Perché la siccità continua a preoccupare nelle aree del Mediterraneo, nonostante le ultime piogge?

La minaccia di siccità, soprattutto nelle aree che si affacciano sul Mediterraneo, continua ad essere concreta e grave, nonostante il ritorno delle piogge. Cosa è che non sta funzionando?

Siccità
Le precipitazioni con eventi estremi non risolvono il problema siccità.

Per numerosi mesi consecutivi i paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo hanno sofferto una siccità senza precedenti. Finalmente, dalla fine dello scorso autunno sono tornate le piogge. Tuttavia, nonostante la loro abbondanza, la minaccia di siccità non è affatto scomparsa.

Come mai, nonostante la pioggia, il rischio di siccità continua a rimanere concreto e grave? Per capire questa apparente contraddizione, bisogna un attimo soffermarsi sul concetto di siccità. Questa viene intesa come un periodo prolungato di assenza di acqua.

Cosa intendiamo per siccità

Vengono individuate tre diverse tipologie di siccità. Una prima tipologia è la siccità meteorologica. Questa è la prima a cui pensiamo quando si parla di siccità, e cioè l’assenza di precipitazioni. Periodi prolungati di piogge assenti o scarse costituiscono una situazione di siccità meteorologica.

Altra tipologia di siccità è la siccità agricola o ecologica. Questa si riferisce all’umidità del suolo, cioè alla quantità di acqua presente, sotto forma di umidità, negli strati più superficiali del suolo. Periodi prolungati di scarsa umidità del suolo costituiscono una situazione di siccità agricola o ecologica.

Per quantificare il livello di siccità è stato introdotto l'Indicatore Combinato di Siccità. Esso misura l’eccesso o il difetto di precipitazione piovosa, l’eccesso o il difetto di umidità nei primi 10 cm di profondità del suolo, ed infine il grado di appassimento della vegetazione (a causa della mancanza di acqua).

Ultima tipologia è la siccità idrologica che rappresenta un periodo prolungato di scarsezza delle riserve idriche sia superficiali (bacini naturali o artificiali, dighe) sia sotterranee (falde acquifere).

Perché è importante l’umidità del suolo

L’umidità del suolo è indispensabile per la vegetazione. Nelle piante esiste un continuo flusso di acqua che, assorbita dalle radici, raggiunge tutte le parti della pianta grazie al processo di traspirazione.

Grazie a questo flusso di acqua la pianta assorbe sostanze nutritive presenti nel terreno e riesce a compiere la fotosintesi clorofilliana. Venendo meno l’umidità del suolo a causa della siccità la pianta entra in uno stato di stress vegetativo che, se inizialmente ne rallenta le funzioni vitali, poi porta all’appassimento e alla morte della pianta.

evento estremo
Esempio di evento estremo di precipitazione. Tra il 17 ed io 18 Gennaio nella zona Citelli, sull'Etna, sono caduti circa 350 mm di pioggia. Si tratta di una quantità enorme che è rapidamente fluita in superficie, rimanendo trascurabile la frazione che il terreno ha avuto di assorbire. Credit: Aegis - protezione Civile Sicilia.

Ma cosa rende umido il suolo? E’ principalmente la pioggia che assorbita dal terreno lo rende umido.

Perché la siccità continua a preoccupare

E veniamo qui al nocciolo del problema. La quantità di umidità presente nel terreno dipende dalle precipitazioni. Gli studiosi del clima stanno osservando che esistono regioni della Terra, ad esempio le regioni che si affacciano sul Mediterraneo, in cui si stanno modificando le caratteristiche con cui avvengono le precipitazioni.

Le precipitazioni annuali (cioè la quantità totale di pioggia che cade durante un intero anno su una data superficie) stanno diminuendo. Ma, il cambiamento ancora più preoccupante è il fatto che gli eventi di pioggia tendono a concentrarsi nel tempo, aumentando di intensità.

Piove di meno e quando piove le precipitazioni sono estreme, tantissima pioggia concentrata in poche ore.

Questo cambiamento ha come conseguenza una ridotta capacità del terreno di assorbire la pioggia. Quindi, piovendo tanto durante intervalli di poche ore, la pioggia rimane in superficie raggiungendo direttamente i fiumi o il mare, senza che il terreno abbia il tempo di assorbirla.

Ne segue che (a parte i primi pochi centimetri di profondità) il terreno rimane pressoché secco, povero di umidità; l’acqua non ha tempo di scendere in profondità per alimentare le faglie, e, a causa della negligenza nella manutenzione dei bacini, questi stessi non arrivano a riempirsi come dovrebbero.

Ecco che le piogge sono arrivate, ma la tendenza a manifestarsi con eventi estremi (manifestazione del cambiamento climatico), cioè poche ore durante le quali cade la quantità tipica di diversi mesi, non permette al terreno di assorbirla. Quindi, l’indice di precipitazione standard aumenta, l’umidità del suolo rimane bassa, lo stress vegetativo rimane alto e l' Indicatore Combinato di Siccità rimane su valori critici.

Sebbene le piogge siano tornate, la preoccupazione per lo stato di siccità rimane.