Voli cancellati per il coronavirus, il precedente dell'Eyjafjöll
Nell'aprile del 2010 i cieli dell'Europa restarono senza aerei per una grande eruzione del vulcano islandese Eyjafjöll: le ceneri rendevano pericolosa la navigazione. Dopo dieci anni, il coronavirus porta a ridurre il numero di voli nel mondo.
La crisi mondiale causata dall'espansione del nuovo coronavirus Covid-19 sta interessando sempre più il traffico aereo. Man mano che l'epidemia si allarga nel mondo, sempre più compagnie aeree stanno riducendo il numero di voli.
Il motivo è semplice: sempre meno passeggeri a bordo, gli aerei partirebbero semivuoti. Ma anche perché alcuni paesi hanno messo in campo restrizioni ai voli con provenienza da altre aree geografiche considerate a rischio. Era accaduto con i voli fra Cina e Italia, ora succede con i voli fra Italia e Israele, per fare un esempio.
Meno aerei nei cieli
L'allarme per il coronavirus e le misure eccezionali messe in campo hanno portato alla cancellazione degli spostamenti per decine di migliaia di persone. Le compagnie aeree stanno riducendo il numero di voli in tutto il mondo. In Italia la riduzione è stata molto importante, ed alcune compagnie molto utilizzate come Ryanair sono arrivate a ridurre del 25% i voli da e per il paese.
La Iata, l'associazione che riunisce il 90% delle compagnie aeree del mondo, pubblica stime molto pessimiste per il 2020 per il settore dell'aviazione. Al momento il dato certo è che si è invertita la tendenza alla crescita del numero di voli che veniva registrato da anni.
Per la prima volta, nel 2020, questa crescita si sta fermando. In questi giorni quindi, meno aerei stanno solcando i cieli del mondo. E sembra che giorno dopo giorno il loro numero si stia riducendo sempre più. Ci sono casi simili nel passato?
Blocco del traffico aereo, il precedente del 2010
Era il 20 marzo del 2010, quasi dieci anni fa, quando si verificò uno dei più grandi "blocchi" del traffico aereo mondiale. Stavolta non fu la paura per l'espansione di un virus, ma furono le ceneri di un vulcano islandese a tenere a terra migliaia di aerei.
L'eruzione del vulcano islandese Eyjafjöll
Il vulcano islandese Eyjafjöll emise nell'atmosfera enormi quantità di cenere, che resero pericoloso volare. Le sottili ceneri avrebbero infatti potuto causare danni agli aerei. La sospensione dei voli più importante avvenne ad aprile del 2010 ed andò avanti per diversi giorni, dal 15 al 23 aprile. Mezza Europa restò per diversi giorni senza aerei, e per una settimana i cieli del continente non vennero attraversati da aerei.
Un traffico in crescita
Negli ultimi dieci anni, dopo quell'evento eccezionale, il traffico aereo nel mondo ha continuato a crescere. anche il 2020 fa segnare già molti più voli di quelli che si registravano nel 2010. La cancellazione di tanti voli in questi giorni porterà probabilmente a un ridimensionamento di questa tendenza al rialzo.