Cosa c'entra Giulio Cesare con il mese di luglio? Ecco perche questo mese si chiama così
Perché il mese di luglio si chiama così? In questo articolo scopriremo che il nome di questo mese estivo venne attribuito nell'antica Roma, e che questo mese non è sempre stato il settimo dell'anno.
È arrivato luglio, il settimo mese dell'anno nel calendario gregoriano, e ci inoltriamo sempre più nella stagione estiva, ormai entrata nel pieno. Il 1° giugno siamo entrati nell'estate meteorologica, mentre il 21 giugno, con il solstizio d'estate, siamo entrati nell'estate astronomica. Con questo mese entriamo nel vivo dell'estate, e superiamo la metà dell'anno: da adesso, infatti, manca meno di metà anno alla fine del 2023.
Ma torniamo alla domanda di questo articolo: perché il mese di luglio si chiama così, e cosa c'entra Giulio Cesare?
Luglio, quinto mese dell'anno nell'antico calendario romano
Innanzitutto bisogna fare un salto indietro nel tempo, fino al 46 a.C., quando nell'antica Roma era in uso un calendario diverso da quello che usiamo oggi. Era il calendario romano, che durava solo dieci mesi ed era basato principalmente sui cicli lunari. Con quell'antico calendario l'anno iniziava a marzo e terminava a dicembre. I segni si possono vedere ancora oggi nei mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre, che erano rispettivamente il settimo, l'ottavo, il nono ed il decimo mese dell'anno.
Luglio e agosto si chiamavano in latino “quintilis” (quinto mese) e “sextilis” (sesto mese). Fino al 46 a.C. il mese di luglio era quindi il quinto dell'anno, ma la riforma introdotta da Giulio Cesare cambiò le cose.
La riforma di Giulio Cesare
La riforma del calendario promossa da Giulio Cesare nel 46 a.C. (il calendario venne realizzato dall'astronomo greco Sosigene di Alessandria, che era stato presentato a Cesare dalla celebre regina egizia Cleopatra) fu davvero importante, e portò a grandi linee al calendario che usiamo ancora oggi.
A partire dalla riforma giuliana del calendario, venne eliminato il mese intercalare (mercedonio) e la durata dell'anno si allineò a quella dell'anno solare: 365 giorni. Per rimediare al fatto che in realtà l'anno solare dura 365 giorni, 5 ore e 48 minuti, la riforma giuliana introdusse anche gli anni bisestili di 366 giorni, uno ogni quattro anni.
Marzo non era più il mese che apriva l'anno, ma gennaio. Luglio, che fino ad allora era stato il quinto mese, passò ad essere quindi il settimo ed in onore a Giulio Cesare venne chiamato "Iulius", da cui le diverse varianti nelle lingue neo-latine: "luglio" in italiano, in spagnolo "julio", in francese "juillet", in rumeno "iulie",
in portoghese "julho". Anche in altre lingue è rimasta la stessa radice: in inglese questo mese si chiama "july", in tedesco "july".
Il calendario che usiamo oggi è quello gregoriano, così chiamato per le modifiche che vennero introdotte nel 1582 da papa Gregorio XIII. La riforma gregoriana del calendario ha introdotto nuove modifiche, senza però alterare l'ordine dei mesi e la presenza degli anni bisestili decisa da Giulio Cesare. Luglio è quindi rimasto il settimo dell'anno. I nomi, nonostante le riforme, sono rimasti uguali, e continuano a parlarci dal nostro passato.