L'esercitazione della Protezione Civile "Maremoto Nord"
Il 16 ottobre c'è stata una esercitazione di Protezione Civile sulla costa del Lazio, per testare il sistema di allertamento in caso di maremoto. Ecco com'è andata.
Il 16 ottobre si è svolta l’esercitazione MAREMOTO NORD, organizzata dall'Agenzia Regionale di Protezione Civile della Regione Lazio d'intesa con la Prefettura di Roma, il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e i Comuni litoranei della provincia. L'esercitazione rientra fra le attività della Settimana Nazionale della Protezione Civile promossa dal DPC.
MAREMOTO NORD è nata con l'obiettivo di testare il sistema di allertamento nazionale della Piattaforma SiAM (Sistema di Allertamento nazionale per i Maremoti generati da sisma), i flussi di attivazione e di comunicazione fra le diverse Strutture operative che devono gestire l’emergenza e i modelli di intervento dei singoli Comuni coinvolti.
La simulazione di un forte terremoto in mare
Nel corso della mattinata di venerdì 16 ottobre, è stata simulata una situazione emergenziale connessa a un maremoto causato da un terremoto di Magnitudo 7.0, a ovest dell'isola di Ustica (Sicilia), il cui scenario realistico è stato generato dall’INGV-CAT.
All'esercitazione hanno partecipato, oltre all'Agenzia Regionale e alla Prefettura di Roma, anche le Forze di Polizia, la Capitaneria di Porto, l’ASL, l’ARES118 e i Comuni di Civitavecchia, Santa Marinella, Tolfa, Cerveteri, Fiumicino, Roma Capitale, Pomezia, Ardea, Anzio e Nettuno, per un totale di circa 100 persone che hanno interagito per gestire al meglio l'evento.
Alle 9.07 è arrivato il messaggio di allerta Arancione (Advisory) che prevedeva dopo circa 30/40 minuti l'arrivo di onde anomale che avrebbero inondato porzioni di aree costiere sulle quali gravano stabilimenti balneari, sistemi viari, e zone residenziali e produttive, sulla base di Mappe Rischio Tsunami prodotte su scala nazionale dall’ISPRA.
Una volta ricevuto il messaggio di allerta, i Comuni hanno simulato l’allertamento alla popolazione e in seguito hanno attivato realmente i loro Centri Operativi Comunali (COC), comunicando alla Prefettura e alla Sala Operativa Regionale gli immediati fabbisogni a seguito delle prime valutazioni di danno ed evacuazione della popolazione. Contestualmente in Prefettura è stato attivato il Centro Coordinamento dei Soccorsi (CCS), coordinato dal Prefetto di Roma, che ha gestito le fasi emergenziali e le azioni che venivano richieste emergenziali da una Exercise Room (EXCON) condotta dall’Agenzia.
Dopo il primo messaggio di allerta, fra le 9.24 e le 9.58 altri 2 messaggi di conferma dell’evento sono stati inviati alle Amministrazioni ed Enti che hanno dovuto riferire sulle modalità di modello di intervento e assistenza alla popolazione. Alle ore 11.30 è stato inviato il messaggio di FINE EVENTO e alle ore 12.30 si è conclusa l’esercitazione.
L'importanza delle esercitazioni
“Esercitazioni come questa – precisa Luigi D’Angelo, Direttore Operativo Emergenze del Dipartimento Nazionale – sono fondamentali per tutto il Servizio Nazionale di Protezione Civile: è nel test delle procedure che i piani di protezione civile prendono concretamente forma e possono essere aggiornati, rendendoli sempre più efficaci nelle emergenze.”
“L’Agenzia – spiega Carmelo Tulumello, Direttore dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile – in questo mese di ottobre è stata impegnata in due esercitazioni per Posti di Comando che hanno dimostrato quanto sia importante stimolare gli Enti Locali a una crescita della cultura della prevenzione e alla cultura di protezione civile, anche in un periodo particolarmente complesso come quello attuale per la contemporanea presenza dell’emergenza pandemica”.
“L’esercitazione – sottolinea Antonio Colombi, Organizzatore di Maremoto Nord e Funzionario dell'Agenzia Regionale di Protezione Civile – è servita per far capire ai Comuni coinvolti quanto deve essere fatto per una corretta gestione del rischio maremoto, e in generale dei rischi sul loro territorio, ma anche per testare i flussi di allertamento e le comunicazioni fra tutte le strutture coinvolte, che, per un evento come questo, necessitano una estrema rapidità e notevole efficienza”.
“È stato un esercizio molto importante per verificare il flusso delle informazioni che si attiverebbe in caso di allerta maremoto in Italia – conclude Alessandro Amato, responsabile del Centro Allerta Tsunami dell'INGV - Abbiamo simulato un terremoto di magnitudo 7 nel Tirreno meridionale, in grado di generare uno tsunami che in circa mezz'ora raggiungerebbe le coste del Lazio. È fondamentale condurre questi test per le coste italiane, tutte esposte, in misura maggiore o minore, al rischio tsunami. Per questo motivo stiamo avviando, insieme al DPC, le procedure UNESCO per l'attribuzione del certificato di 'Tsunami Ready' ad alcuni comuni pilota in Italia”.
Le altre esercitazioni
L’esercitazione MAREMOTO NORD prosegue una attività esercitativa e di prevenzione sul rischio maremoto che la Regione Lazio ha iniziato nell’ottobre 2019 con una esercitazione simile rivolta ai Comuni costieri della Provincia di Latina. Nei prossimi mesi sarà svolta una terza e ultima esercitazione per la provincia di Viterbo.