In Italia il primo comune dell'area Euro-Mediterranea ad adottare il programma di mitigazione del rischio tsunami
Il comune di Minturno, in Italia, sarà il primo di tutta l'area Euro-Mediterranea a ricevere il prestigioso riconoscimento di “Tsunami Ready", che promuove la preparazione al rischio tsunami.
Lo scorso venerdì 25 ottobre, il comune di Minturno, situato nella provincia di Latina (Lazio), ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di “Tsunami Ready”. È il primo in Italia a riceverlo dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’Unesco (IOC-UNESCO).
Alla cerimonia partecipa Alessandro Amato, responsabile del Centro Allerta Tsunami (CAT) dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e presidente per il Sistema di Allarme Rapido e Mitigazione degli Tsunami dell’UNESCO, il sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli e la vicesindaca Elisa Venturo.
Il riconoscimento sarà consegnato, tra gli altri, da Denis Chang Seng di IOC-UNESCO e da Pio Di Manna, ricercatore presso l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).
Il programma "Tsunami Ready"
Il programma "Tsunami Ready" promuove la preparazione al rischio tsunami, coinvolgendo le amministrazioni locali, la Protezione Civile e i cittadini al fine di migliorare la sicurezza in tutta la fase emergenziale.
Minturno ha iniziato il percorso di accreditamento nel luglio 2020, diventando il primo comune dell'area Euro-Mediterranea ad adottare il programma di mitigazione del rischio tsunami.
Da allora sono stati svolti vari interventi, tra cui la valutazione del rischio, l’installazione di sistemi d’allerta e simulazioni di evacuazione nelle scuole. Il percorso intrapreso dal comune di Minturno rappresenta un esempio di coesione e consapevolezza verso la riduzione del rischio, rafforzando la resilienza della comunità locale.
Il pericolo tsunami nel Mediterraneo
Uno degli studi più approfonditi ed accurati sul pericolo tsunami nel Mediterraneo risale al 2012, pubblicato sul Journal of Geophysical Research. I ricercatori europei hanno stabilito che le coste del Mediterraneo più esposte al rischio tsunami sono quelle del Mediterraneo orientale, dalla Grecia alla Turchia, includendo il Vicino Oriente e le coste del Nord Africa orientale, fino all’Italia. Nel caso dell'Italia sono maggiormente esposte le coste calabresi e siciliane.
Sono esposte al rischio anche le coste del Portogallo, e sebbene con minor probabilità, anche quelle della Spagna meridionale. Uno tsunami è possibile lungo tutte le coste mediterranee, ma in alcune aree - come nel Mediterraneo orientale - la probabilità è maggiore.
Un indizio prezioso sul pericolo di tsunami nel Mediterraneo arriva dal passato: le testimonianze di eventi antichi, avvenuti secoli o millenni fa, ci dà un'informazione preziosa perché un evento avvenuto nel passato può ripetersi in un futuro.
Gli tsunami del passato nel Mediterraneo e sulle coste dell'Italia
Tra gli tsunami del passato nel Mediterraneo si può ricordare quello di Creta del 21 luglio 365 d.C o quello associato all'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che distrusse Pompei ed Ercolano. Nel 1783 uno tsunami colpì le coste della Calabria e della Sicilia.
Il maremoto più disastroso degli ultimi duecento anni sulle coste italiane è quello del 28 dicembre 1908, avvenuto a seguito del terremoto nello Stretto di Messina (magnitudo 7.1). Ricordiamo anche il terremoto e lo tsunami che devastò Lisbona nel 1755. Uno dei maremoti più distruttivi avvenuti nel Mediterraneo si verificò nel 1303, nel mar Egeo.
Per approfondire:
Centro Allerta Tsunami Italia https://cat.ingv.it/it/