italia, Spagna e Giappone potrebbero avere entro il secolo una popolazione dimezzata rispetto ad oggi.
Le questioni sollevate dal numero di abitanti: emergenza ambientale e crisi climatica
Il crescente numero di abitanti sulla Terra degli ultimi decenni ha sollevato il problema della sostenibilità di questo enorme numero di umani, che utilizzano risorse naturali come acqua e cibo. Un aspetto dell'insostenibilità si è visto negli ultimi decenni con l'emergenza ambientale (inquinamento, consumo del suolo, distruzione di ecosistemi e perdita di biodiversità) e con l'emergere della crisi climatica, causata dall'emissione di gas serra da parte dell'umanità.
Allo stesso tempo però, a livello locale, dove sta crollando il numero di nascite e dove si riduce la popolazione, si presentano problemi di altro tipo, come il possibile collasso dei sistemi economici e di assistenza, come quello pensionistico, o la perdita di intere comunità.