Repubblica Ceca in ginocchio per il maltempo, Praga monitora il livello della Moldava con il ricordo del 2002
La Repubblica Ceca, insieme ad altri paesi del centro Europa, sta vivendo ore drammatiche a seguito di una eccezionale ondata di maltempo, con gravi alluvioni. Praga, colpita nel 2002 da una storica alluvione, ha guardato con preoccupazione il livello del fiume Moldava nelle ultime ore, ma non si registrano situazioni di emergenza.
In queste ore diversi paesi del Centro Europa sono in allerta per gli effetti di una vasta ed eccezionale ondata di maltempo, che ha portato piogge molto intense ed alluvioni catastrofiche. Si contano vittime e danni dalla Romania alla Polonia, dall'Austria alla Slovacchia. Uno dei paesi più colpiti è la Repubblica Ceca. Qui almeno 250.000 famiglie sono state colpite da interruzioni di corrente, si registrano case distrutte dalle esondazioni ed almeno sette dispersi.
Tre persone sarebbero state trascinate da un fiume esondato mentre si trovavano in auto, in un villaggio a circa 235 km a est della capitale, Praga. Le precipitazioni nella zona hanno raggiunto circa 500 mm da mercoledì scorso.
Una delle località più colpite dall'alluvione è Lipova-lazne, e la vicina Jesenik, dove le inondazioni sarebbero state persino peggiori di quelle viste nel 1997. I servizi di emergenza hanno dovuto usare un elicottero per evacuare le persone bloccate, secondo quanto informa l'agenzia Reuters. In totale, più di 10.000 persone sono state evacuate nel paese, ha detto il capo dei vigili del fuoco alla televisione ceca.
Nelle ultime ore, in questo lunedì 16 settembre, la situazione sta iniziando a migliorare ma ci sono ancora duecento località in allerta per rischio esondazioni.
Alluvione catastrofica in Repubblica Ceca, preoccupazione nel fine settimana anche a Praga
L'allarme per le alluvioni ha interessato anche la capitale Praga, dove è ancora forte il ricordo dell'alluvione del 2002. Qui le autorità hanno consigliato vivamente le persone di evitare i corsi d'acqua nel fine settimana, per l'elevato livello della piena. Il sindaco Bohuslav Svoboda ha esortato i cittadini a evitare i corsi d'acqua, soprattutto se accompagnati da bambini: "La corrente è forte e le rive sono pericolosamente scivolose - ha avvisato.
La preoccupazione per la portata della Moldava, il grande fiume che bagna Praga, è stata forte nel fine settimana, ma non si registrano situazioni emergenziali in città. Un picco di piena è stato registrato poche ore fa, superando di poco il livello arancione nella scala di allerta, ma il livello del fiume ha poi iniziato a ridursi nel corso della notte.
Nel fine settimana però sono suonati i segnali di allerta sui cellulari dei residenti, e sono state predisposte delle barriere di difesa contro le inondazioni nel centro storico. Il ricordo della grande alluvione dell'estate 2002 è infatti ancora vivo.
Attualmente non sono previste ulteriori misure di protezione, secondo quanto riportano i media locali, ma le autorità restano in attesa per prendere nuove misure se la situazione dovesse peggiorare. Praga, dove si trova la sede del governo, ha intanto promesso supporto alle regioni della Repubblica Ceca più colpite dall'alluvione.
Il ricordo dell'alluvione del 2002 a Praga
Proprio nei giorni di Ferragosto del 2002, una storica piena della Moldava, con una straordinaria massa di centinaia di milioni di metri cubi d'acqua, saturò i sistemi di compensazione previsti e danneggiò diverse dighe nella Repubblica Ceca. La città di Praga si trovò ad affrontare una situazione emergenziale, con una piena storica.
Le autorità presero delle decisioni che sarebbero state poi criticate negli anni a seguire, e per salvaguardare il centro storico dal rischio di una catastrofica alluvione decisero di abbattere gli argini nella zona del quartiere di Karlin, un quartiere popolare.
L'inondazione del quartiere servì a preservare altre aree della città, servendo da cassa d'espansione per le acque, ma decine di edifici di Karlin, un distretto particolarmente povero ed abitato da minoranze etniche, vennero gravemente danneggiati. La decisione del 2002 generò un forte risentimento tra i residenti, che si sentirono abbandonati e trattati come secondari rispetto al resto della città.