Profonda depressione sull'Italia, è un ciclone di tipo Shapiro-Keyser?
Una profonda depressione sull'Italia, con un minimo sceso sotto i 985 hPa, sta causando una forte ondata di maltempo su tutto il Paese, con piogge, neve in montagna, forti venti e mareggiate.
Come ben prognosticato dai modelli nella giornata odierna un processo di ciclogenesi rapida (ciclogenesi esplosiva) ha interessato i mari attorno l’Italia settentrionale, dove si è sviluppata una profonda depressione extratropicale, fra il mar di Corsica e il basso mar Ligure.
Il piccolo ciclone alla mesoscala, inserito all’interno di una saccatura atlantica e coadiuvato da un intenso nucleo di vorticità positiva proveniente dal Golfo del Leone, spostandosi verso l’alto Tirreno, in direzione delle coste toscane, si è rapidamente approfondito, per raggiungere l’area appenninica, con un valore di pressione di 985 hPa registrato nel nord delle Marche.
Due stazioni meteorologiche sinottiche della rete dell’Aeronautica Militare, Ancona e Frontone, poco fa hanno registrato un valore di pressione sceso a 985 hPa. Il rapido approfondimento del ciclone, denominato ufficialmente “Denise”, ha prodotto forti venti di burrasca su tutti i mari italiani, con rinforzi di tempesta, soprattutto sul mar di Sardegna e sul medio-basso Tirreno, dove si sono registrate raffiche localmente superiori ai 100 km/h, come sull’isola di Ponza o a Capo Caccia.
Il ciclone raggiunge l’Adriatico assumendo il modello “Shapiro-Keyser”
Nelle prossime ore raggiungerà l’alto Adriatico, stazionando fino a domani sopra le ancora tiepide acque superficiali. Durante lo spostamento sull’Adriatico la depressione sembra assumere le caratteristiche di un ciclone di tipo “Shapiro-Keyser”.
Molti cicloni extratropicali che seguono lo sviluppo del modello “Shapiro-Keyser” mostrano un rapido approfondimento della superficie bassa durante la loro fase di sviluppo e possono quindi essere caratterizzati come una ciclogenesi rapida (come in questo caso). Come del resto anche in questo caso. In serata, e dalla prossima notte, il ciclone alla mesoscala potrebbe staccarsi dal sistema frontale principale, evolvendo in un vortice, con un cuore caldo nei bassi strati, sul medio-alto Adriatico.
Cicloni modello “Shapiro-Keyser”
Il modello del ciclone “Shapiro-Keyser” è stato sviluppato alla fine degli anni 80, beneficiando dei dati resi disponibili dai satelliti meteorologici e dalle simulazioni del modello numerico. Questo modello concettuale prende il nome dagli autori dello studio che per primi lo presentarono (M. A. Shapiro e D. Keyser, 1990).
Gli autori hanno scoperto che, per alcuni tipi di ciclogenesi extratropicale, i dati meteorologici sembravano non confermare il classico modello di ciclone norvegese, in cui la fase di maturità del ciclone si basa sul processo di occlusione, derivante dalla fusione del fronte freddo con quello caldo di un comune ciclone extratropicale.
Nei cicloni ciclone “Shapiro-Keyser” invece si osserva una di frattura tra il fronte freddo e quello caldo, quindi in sostanza non esiste un vero e proprio fronte occluso. Tale caratteristica fa in modo che all’interno del minimo depressionario si isoli un nucleo caldo, nei bassi strati, a seguito del processo di warm seclusion. In contrasto con il modello della scuola norvegese che mostra un nucleo freddo.
I cicloni che generano le peggiori tempeste in Europa
I cicloni di tipo “Shapiro-Keyser”, almeno quelli che si formano sull’Atlantico, inoltre sono anche dotati di “sting jet”. Ossia fortissime correnti discedenti di aria molto fredda e densa, note con il termine di “sting jet”, capaci di raggiungere i bassi strati causano violente raffiche di vento, della durata non superiore alle 3-4 ore, che spesso possono superare picchi di oltre 160-170 km/h.
Questo tipo vento, scendendo dalle alte quote della troposfera accelera per poi raggiungere il suolo dove può avere effetti devastanti. Il termine 'sting' in inglese vuol dire aculeo, come quello che hanno gli scorpioni. In effetti nel satellite nel campo del visibile si evidenzia tale particolarità della coda nella nuvolosità. Questo spiega perché le più violente tempeste di vento che spazzano l’Europa sono prodotte da cicloni, del tipo “Shapiro-Keyser”.
Domani graduale miglioramento
Domani il ciclone stazionerà ancora sul medio Adriatico, cominciando a isolarsi dall’onda baroclina che l’ha generato e condizionando in negativo il tempo, soprattutto sulle coste del versante adriatico e soprattutto al meridione.
Al contempo l’isolamento del minimo in Adriatico favorirà anche una progressiva attenuazione della ventilazione e dei fenomeni annessi, con residue bande di piogge e qualche temporale isolato sulle coste del basso Tirreno.