Sta arrivando un inverno gelido? Ecco le ultime previsioni
C'è una certa preoccupazione quest'anno per la possibilità di un inverno gelido, ma cosa dicono le previsioni stagionali? Non dobbiamo dimenticare che le previsioni a lungo termine sono valide solo esponendo tendenze molto generali, e possono deluderci.
L'aumento dei prezzi dell'energia elettrica e del gas desta sempre più preoccupazione, non solo per il fatto in sé, ma anche per il periodo in cui si sta verificando. A breve arriveranno i mesi invernali, nei quali dipenderemo maggiormente da queste risorse, e la loro scarsità e il prezzo elevato coincideranno con una maggiore domanda in tutto l'emisfero settentrionale.
Tuttavia, non tutti gli inverni sono uguali; una stagione mite potrebbe rendere le cose più facili mentre una stagione particolarmente brutta potrebbe complicare le cose più del previsto. Come sarà l'inverno 2021-2022?
La prima cosa a cui ci rivolgiamo di fronte a questi dubbi sono le note previsioni stagionali. Si tratta per lo più di previsioni sperimentali, molto generiche, di spiccato interesse scientifico e solitamente poco utili quando sono dirette al grande pubblico.
Tuttavia, sono ampiamente utilizzate e fanno parte delle notizie che vengono frequentemente consultate nel campo della meteorologia. In un certo senso possono avere una validità importante quando sono elaborati da un punto di vista probabilistico e generale, concentrandosi sui modelli di circolazione globale e non tanto sulle previsioni locali.
Quest'anno in realtà le previsioni stagionali non mostrano un inverno particolarmente anomalo in termini di temperature medie in gran parte dell'Europa, né di precipitazioni. Vale a dire, secondo la previsione stagionale da parte dei set del centro europeo (ECMWF), il trimestre di dicembre, gennaio e febbraio 2022 dovrebbe passare con valori normali di precipitazioni e temperature mediamente normali o leggermente calde nelle più probabili degli scenari.
Ciò non esclude la variabilità e la presenza di grandi episodi di freddo seguiti da altri molto temperati, cosa probabile se si conferma una indebolita circolazione del getto polare. Tuttavia, suggerisce che è improbabile un inverno particolarmente freddo ed è improbabile anche uno molto mite.
Il vortice polare: più stabile a ottobre e dicembre, più debole a novembre e gennaio
Secondo le previsioni dell'ECMWF, la circolazione del vortice polare a 10 hPa, cioè nella stratosfera, rimarrà intensa durante il resto di ottobre, ma si indebolirà notevolmente a novembre. Questo indebolimento, se persistente, può estendersi alla troposfera e dar luogo ad una circolazione più ondulata che tende a generare scariche fredde alle medie latitudini.
Tuttavia, a dicembre le previsioni indicano una ripresa di questa circolazione, solitamente legata ad un'intensificazione della circolazione zonale. La presenza di temporali che colpiscono il nord Europa e occasionalmente il sud, ma senza grandi spostamenti di aria fredda, è solitamente lo scenario più probabile con questo tipo di configurazione. Non sembra probabile, tuttavia, che tale circolazione prosegua con intensità nel corso del mese di gennaio, anche se è ancora troppo presto per fare ipotesi utili.
Le previsioni stagionali sono pericolose su scala locale
Il problema fondamentale di queste previsioni a lungo termine non è tanto che possano fallire, ma che non vengano interpretate correttamente. Sono previsioni probabilistiche che indicano lo scenario più probabile per un settore importante del pianeta (un continente, un oceano...) in cui la distribuzione media delle temperature o delle precipitazioni dipende da modelli di circolazione globale facilmente prevedibili a lungo termine. Ma non sono utili e non funzionano bene su piccola scala.
Sistemi meteorologici alla scala sinottica o alla mesoscala, come una DANA (in spagnolo Depresión Aislada en Niveles Altos, letteralmente "depressione isolata agli alti livelli"), o una perturbazione, o anche l'esatta posizione di un anticiclone bloccante, possono passare inosservati per queste previsioni a lungo termine e possono rendere un'intera regione, come la Penisola iberica, o quella italiana, in grado di vivere situazioni opposte a quanto previsto dai modelli.
Ad esempio: la Spagna a a gennaio è stata interessata da una significativa ondata di freddo mentre altre zone d'Europa hanno sperimentato temperature elevate, ma una piccola variazione nella posizione dei centri d'azione avrebbe potuto portare all'estremo opposto nonostante lo stesso schema di circolazione. Sebbene questa dinamica nell'emisfero settentrionale potesse verificarsi nella zona della Spagna, non era l'unico scenario possibile.
Infine, bisogna ricordare che l'inverno, anche se sarà mite, aumenterà la nostra domanda di elettricità e carburante. Uno scenario invernale mite non esenta da brevi episodi di basse temperature o precipitazioni, quindi non bisogna abbassare la guardia.