La siccità estrema in Sicilia fa una vittima eccellente: il lago di Pergusa si è completamente prosciugato
Già in agonia da diversi anni, a causa di piogge sempre meno frequenti nell’area, il lago oggi non c’è più. Al suo posto una piccola pozza fangosa, mentre tutto attorno un ammasso di detriti.
La gravissima siccità che sta colpendo la Sicilia ha già fatto una vittima eccellente: stiamo parlando del lago di Pergusa. Il conosciutissimo bacino naturale, a pochi chilometri da Enna, si è completamente prosciugato. Le alte temperature di questi giorni gli hanno dato il colpo di grazia.
Già in agonia da diversi anni, a causa di piogge sempre meno frequenti nell’area, il lago oggi non c’è più. Al suo posto una piccola pozza fangosa, mentre tutto attorno un ammasso di detriti.
Perso un importante punto di riferimento per gli uccelli migratori
Il lago fa parte di una riserva naturale e si è ridotto drasticamente a causa del clima caldo, di piogge scarse, ma anche di una cattiva gestione da parte delle autorità competenti.
Questo lago rappresentava un’area di sosta obbligata per molti uccelli migratori, che dall’Africa si muovono verso l’Europa. Ora, con l’imminente migrazione autunnale, in cui molte specie lasceranno l’Europa per migrare verso il continente africano, ne dovranno fare a meno. Il lago di Pergusa è un indicatore di ciò che la Sicilia sta subendo a causa dei cambiamenti climatici.
Il bacino, citato nelle Metamorfosi di Ovidio dove viene descritto come un luogo di bellezza e di "eterna primavera", non ha né immissari né emissari e il suo livello dipende dalle precipitazioni e dal grado di evaporazione, soprattutto durante il periodo estivo.
In Sicilia negli ultimi mesi sono caduti appena 200 mm di pioggia
Negli ultimi 12 mesi, in Sicilia, sono caduti appena 250 mm di pioggia. In alcune aree dell'isola, invece, l'accumulo pluviometrico degli ultimi mesi non ha superato neppure la soglia dei 200 mm annui. In particolare sulle zone più interne dell'entroterra, dove sono mancate le grandi perturbazioni.
Il prosciugamento totale e il mancato reintegro dell'acqua in autunno sarebbero davvero catastrofici. In caso di mancate precipitazioni il lago sarà destinato a sparire definitivamente.
Ulteriore peggioramento della crisi idrica
La crisi idrica in Sicilia prosegue dal 2023, cosa che ha spinto la Regione già a marzo ad approvare lo stato di emergenza fino al 31 dicembre 2024. Una situazione che è stata ulteriormente aggravata dalle scarsissime piogge di questo inverno, fra i più secchi degli ultimi 80 anni.
Le prime misure che sono state adottate a gennaio hanno previsto un razionamento dell'acqua potabile tra 10% e il 45% in molti comuni. Partita dalla provincia di Palermo, la misura è stata poi estesa in quindici comuni della provincia di Trapani e poi in un centinaio di altri comuni tra la provincia di Agrigento e Caltanissetta, arrivando a coinvolgere oltre un milione di persone.