Kit di emergenza: allarmismo o buon senso? Blackout, alluvioni, nevicate, terremoti: prepararsi è prevenzione
Gli eventi meteo estremi aumentano: prepararsi non è allarmismo o portar sfortuna ma prevenzione e aumento della resilienza. Ecco perché dotarsi di un kit d’emergenza. Cosa metterci dentro?

Ha fatto clamore e scatenato discussioni e polemiche l’invito ai cittadini dell’Unione Europea a dotarsi di un kit di emergenza con cui affrontare catastrofi e eventuali guerre. Tralasciando questa ultima, malaugurata ipotesi, che fa inorridire al solo pensarci, il dotarsi di materiale con cui affrontare situazioni di emergenza dovute ad eventi calamitosi di vario genere è un importante aspetto di resilienza.
Non solo: oltre al kit di sopravvivenza, anche tenere nella propria abitazione una certa scorta di cibo, medicinali, acqua e altro materiale è importante, pensiamo ai frenetici giorni del lockdown quando vi era l’assalto ai supermercati dove in breve tempo sono scomparsi prodotti banali come carta igienica, pasta e perfino lievito.
La fragilità della nostra società
Pochi lo sanno, ma i supermercati hanno scorte e magazzino per non più di tre giorni. È dunque sufficiente una crisi dovuta ad eventi meteo estremi, terremoti, ma anche scioperi, problemi nei trasporti o nelle forniture per trovare gli scaffali vuoti
Analogamente anche le farmacie hanno scorte limitate, ed eventi calamitosi, emergenze di vario tipo, problemi alla fornitura di alcuni medicinali e simili possono causare una carenza, magari temporanea, di farmaci.
Poi i blackout: per quanto possa sembrare strano, si, nel XXI secolo può capitare che manchi corrente, acqua o anche gas. E in queste condizioni imprecare o accusare inadempienze può essere una via di sfogo, ma serve a poco. Molto meglio prevenire.
Gli eventi meteo estremi, ricordiamoci, sono in aumento. Alluvioni, nevicate, temporali intensi, ecc. ci possono far trovare magari non in pericolo diretto ma isolati anche per giorni, senza possibilità di far spesa o andare in farmacia, e anche senza fornitura di energia.
LUe propone un kit di sopravvivenza per 72 ore in caso di crisi: acqua, cibo, torcia, coltellino, medicine e contante. Lobiettivo è preparare i cittadini a blackout, attacchi o catastrofi naturali. Cosa ne pensate? Vi dotereste di un kit simile? pic.twitter.com/6bvsqfafed
— Vond (@vondmedia) March 27, 2025
A questi si aggiunge il terremoto. In attesa dei soccorsi il primo aiuto può venire solo da noi stessi e da chi ci sta vicino.
Scorta di emergenza domestica
Ancor prima della borsa di sopravvivenza, in casa è bene allestire, in una zona ritenuta il più possibile sicura e accessibile, una certa scorta di pasta, legumi e tonno o altri prodotti in scatola, cracker o pane a lunga conservazione, biscotti, latte a lunga conservazioni o altre bevande secondo i propri gusti ed esigenze.
E acqua in bottiglia, anche se si sceglie di bere abitualmente quella del rubinetto. Ovviamente la scorta va usata e rimpiazzata a rotazione per evitare di raggiungere la data di scadenza.
Non dimenticatevi i fiammiferi e l'accendino: i fornelli magari funzionano e arriva il gas, ma senza corrente l’accensione elettronica non funziona. E’ successo, nel 2013 a Cortina d’Ampezzo paralizzata da una grande nevicata a Natale, con blackout: nelle ville di lusso non riuscivano accendere i fornelli, nelle vecchie baite mangiavano e si scaldavano con la stufa a legna!
Zaino o borsa di emergenza: cosa metterci?
Cominciamo dai documenti e oggetti fondamentali: una copia dei documenti di identità, tessera sanitaria e codice fiscale. Poi un po’ di contanti, una copia delle chiavi di casa ed eventuale dell’auto.
- Acqua e alimenti: un paio di bottigliette d’acqua a persona, qualche alimento pronto all’uso come snack, barrette energetiche, frutta secca, biscotti, cracker.
- Luce, comunicazione, energia: una torcia (consigliate quelle a doppio uso, a batterie sostituibili e anche ricaricabile), batterie di riserva, caricabatteria per cellulare, un powerbank, una piccola radio a pile e manovella per ricevere informazioni. Un fischietto può diventare un salvavita, se isolati e in emergenza di farsi individuare.
- Primo soccorso: anzitutto cerotti, garze, disinfettante, guanti monouso, gel igienizzante per le mani, guanti, 2-3 mascherine. Poi, farmaci di uso generico come antipiretici e anti infiammatori e i farmaci assunti per eventuali cure o patologie, per almeno 3–5 giorni.
Una cosa a cui pochi pensano: una o due coperte termiche pieghevoli. Costano veramente poco e sono piccole ma ci possono proteggere sia dal freddo che dal caldo.
- Abbigliamento: un cambio di intimo e calze, una maglietta di ricambio, una felpa leggera e una mantellina impermeabile. A seconda della stagione, cappello o berretto. Se porti gli occhiali, metti nello zaino un paio di scorta, oltre a quelli da sole.
Non dimenticare poi le esigenze di bambini e anziani e degli animali domestici. Il tutto da tenere in zona facile da raggiungere e nota a tutta la famiglia, e da controllare periodicamente.
E in viaggio?
In versione ridotta, è bene portarsi materiale di primo uso anche in viaggio. In auto tenere sempre un kit di pronto soccorso, con coperta termica, e altro materiale a seconda della stagione, inclusa, non mettetevi a ridere, la carta igienica. In treno anche in viaggi andata e ritorno ma distanti da casa, considerare l’eventualità che per svariate cause sia impossibile rientrare la notte.
Dunque i propri medicinali, acqua, qualche snack e mini kit di pronto soccorso non deve mai mancare. In aereo, il kit va adeguato a dimensioni e regole di sicurezza del bagaglio a mano, ma ricordatevi: mai mettere i farmaci di proprio uso nel bagaglio registrato, che spesso capita venga perso o arrivi in ritardo.