Maltempo, danni all’Aeroporto di Trapani: è stato veramente un tornado? Ecco cosa è successo
Aeroporto di Trapani fortemente danneggiato da evento atmosferico da vento. si parla di tornado, ma l’analisi attenta delle condizioni meteo propende per un altro tipo di fenomeno ventoso. Ecco cosa è successo.
Aeroporto di Trapani flagellato da danni da vento stanotte. Volutamente parliamo genericamente di “danni da vento" infatti a fronte delle notizie che attribuiscono a un tornado la devastazione attorno all’Aeroporto Trapani Birgi, molti elementi sembrano propendere per un altro tipo di vento non temporalesco, probabilmente sotto forma di vento sinottico forte. Ecco cosa sappiamo e cosa potrebbe essere successo questa notte in Sicilia occidentale.
I danni di vento a Trapani Birgi: dubbi sulla matrice tornadica
Nella notte fra il 25 e 26 marzo l’area in oggetto è stata colpita da venti molto forti con vistosi danni. Su molti siti di notizie si vede in copertina la foto di cartelloni stradali divelti e abbattuti, come schiacciati al suolo. Abbattuti anche molti alberi nella zona. Alcuni siti riportano raffiche di vento a 150 km/h.
La società di gestione dell’Aeroporto, Airgest, è al lavoro per ripristinare l’operatività dello scalo. Ingenti i danni infatti, con lamiere e altro volati via che hanno causato danni anche a mezzi di servizio interni. "Grazie alla collaborazione di vigili del fuoco e polizia, si stanno creando dei percorsi per superare gli ostacoli e poter garantire i voli in partenza, già da questa mattina", spiegano da Airgest all’Agenzia ADNKronos.
I dati e le osservazioni radar e satellite
Dalle immagini da satellite nella notte si notava nuvolosità diffusa sulla Sicilia, con la classica struttura da fronte caldo. Dal radar si osservava il transito di piogge ma più presenti nel settore centro orientale, mentre nella zona di Trapani le precipitazioni risultavano scarse e deboli, senza struttura temporalesca. Anche dall’analisi fulminazioni sembrano non presenti scariche elettriche.
Di questo troviamo conferma nei METAR, le osservazioni aeronautiche. La stazione LICT, questo il codice ICAO di Trapani, alle ore 00:55 UTC (1:55 locale) riportava temperatura di 19°C, dew point 11°C, visibilità oltre 10 km, vento da sud a raffiche fino a 24 nodi. Erano presenti nubi sparse, senza temporale. Il TAF, messaggio previsionale a breve termine emesso alle 24 del 25 marzo, stimava raffiche fino a 35 nodi, ma non prevedeva fenomeni temporaleschi.
Poco dopo, all’1:14 UTC, 2:14 locali, gli osservatori meteo emettono un messaggio speciale “SPECI “ che riportava vento medio a 42 nodi, con raffica a 60 nodi, pari a 111 km/h! E’ presente pioggia debole, ma non temporale.
Anche nelle osservazioni successive non vi è traccia ne di tornado e nemmeno di temporale. Solo alle 9:12 UTC, 10:12 di martedì mattina, un messaggio SPECI riporta temporale debole, ma con vento a 13 nodi.
La situazione sinottica in corso e il radiosondaggio
Sull’Italia è in azione la prevista saccatura, conformata con asse meridiano e isobare disposte da sud sulla Sicilia: la mappa osservata riportava un fronte caldo appena a nord della Sicilia. Eloquenti però due elementi: la corrente a getto a 300 hPa, che evidenzia un jet streak proprio sulla Sicilia occidentale, e soprattutto il radiosondaggio della stazione di Trapani stessa, per fortuna disponibile e veramente prezioso.
Eloquente infine la mappa di METEORED: l’evento era previsto dal nostro modello su base ECMWF che vedeva una zona di forte vento la cui conformazione richiama anche effetti orografici proprio sulla Sicilia occidentale.
Cosa è successo? Ecco perché è importante distinguere i tipi di vento
I danni da tornado hanno una firma ben precisa che qua non risulta evidente dalle immagini e video disponibili. Altrettanto, non sono evidenti osservazioni nei METAR di tornado e nemmeno trova conferma il dato di 150 km/h. Non sembrano sussistere nemmeno condizioni per il downburst.
Il Meteorologo di METEORED Daniele Ingemi, esperto del microclima e meteorologia a mesoscala della Sicilia, “Dalle prime analisi preliminari, i radiosondaggi scagionano l'ipotesi di un tornado, evidenziando la presenza di un fortissimo vento sinottico a 500 metri, fino a 50 nodi. Ciò lascia dedurre che i danni all'aeroporto sono stati prodotti da fortissime raffiche di vento lineari, quindi non collegabile ad un eventuale evento vorticoso”.
In pratica, sembra proprio trattarsi di un vento molto forte di tipo sinottico accentuato da effetti orografici e favorito presenza del Jet Streak. Siamo comunque pronti a rivedere l’analisi ove emergessero altri elementi o testimonianze fotografiche.
Questo non vuole sminuire l’evento ma precisare meglio di cosa si è trattato; ogni fenomeno va studiato e classificato per quel che è sia a fini previsionali futuri sia per statistiche climatiche, nonchè per analizzare meglio i danni e in futuro difendersi da questi eventi estremi.