La corrente del Golfo rallenta, quali conseguenze per l'Europa?
La ragione di questo fenomeno è ancora oggetto di studio, anche se si sospetta fortemente che dietro ci possa essere l’impatto dello scioglimento dei ghiacci marini artici.
Negli ultimi decenni, a causa del progressivo riscaldamento delle acque superficiali oceaniche, sembra che la Corrente del Golfo, che regola gli inverni sulla costa occidentale europea, si stia indebolendo notevolmente.
Un fatto che non è stato registrato nell'ultimo secolo e mezzo e che potrebbe avere importanti conseguenze meteorologiche, sia su scala locale che globale.
Dove nasce?
La Corrente del Golfo è una potente corrente marina calda che attraversa tutto il l’Atlantico settentrionale. Si forma sul Golfo del Messico (da cui il suo nome) e corre parallelamente a gran parte della costa orientale degli Stati Uniti.
A causa della rotazione terrestre, questo flusso viene gradualmente deviato verso destra, fino a raggiungere le coste dell’Europa. Porta acque tropicali, molto calde, che mitigano gli inverni in Europa occidentale, dalla Spagna alle coste della Norvegia, facendo in modo che da queste parti gli inverni siano decisamente più miti rispetto le latitudini di riferimento, come le coste del nord America.
Inoltre, queste acque forniscono numerose sostanze nutritive che danno luogo a una flora marina e a pesci molto vari e abbondanti.
L’importanza della Corrente del Golfo sul clima
Le correnti oceaniche sono diffuse su tutto il pianeta e sono interconnesse tra loro. Osservazioni recenti mostrano che questa corrente d'acqua tropicale è più calda di quanto dovrebbe essere. Secondo le immagini satellitari, si possono osservare anomalie di temperatura da +6°C a +8°C, a seconda della zona.
La temperatura della Corrente del Golfo è tra i +6°C e i +8°C sopra la media del periodo. Questo eccesso può risultare in una fornitura extra di energia sotto forma di calore non solo ad altre aree del mare (che aumenterebbe l'evaporazione), ma anche all'atmosfera (che alimenterebbe di nuovo le aree di bassa pressione, come burrasche o cicloni). Infatti, c'è una diretta correlazione tra un Atlantico tropicale più caldo del solito e l'intensità dei temporali e delle piogge sui Paesi dell’Europa occidentale.
E non solo. L'acqua superficiale del mare più calda alle latitudini più settentrionali intensificherebbe l’intensità delle tempeste di neve (“nor’eastern”) in tutto il nord America, come quelle in atto in questi giorni sugli Stati Uniti meridionali. Inoltre, la Corrente del Golfo agisce come una barriera tra queste due acque oceaniche, agendo come una barriera di contenimento.
I ricercatori hanno anche gli occhi puntati sul fenomeno La Niña. Si tratta del raffreddamento delle acque centrali del Pacifico e gli ultimi studi mostrano che questo fenomeno atmosferico riesce ad avere ripercussioni a livello mondiali.
Dallo scorso dicembre, queste acque oceaniche sono tra -1°C e -2°C più fredde del solito. E nel mese di gennaio questa tendenza è continuata. E non solo nei primi metri, ma anche nello strato di acqua meno superficiale, proseguendo oltre i 100 metri. Si sospetta fortemente che il deficit di temperatura in una zona provochi il riscaldamento dell'altra zona alla ricerca di una compensazione energetica.
Caratteristiche di questa corrente marina
La Corrente del Golfo fa parte di una complessa rete di correnti oceaniche. Una volta che si dirige verso il centro dell'oceano, si divide in due rami principali: un ramo si dirige verso le Canarie e l'altro verso il nord Europa, fino al nord della Norvegia. Proprio in corrispondenza della costa norvegese, diventando più freddo, diventa più denso e ritorna verso i tropici, costeggiando il nord America sotto forma della fredda “Corrente del Labrador”, chiudendo così il ciclo.
Pertanto, nell'Atlantico settentrionale si formano due zone distinte: una adiacente alle coste nordamericane, influenzata da tutta l'acqua tropicale calda proveniente dal Golfo del Messico; e l'altra, più fredda, originata nell'Atlantico settentrionale. Il primo è poco profondo e quindi poco denso; il secondo è più profondo e più denso.
I dati osservati dai satelliti non lasciano spazio a dubbi: la Corrente del Golfo si è riscaldata nell'ultimo mezzo secolo, aumentando nell'ultimo decennio, e la Corrente Nord Atlantica si sta raffreddando a un ritmo mai studiato prima. La differenza tra queste due temperature, che non ha smesso di crescere nel XXI secolo, dà un'idea del cambiamento che sta avvenendo nell'oceano.
L’ultima indagine del NOAA sul rallentamento della Corrente del Golfo
Il NOAA (la prestigiosa autorità meteorologica degli Stati Uniti) è stato in grado di ricostruire, utilizzando strumenti matematici basati sulla statistica, questo mutamento fino alla metà del XIX secolo. La conclusione è che nonostante l'incertezza dei dati storici, la temperatura della Corrente del Golfo mantiene una chiara tendenza al ribasso, indicandone un indebolimento della stessa.
La ragione di questo fenomeno è ancora oggetto di studio, anche se si sospetta fortemente che dietro ci possa essere l’impatto della fusione dei ghiacci artici che forniscono una grande quantità di acqua dolce, riducendo così la salinità e, quindi, la densità delle acque oceaniche. Questa situazione impedisce l'affondamento dell'acqua fredda, più densa, che chiude tutta la corrente di trasporto, bloccandola.
Quali sarebbero le conseguenze di un blocco della Corrente del Golfo?
Se si fermasse completamente, uno scenario al momento lontano dalla realtà, l'emisfero nord subirebbe un raffreddamento generalizzato. Le anomalie mostrano valori superiori ai -5°C nelle latitudini artiche, e fino a -3°C -4°C in Europa, soprattutto sul settore più occidentale, direttamente investito dal ramo più caldo della corrente marina.
Ma le conseguenze non finirebbero qui. Anche gli anticicloni e le burrasche ne risentirebbero e gli inverni sarebbero probabilmente molto più freddi e più nevosi in Europa, così come sulle dirimpettaie coste nord americane.
Bisogna pero precisare che, nonostante l’attuale indebolimento, gli effetti più drastici di questo rallentamento della Corrente del Golfo non si vedranno questa settimana, o la prossima o il prossimo mese, o il prossimo anno. Ma solo nel corso dei decenni.