Il calendario delle semine di gennaio: quali ortaggi coltivare e quali protezioni adottare nel cuore dell'inverno
Le semine di gennaio, dal pieno campo alla serra, per ottenere il primo raccolto dell’anno e pianificare i trapianti primaverili
Nel mese di gennaio la terra dell’orto è a riposo e, nonostante le giornate tornino lentamente ad allungarsi, è proprio in questo periodo dell’anno che la stagione invernale entra nel vivo, almeno secondo la tradizione. Tra i giorni freddi e spesso inclementi di questo mese, spiccano i “giorni della merla” (29, 30 e 31 gennaio), tradizionalmente considerati i più rigidi dell’anno.
Vediamo allora quali possibilità di semina offre il mese di gennaio, distinguendo tra semine in pieno campo e sotto protezione.
Semine in pieno campo
È possibile seminare alcuni ortaggi in pieno campo se ci si trova in zone geografiche caratterizzate da inverni miti e se si possiede un orto in posizione ampiamente soleggiata. Questi ortaggi sono ad esempio:
Fave
Scegliere un terreno ben drenato e ricco di sostanza organica. Piantare a 5-6 cm di profondità per proteggere semi e plantule dal freddo.
Piselli
Usare varietà resistenti al freddo e predisporre già i tutori per le varietà rampicanti. Una posa ritardata dei tutori è sconsigliata perché può causare danni alle radici.
Aglio
La semina durante l’inverno consente di raccogliere i bulbilli in estate. Mantenere il terreno ben aerato, per evitare ristagni idrici e la conseguente formazione di marciumi.
Cipolla
La semina invernale consente di coltivare cipolle per raccolti estivi o autunnali. Il trapianto non è richiesto se si mettono a dimora i bulbilli già formati, mentre è consigliato se si utilizzano i semi. Scegliere varietà a ciclo lungo.
Semina in serra non riscaldata
In questo caso c’è una maggiore protezione dal freddo e si cerca di sfruttare il calore naturale disponibile, proveniente essenzialmente dal sole. Parte del calore che si accumula durante il giorno rimane intrappolato nella serra durante la notte, secondo il cosiddetto “effetto serra”.
Se non si dispone di una vera e propria serra, possono essere utilizzati anche tunnel e teli sotto i quali seminare e far crescere le piantine. Le colture consigliate sono:
Lattuga invernale
Usare vasetti o seminiere, assegnando un seme per ogni vaso o buco della seminiera. Dopo 4-6 settimane, le radici avranno occupato tutto lo spazio a disposizione e, al momento del trapianto, le piantine potranno essere estratte facilmente afferrando delicatamente le foglie e sollevandole verso l’alto.
Spinaci
La semina in questo periodo dell’anno consente di ottenere un raccolto precoce da destinare al consumo fresco o previa cottura. Seminare direttamente nel terreno e in file ravvicinate per sfruttare al meglio lo spazio protetto.
Rucola
Questa coltura è caratterizzata da una rapida produzione di foglie, anche in presenza di basse temperature. Seminare scalarmente ogni due settimane per un raccolto prolungato nel tempo.
Ravanelli
Dopo la semina, il momento del raccolto giunge rapidamente a distanza di 4-5 settimane. Mantenere il terreno soffice e senza ristagni idrici.
Porri
Lo scopo della semina in coltura protetta è quello di produrre piantine da trapiantare in marzo o aprile in pieno campo. Usare vasetti profondi per favorire la crescita delle radici.
Semina in serra riscaldata
In quest’ultimo caso si registra la maggiore protezione dal freddo, grazie al riscaldamento artificiale dell’ambiente interno alla serra o del substrato di crescita, che avviene tramite tappeti riscaldanti. Sfruttando il calore presente è possibile seminare e far germinare precocemente anche ortaggi poco o per nulla resistenti al freddo, come ad esempio pomodori, melanzane e peperoni.
Seminando a gennaio, si ottengono piantine robuste da trapiantare in marzo/aprile (in serre) o in maggio (in pieno campo). Questo consente di anticipare i raccolti rispetto alle semine effettuate più tardi.
In regioni con inverni rigidi seminare queste colture così presto è sconsigliato, poiché le temperature e la luce naturale non sono sufficienti; al contrario, in regioni calde o costiere questa pratica è più comune.
Consigli utili
Per ottenere un buon raccolto rispettare la cosiddetta rotazione delle colture, quindi coltivare lo stesso ortaggio nella stessa porzione di terreno per non più di 2-3 anni. Inoltre, moderare l’irrigazione per evitare ristagni ed eliminare le erbacce presenti che possono ostacolare la crescita delle giovani piante.