Pasqua cattolica e Pasqua ortodossa: perché due date diverse? C'entrano la Luna e il calendario

La Pasqua cattolica e la Pasqua ortodossa si celebrano quasi sempre in due date diverse. In questo articolo spiegheremo perché, scoprendo che c'entrano la Luna e il tipo di calendario usato.

pasqua
La celebrazione della Pasqua cattolica e di quella orotodossa avviene in date diverse.

Come sappiamo, la Pasqua cattolica che viene celebrata in paesi come l'Italia, la Francia, la Spagna o il Portogallo, ed in tanti altri paesi del mondo, si celebrerà quest'anno il 31 marzo, ma avrà una data diversa rispetto alla Pasqua ortodossa, festività che si celebra in paesi dell'Europa orientale come Grecia, Romania, Macedonia del Nord, Bulgaria, Cipro, Ucraina, ed anche in Libano e Russia.

Quest'anno, ad esempio, la Pasqua ortodossa si celebrerà il 5 maggio, più di un mese dopo quella cattolica, e sono rari gli anni in cui le due festività coincidono. L'ultima volta è successo nel 2014, e la prossima volta succederà nel 2025.

Quest'anno la Pasqua ortodossa si celebrerà il 5 maggio, più di un mese dopo quella cattolica, che si celebra il 31 marzo, e sono rari gli anni in cui le due festività coincidono. L'ultima volta è successo nel 2014, la prossima volta sarà nel 2025.

Entrambe queste due feste religiose celebrano la Resurrezione di Cristo anche se con tradizioni e liturgie differenti, ma perché la data è diversa? Lo scopriremo in questo articolo.

Come si calcola la data della Pasqua cattolica e di quella ortodossa

La data della Pasqua cattolica non coincide quasi mai con quella della Pasqua ortodossa. Il calcolo della data segue la stessa regola, che è quella stabilita nel Concilio di Nicea del 325 dopo Cristo, secondo la quale il giorno di Pasqua cade nella prima domenica successiva al primo plenilunio di primavera, ma c'è un'altra differenza.

Per la Chiesa la primavera inizia convenzionalmente il 21 marzo (anche se astronomicamente non è sempre così, come in questo 2024, nel quale il momento dell'equinozio di primavera è stato il 20 marzo), e quindi bisogna individuare la prima Luna piena dopo il 21 marzo, e la Pasqua cade nella prima domenica dopo quel plenilunio.

Se il metodo è lo stesso, come mai allora gli Ortodossi celebreranno la Pasqua il 5 maggio nel 2024? La Luna piena avverrà nello stesso giorno in tutto il mondo, quindi il motivo va ricercato nel calendario.

Gli Ortodossi usano infatti - almeno per le festività religiose - ancora il calendario giuliano, cioè il calendario che venne messo a punto dall'astronomo egizio Sosigene di Alessandria su richiesta di Giulio Cesare (si chiama così in suo onore), ed introdotto nel 46 a.C.

Nel 2024 la Pasqua ortodossa si celebra domenica 5 maggio, mentre la Pasqua cattolica domenica 31 marzo. Il calcolo della data segue la stessa regola, a cambiare è il tipo di calendario usato. Giuliano gli Ortodossi, Gregoriano i Cattolici.

I cattolici usano invece il calendario gregoriano, cioè il calendario introdotto nel 1582 dal papa Gregorio XIII.

La differenza tra il calendario giuliano e quello gregoriano

Dal 46 a.C. e fino al 1582, in Europa è stato usato il calendario giuliano, che deve il nome a Giulio Cesare, che lo introdusse nell'antica Roma. Era un calendario molto simile a quello che usiamo oggi, che prevedeva una durata dell'anno media di 365,25 giorni, con un anno bisestile ogni quattro anni. Quel calendario accumulava però un errore di circa 11 minuti ogni anno. Un errore piccolo, che però si faceva sempre più grande con il passare degli anni.

Circa 1500 anni dopo, l'errore si era trasformato in giorni di differenza tra l'anno solare e quello civile, e si "rischiava" così di celebrare la Pasqua in estate, inaccettabile per la Chiesa perché andava contro le indicazioni delle sacre Scritture.

L'equinozio di primavera - un momento astronomico ben concreto - avveniva infatti ormai dieci giorni prima rispetto alla data del 21 marzo, e si stava creando uno sfasamento sempre maggiore, perché quando arrivava la data considerata "inizio della primavera", la stagione era iniziata già da dieci giorni. Questo divario sarebbe aumentato sempre più col passare del tempo.

Il calendario gregoriano: dieci giorni cancellati dal calendario

Nel 1582 quindi, il papa Gregorio XIII, con la bolla papale Inter gravissimas, introdusse una importante riforma del calendario, che da quel momento si sarebbe chiamato gregoriano. Eliminò di colpo dieci giorni dal mese di ottobre, stabilendo che dopo il giovedì 4 ottobre del 1582, si sarebbe passati direttamente a venerdì 15 ottobre.

La riforma stabilì inoltre che gli sarebbero stati bisestili soltanto gli anni secolari divisibili per quattrocento, recuperando in questo modo l'errore del calendario giuliano.

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La riforma del calendario che ha introdotto quello in uso ancora oggi risale al 1582.

Il calendario gregoriano venne adottato fin da subito soltanto dalle principali potenze cattoliche del XVI secolo: l'Italia, la Spagna, il Portogallo, la Francia ed anche nelle attuali Polonia, Lituania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo. In altri paesi del mondo passarono secoli prima che venisse adottato il calendario gregoriano.

Sebbene oggi nei paesi dove si tiene la Pasqua ortodossa si utilizzi nella vita quotidiana il calendario gregoriano, il calendario religioso segue ancora quello giuliano.

Ecco quindi spiegata la differenza di data tra le due festività. La Pasqua ortodossa, si sta infatti spostando sempre più verso aprile-maggio, e sta di fatto accadendo ciò che aveva temuto Gregorio XIII, con lo spostamento della Pasqua verso l'estate.

Unificare le due date di Pasqua?

Nel 2025, lo dicevamo, Pasqua ortodossa e cattolica torneranno a celebrarsi nello stesso giorno, per la prima volta dopo undici anni, ma già dal 2026 torneranno a cadere in date diverse. Negli ultimi si sta però facendo avanti nella Chiesa la proposta di unificare le due date.