L'impressionante drago nato da una tempesta sulle Alpi italiane: video
L'episodio di meteo estremo dell'autunno del 2018, la tempesta Vaia, ha raso al suolo milioni di alberi sulle Alpi italiane. Da questo disastro è nato l'affascinante Drago Vaia: ecco di che si tratta, le foto e i video.
C'è un incredibile drago alato sulle Alpi italiane, nato dai resti di un evento meteo estremo che ha raso al suolo decine di migliaia di ettari di foresta nell'autunno del 2018. Non è ovviamente una creatura vivente, ma questa struttura di legno creata dall'artista Marco Martalar sta affascinando da mesi le persone che hanno la fortuna di visitarla. Il Drago Alato di Magré, realizzato nella frazione del comune di Lavarone, nell'Alpe Cimbra (Trento), è il Drago in legno più grande del mondo ed è stato realizzato con i tronchi degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia, uno degli episodi di meteo estremo più gravi degli ultimi tempi in Europa.
L'evento meteorologico estremo dell'ottobre 2018: un episodio di vento eccezionale
Era il 29 ottobre del 2018 quando un episodio di vento da uragano causato dal ciclone Vaia (con un profondissimo minimo di circa 978 hPa ed un gradiente termico molto marcato), causò venti fino a 200 km/h sull'Appennino e sulle Alpi. Particolarmente colpita l'area dell'Agordino, le Dolomiti, le Prealpi Carniche.
L'evento meteorologico estremo fece schiantare milioni di alberi, con la conseguente distruzione di decine di migliaia di ettari di foreste alpine di conifere. Un disastro naturale di enormi proporzioni che ha lasciato ampie cicatrici nelle montagne di quest'area dell'Italia nord-orientale.
Il Drago di legno sulle Alpi, dai tronchi degli alberi abbattuti dalla terribile tempesta Vaia
Nel 2021, l'artista del legno Marco Martalar, ha deciso di dar forma a una opera per dare un segno di incoraggiamento, sostegno e vicinanza alle popolazioni colpite da questa tempesta. In queste aree infatti la devastazione di milioni di ettari di bosco ha creato una grave ferita.
L'enorme statua simboleggia la forza e la rinascita di questi luoghi, ed allo stesso tempo vuole ricordare l'Avez del Prinzep, l'abete bianco più alto d'Europa che aveva quasi 250 anni quando è caduto al suolo per il forte vento; alcuni pezzi di questo enorme albero sono stati usati per creare la statua.
Il Drago di Vaia ha richiesto mesi di lavoro, 3.000 viti e 2.000 scarti di arbusti abbattuti dalla furia della tempesta. Il legno utilizzato non è stato trattato, e quindi è destinato a scomparire con il tempo. L'opera cambierà anno dopo anno, trasformata dalla pioggia, dal vento, dal ghiaccio e dalla neve, e dai minuscoli organismi che degradano lentamente il legno. Il Drago supera i 6 metri di altezza e i 7 di lunghezza ed è visitabile sul monte Tablat, raggiungibile dalla frazione di Slaghenaufi, vicino Magré.