Perché malgrado le piogge abbondanti alcune aree della Sicilia sono a rischio siccità la prossima estate?
Malgrado le piogge abbondanti dello scorso inverno in Sicilia ci sono delle aree dove la siccità continua ad essere un grave problema in vista dell'arrivo dell'estate.

La Sicilia, terra di contrasti naturali e climatici, sta vivendo una situazione idrica complessa che mette in luce la vulnerabilità del suo territorio. Negli ultimi mesi, abbondanti piogge hanno interessato soprattutto la parte orientale dell’isola, portando sollievo a molte aree dopo una delle siccità più forti degli ultimi decenni.
Le piogge abbondanti e i fenomeni temporaleschi che hanno interessato soprattutto il Siracusano, Catanese e Messinese, hanno favorito un aumento di portato delle varie falde e sorgenti, portandole in qualche caso ai livelli pre-siccità.
Questo paradosso apparente merita un’analisi approfondita per comprendere le dinamiche che regolano il ciclo dell’acqua e le minacce che incombono su queste regioni.
Piogge abbondanti, ma non per tutti
Le precipitazioni registrate di recente, concentrate prevalentemente nella Sicilia orientale, hanno permesso di rimpinguare parzialmente fiumi, invasi e falde acquifere in province come Catania, Siracusa e Messina.
Le aree occidentali, invece, hanno ricevuto quantitativi d’acqua inferiori, insufficienti a colmare il deficit idrico accumulato nei mesi precedenti. Nel Trapanese, ad esempio, i bacini artificiali come il Lago Rubino e la diga Garcia mostrano livelli preoccupanti, mentre nell’entroterra palermitano e nell’Agrigentino i pozzi artesiani registrano una diminuzione della portata.
La siccità, un fenomeno subdolo, la conseguenze delle alte temperature
La siccità non è semplicemente l’assenza di pioggia, ma si tratta di un fenomeno insidioso, influenzato da molteplici fattori che vanno oltre le precipitazioni.

Uno degli elementi chiave è rappresentato dalle alte temperature, che in Sicilia, soprattutto nei mesi primaverili ed estivi, possono raggiungere picchi significativi. E con il cambiamento climatico l’aumento delle temperature medie mensili sta amplificando i tassi di evaporazione dei corpi idrici.
Queste condizioni climatiche accelerano il processo di evaporazione, riducendo rapidamente la quantità d’acqua disponibile nel suolo e nei corpi idrici superficiali.
Questo effetto è particolarmente evidente nelle aree occidentali, dove i terreni argillosi e le caratteristiche geologiche limitano l’infiltrazione dell’acqua. Inoltre, l’aumento della domanda idrica per l’agricoltura, pilastro dell’economia locale, e per uso domestico mette ulteriore pressione sulle risorse già scarse, aggravando il problema.
Le conseguenze sul territorio
Le zone a rischio, come il Trapanese, l’entroterra palermitano e l’Agrigentino, stanno affrontando un calo preoccupante della portata di pozzi e sorgenti. I fiumi, spesso ridotti a rigagnoli durante i periodi secchi, non riescono a garantire un flusso costante, mentre gli invasi, progettati per immagazzinare l’acqua piovana, si svuotano rapidamente a causa dell’evaporazione e dell’utilizzo intensivo, oltre a mancata manutenzione e infrastrutture fatiscenti.

Questa situazione minaccia non solo l’agricoltura, con colture come gli agrumi e gli ulivi che richiedono irrigazione costante, ma anche la disponibilità di acqua potabile per le comunità locali.
Serve una strategia a lungo termine
Le piogge abbondanti cadute sulla Sicilia orientale dimostrano che il clima può ancora offrire opportunità di ripresa, ma non bastano da sole a risolvere il problema della siccità. È necessario un approccio integrato che tenga conto delle specificità territoriali e climatiche dell’isola.
Tra le possibili soluzioni ci sono il miglioramento delle infrastrutture idriche per ridurre le perdite nella rete di distribuzione, la promozione di tecniche agricole a basso consumo idrico e una gestione più oculata delle risorse esistenti.
Inoltre, monitorare l’impatto delle temperature sull’evaporazione e investire nella riforestazione potrebbero aiutare a mitigare gli effetti della siccità a lungo termine, riuscendo a ridurre gli impatti, sempre più disastrosi, dei lunghi cicli siccitosi.