Gli impressionanti video dei ghiacciai alpini in agonia alla fine dell'estate 2023
Dalle Alpi, appena uscite da una situazione di caldo anomalo in questa seconda metà di agosto, arrivano video che mostrano la situazione dei ghiacciai alla fine dell'estate, con una rapida fusione incrementate dalle anomale temperature.
Con la fine dell'estate si inizia a fare il bilancio, come negli anni scorsi, di questa nuova stagione estiva segnata da una intensa fusione dei ghiacciai alpini. La situazione risulta in questi giorni di fine agosto particolarmente sorprendente a seguito dell'intensa ondata di calore che ha portato lo zero termico ben sopra i cinquemila metri sulle Alpi, come abbiamo riportato qui su Meteored Italia.
Dalle Alpi svizzere a quelle italiane è un susseguirsi, negli ultimi giorni, di testimonianze su una situazione di rapida fusione dei ghiacciai di alta quota, a seguito delle temperature eccezionalmente alte.
Una delle tante situazioni di questi giorni, documentate da video che sono stati pubblicati sulle reti sociali, è quella del ghiacciaio del Rodano, in Svizzera, da cui nasce il grande fiume europeo omonimo, che sfocia in Francia. Sul ghiacciaio è comparso negli ultimi giorni un laghetto che non era mai stato avvistato in precedenza
Qui sotto, una animazione mostra le impressionanti modifiche subite dal corpo glaciale del Rodano negli ultimi 4 anni.
Ma la situazione di rapidissimo declino dei ghiacciai si può apprezzare in tutto l'arco alpino. Qui sotto altri tre ghiacciai, in Svizzera, Germania e Austria, sono stati fotografati negli ultimi giorni e, come si può vedere, sono completamente liberi dalla neve, che normalmente in questo periodo dell'anno li copre ancora proteggendoli dalla fusione più intensa.
Confronti fra la situazione attuale e quella del passato vengono fatti anche con altri ghiacciai, come quelli del Massiccio degli Écrins, in Francia.
Infine, ecco la situazione presso il ghiacciaio della Marmolada, dove soltanto un anno fa si è verificato un drammatico distacco che ha causato numerose vittime, proprio a seguito della rapida fusione.
L'ondata di maltempo di queste ore, accompagnata da un generale abbassamento delle temperature, riporterà la neve in quota, ma quella a cui assistiamo è una tendenza che appare imparabile, di pari passo con il riscaldamento globale in corso.