Quali animali e piante si svegliano per primi dal letargo? La classifica

Letargo, riposo vegetativo ed estivazione: ecco come piante e animali si adattano al ciclo delle stagioni e sopravvivono a condizioni climatiche molto diverse tra loro, dal gelo al caldo torrido.

riccio
È ancora tempo di letargo, ma presto arriverà l'ora di risvegliarsi

Molti esseri viventi che vivono in natura attualmente sono immersi nel sonno, profondo per alcuni e più leggero per altri, per sopravvivere al periodo climaticamente più difficile dell’anno: diverse specie animali sono in letargo, mentre gli alberi cosiddetti decidui sono nella fase di riposo vegetativo.

Entrambe queste strategie vengono messe in atto da animali e piante che vivono in ambienti soggetti all’alternarsi delle stagioni e a variazioni climatiche rilevanti nel corso dell’anno.

Letargo e riposo vegetativo a confronto

Durante il letargo gli animali entrano in uno stato di metabolismo ridotto, caratterizzato da un rallentamento di tutte le funzioni vitali: il ritmo cardiaco, la respirazione e il consumo di energia diminuiscono drasticamente; la temperatura corporea si abbassa per adattarsi al freddo; i movimenti sono ridotti al minimo; infine, l’alimentazione è ridotta o sospesa, grazie alle riserve di grasso accumulate nei mesi precedenti.

autunno
La perdita delle foglie in autunno è il primo segno che gli alberi stanno entrando in riposo vegetativo

Anche il riposo vegetativo, nelle piante, è contraddistinto da un rallentamento delle attività metaboliche, che prende avvio con la perdita delle foglie. In questo frangente, sui rami spogli dell’albero sono già osservabili nuove gemme, che rimarranno dormienti per tutto l’inverno e inizieranno a schiudersi in primavera.

Le cellule vegetali delle gemme e del legno vivo accumulano zuccheri e altre sostanze, in modo da abbassare il punto di congelamento dell’acqua al loro interno e proteggersi dal gelo, mentre l’energia accumulata durante la stagione vegetativa viene conservata sotto forma di amido nelle radici.

Il risveglio

Sia per gli animali che le piante il risveglio è un processo graduale, indotto dall’aumento delle ore di luce e della temperatura dell’aria, che ha scadenze diverse a seconda delle specie. Ci sono diversi fattori che possono influenzare il momento del risveglio, ad esempio la zona geografica, o che possono anticiparlo o posticiparlo rispetto all'anno precedente, ad esempio le condizioni locali, l'andamento meteorologico e i cambiamenti climatici.

orso bruno
Al risveglio dell'orso, i segni dell'inverno nell'ambiente sono ancora presenti ma il disgelo avanza

La natura ogni anno segue il suo corso, che può essere diverso da quello dell’anno precedente, però in genere ci sono animali che si svegliano prima e altri che preferiscono aspettare un po’ più di tempo per essere sicuri che l’inverno abbia davvero passato il testimone alla primavera.

Anche gli alberi non riprendono l’attività vegetativa tutti insieme, ma ci sono specie più precoci ed altre tardive.

La classifica: chi si risveglia prima e chi dopo

Ecco allora una classifica comprendente alcune specie del regno animale, in ordine di risveglio:

  1. scoiattolo rosso: febbraio – marzo
  2. orso bruno: fine febbraio – inizio marzo
  3. salamandra pezzata: marzo – aprile
  4. rana e rospo comuni: marzo – aprile
  5. riccio europeo: marzo – aprile
  6. marmotta alpina: fine marzo – aprile
  7. serpenti e lucertole: aprile – maggio
  8. tartaruga terrestre: aprile – maggio
  9. pipistrelli: fine aprile – maggio
  10. ghiro: maggio – giugno
ghiro
Il ghiro è uno degli ultimi animali a risvegliarsi, dormendo per oltre 6 mesi. Si sveglia solo con il ritorno di temperature calde e abbondanza di cibo

Nel mondo vegetale, analogamente, la ripresa vegetativa è distribuita su un lungo periodo che va dalla seconda parte dell’inverno alla primavera inoltrata:

    1. nocciolo: fine gennaio – febbraio
    2. salice: febbraio – marzo
    3. olmo: febbraio – marzo
    4. ontano: marzo
    5. ciliegio selvatico: marzo – aprile
    6. pesco: marzo – aprile
    7. betulla: fine marzo – aprile
    8. acero: aprile
    9. faggio: fine aprile – inizio maggio
    10. quercia e frassino: maggio
    amenti nocciolo
    Il nocciolo è uno dei primi alberi a mostrare segni di vita: i suoi amenti (fiori) maschili iniziano a comparire anche con temperature basse

    Non solo letargo: d’estate è tempo di… estivazione

      Anche d’estate si verificano condizioni avverse alla vita di piante e animali, come temperature molto alte, aridità estrema e carenza d’acqua, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici. Per sopravvivere ci sono piante e animali che entrano in estivazione, una strategia adattativa caratterizzata anche in questo caso da un rallentamento del metabolismo e da una riduzione delle attività.

      Si potrebbero fare tantissimi esempi: tra gli animali, ad esempio, le chiocciole sigillano l'apertura del guscio con un "opercolo" che le protegge dalla perdita di acqua, mentre alcuni rettili entrano in uno stato di torpore simile al letargo, seppur più leggero e breve.

      chiocciole
      Chiocciole in estivazione

      Tra le piante, la ginestra all’inizio della stagione calda perde le foglie, lasciando i fusti verdi a svolgere la fotosintesi e limitando al minimo il consumo di acqua.

      In attesa della primavera

      Mancano circa due mesi all’equinozio di primavera (20 marzo 2025) e, con esso, il risveglio della natura non si farà attendere. Animali e piante torneranno gradualmente alla loro piena attività, inaugurando la stagione simbolo della vita che si rinnova.