Montagna, dagli Appennini ai Pirenei è stato un inverno 2024-2025 con pochissima neve

Quanta neve sulle montagne italiane e dell'Europa mediterranea nei mesi invernali appena passati? In attesa di nuovi aggiornamenti, e sperando che l'inizio della primavera meteorologica del 2025 porti notizie migliore, il bilancio sui mesi invernali del 2024-2025 non è buono, specie per le montagne più meridionali.

Dai Pirenei agli Appennini, infatti, si registra ancora una volta un forte deficit di neve, che conferma una tendenza che si sta confermando sempre più in questi ultimi anni. Partiamo dai dati ufficiali, gli ultimi pubblicati, che risalgono a febbraio.

Appennini, pochissima neve nell'inverno 2024-2025

Secondo il rapporto di metà febbraio della Fondazione CIMA, Le nevicate di gennaio hanno migliorato la situazione dello Snow Water Equivalent sulle Alpi, ma il deficit in Italia è rimasto al -58% nel cuore dell'inverno, con forti criticità sugli Appennini.

Temperature elevate e precipitazioni irregolari hanno ridisegnato il bilancio nivale: il Paese, scrive la Fondazione nel suo comunicato, ha vissuto "due inverni in uno", con una dicotomia Nord-Sud e un’altra di alta vs. bassa quota.

Il quadro delineato è complesso e sfaccettato. Da un lato infatti le Alpi hanno mostrato, fino a metà febbraio, segnali di ripresa rispetto a metà gennaio, ma dall’altro il deficit di Snow Water Equivalent (SWE) è rimasto elevato su tutto il territorio nazionale (-58%), con una situazione particolarmente critica sugli Appennini.

Il problema principale per gli Appennini, specie quelli centrali, oltre alle scarse precipitazioni rimane la temperatura. Ancora una volta, informa la Fondazione CIMA, gennaio si è confermato più caldo della media su tutto il territorio nazionale.

Questo elemento ha giocato un ruolo determinante nel limitare l’accumulo di neve: precipitazioni abbondanti, infatti, non si sono tradotte in nevicate viste le temperature elevate, ma in piogge anche ad altitudini superiori alla norma.

Due inverni in uno

Un altro aspetto che viene rilevato dalla Fondazione CIMA è quello dei "due inverni in uno". Come nel 2024, le montagne italiane hanno vissuto due inverni contemporaneamente. A quote medio basse il deficit di neve è infatti marcato, mentre a quote alte a volte c’è addirittura un surplus. Cosa vuol dire? Che l’aumento di temperatura complica la vita alla neve specialmente sotto i 2000-2500 .

Cosa succede nelle altre montagne del Sud Europa?

La riduzione della neve si sta facendo sentire quest'anno anche in altre catene montuose del Sud Europa. A metà febbraio la situazione era la seguente: le montagne della Cordigliera Cantabrica, in Spagna, presentavano molta meno neve rispetto alla media degli ultimi 10 anni.

Sui Pirenei, il volume di neve è stato mediamente più elevato rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, che però era stato un anno pessimo. Andando infatti a vedere la media degli ultimi 10 anni, la neve di questo inverno 2024-2025 è stata molto meno abbondante, con un accumulo di 764 hm³ rispetto alla media di quasi 1.400 hm³, secondo quanto riporta Meteored Spagna (tiempo.com).

Spostandosi però sul versante francese dei Pirenei, l'inverno appena passato ha fatto segnare un grave deficit di neve e una forte siccità.

Le montagne spagnole dei sistemi centrale e iberico, infine, che fanno parte del bacino del fiume Tago, sono stati anch'essi caratterizzati da pochissima neve negli ultimi mesi.

Fonti della notizia

Due inverni in uno per la risorsa idrica nivale in Italia a febbraio 2025 - https://www.cimafoundation.org/aggiornamenti-neve-italia/

¿Este invierno hay más o menos nieve de lo normal en las montañas de España? - Meteored España - https://www.tiempo.com/noticias/actualidad/este-invierno-hay-mas-o-menos-nieve-de-lo-normal-en-las-montanas-de-espana.html