Italia, torna un'allarmante emergenza siccità alle porte della primavera

Alle porte della primavera è nuovamente allarmante la situazione nel nord dell'Italia, con i fiumi ed i grandi laghi ai minimi. Preoccupante anche il deficit di neve sulle Alpi. Ecco perché, e i dati disponibili a metà febbraio 2023.

siccità
Il fiume Po è di nuovo in una situazione critica per la mancanza di piogge.

Il 2022 è stato segnato in Italia da una grave siccità, che ha colpito in modo particolare il nord del paese, ma il 2023 iniziato da poco sta purtroppo confermando quella tendenza. In modo particolare nel nord Italia, si torna a parlare di una preoccupante carenza di precipitazioni, poca neve sulle Alpi e corsi d'acqua in sofferenza nel Bacino del fiume Po. Siccità preoccupante anche nei grandi laghi del Nord.

La conferma di una situazione sempre più grave nell'Italia settentrionale è arrivata ieri dal report settimanale dell'Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche: la portata del fiume Po, secondo l'ultimo rapporto, continua a decrescere, mentre il lago Maggiore, nonostante sia risalito al 39% del riempimento, resta abbondantemente sotto la media, proprio come altri invasi lacustri del settentrione.

Il Fiume Po, di nuovo ai minimi

Il fiume Po sta facendo registrare livelli idrometrici molto bassi, in cere zone peggiori di quelli del 2022, che era già stato un anno estremamente negativo.

Qui sotto, una foto satellitare mostra il confronto tra il fiume Po nel febbraio 2021 e nel febbraio 2023.

Grave siccità, lago di Garda ai minimi

Situazione grave anche nei grandi laghi del Nord. Il lago di Garda, la più grande riserva idrica italiana, è ormai a pochi centimetri dal minimo storico, informa ancora l'Anbi, ed è ai minimi storici da 35 anni, con un livello più basso del 34% rispetto ad un anno fa. Molto basso anche il livello di riempimento del Lago Maggiore, del Lago di Como e del Lago d'Iseo.

Alpi con poca neve: anche nel 2023 una situazione allarmante

Dalle Alpi intanto arrivano segnali allarmanti: come era già accaduto nell'inverno 2021-2022, infatti, manca la neve. La neve caduta è molta meno rispetto alla media degli anni precedenti, e questa è una notizia molto preoccupante per i corsi d'acqua e i bacini lacustri.

Se già in inverno il loro livello è ai minimi, infatti, in primavera quando inizierà il disgelo, la poca neve sulle montagne non riuscirà ad apportare quantitativi di acqua significativi, e l'emergenza siccità nei fiumi e nei laghi del Nord assumerà dimensioni ancora maggiori.

In questo inverno la neve caduta è stata molto inferiore al passato, come mostrano i dati pubblicati qui sopra. Le alte temperature di questi giorni, inoltre, con anomalie termiche marcate, peggioreranno la situazione.