Marzo, il mese che apriva l'anno nell'antica Roma e dedicato a Marte

Marzo è il terzo mese dell'anno nel calendario che usiamo oggi, ma non è sempre stato così: c'è stato un tempo, nell'antica Roma, in cui apriva l'anno. Il primo marzo erano le "calendimarzo" e gli effetti di questo diverso posizionamento nel calendario si vedono ancora oggi.

tempio di marte roma
I resti del tempio di Marte, a Roma, nel Foro di Augusto.

Ci siamo appena lasciati alle spalle il mese di febbraio, ed inizia ora il mese di marzo. Questo mese è il terzo dell'anno nel calendario che usiamo tutti i giorni da ormai più di cinque secoli, il calendario gregoriano. Ha trentuno giorni e segna l’inizio della primavera meteorologica.

L'inizio della stagione primaverile meteorologica si fa iniziare per convenzione il 1° marzo. Per l'inizio della primavera " a tutti gli effetti" bisognerà invece aspettare l'equinozio di primavera, il 20 marzo.

C’è una curiosità su questo mese che arriva dal passato, ricordandoci che il modo con cui abbiamo deciso di dividere il tempo, usando i calendari, è solo una convenzione, che è cambiata più volte nel corso della storia. Questa curiosità è che per molto tempo il mese di marzo è stato il primo mese dell’anno.

Marzo, il primo mese dell'anno nell'antica Roma

Fino al 46 a.C., quando nell'antica Roma era ancora vigente il calendario romano, l’anno iniziava il primo marzo.

Nella Roma più antica il calendario era un po' diverso da quello che usiamo oggi. Era basato principalmente sui cicli lunari, aveva solo dieci mesi, iniziava a marzo e terminava a dicembre.

In totale durava 304 giorni, e non c'erano gennaio e febbraio. I segni di quell’antico calendario si vedono ancora oggi: i mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre, erano infatti il settimo, l'ottavo, il nono ed il decimo mese dell'anno.

Luglio e agosto si chiamavano “quintilis” (quinto mese) e “sextilis” (sesto mese), prima di essere dedicati a Giulio Cesare e Augusto a seguito delle grandi riforme successive.

Le calende di marzo

Nell'antica Roma, le Calende erano il primo giorno di ciascun mese nel calendario romano (da cui il nome del calendario). Le calende non esistevano nel calendario greco, e per questo i Romani, per riferirsi a una promessa rinviata all'infinito, dicevano che era stata "rimandata alle calende greche".

Il primo di marzo, primo giorno del calendario romano, erano le Calende di marzo, conosciute come "calendimarzo".

In quel giorno veniva acceso il nuovo fuoco nel tempio di Vesta e nelle case.

Il calendario romano di Numa Pompilio

Secondo quanto riportato da Tito Livio nel suo "Storia di Roma dalla fondazione", fu il secondo re di Roma, Numa Pompilio, (che regnò nel periodo 754 a.C. - 673 a.C.) ad introdurre l'attuale calendario di dodici mesi. Con la sua riforma vennero inseriti i mesi di gennaio (mese dedicato a Giano, il dio degli inizi), e febbraio.

Questi due mesi vennero posti alla fine dell'anno, che continuava però ad essere aperto dal mese primaverile di marzo.

La grande riforma del calendario di Giulio Cesare

La riforma di questo calendario arrivò nel 46 a.C., promulgata da Giulio Cesare. Da quel momento il calendario si chiamerà Giuliano, in omaggio al suo fondatore, e verrà utilizzato fino al 1582, anno della riforma gregoriana che ha dato vita al calendario che usiamo ancora oggi.

Il calendario che usiamo oggi è molto simile a quello introdotto duemila anni fa da Giulio Cesare.

Con la riforma giuliana, che introdusse un calendario molto simile a quello in uso oggi, l’anno iniziava a gennaio, seguito da febbraio. Il mese di marzo passò ad essere il terzo mese dell’anno, proprio come oggi. La riforma introdusse anche gli anni bisestili.

Il calendario giuliano è stato usato fino al 1582, quando l’inserimento del calendario Gregoriano (che prende il nome dal papa Gregorio XIII, che lo introdusse con la bolla papale Inter gravissimas), rimediò ad alcuni errori che si erano accumulati nel corso dei secoli.

Perché marzo si chiama così?

Il nome "Marzo" viene dal latino Martius, a sua volta derivato da Mars, il dio Marte, a cui questo mese era dedicato.

Marte era il dio della guerra e dei raccolti primaverili, una divinità molto antica, già sacra ai popoli italici per i quali era il dio del tuono, della pioggia, del fulmine, e consacrata anche dai greci (il dio Ares) e dai romani, per i quali Marte era addirittura il padre del fondatore di Roma, Romolo.

Anche in altri popoli esistevano divinità molto simili, come ad esempio Thor per i popoli del nord Europa.