Ieri notte meravigliose aurore e SAR sono state viste anche dall’Italia, le rivedremo anche stanotte?

Un’intensa tempesta solare ha raggiunto la Terra e ha prodotto favolose aurore e SAR che sono state ammirate anche dall’Italia. Potremo replicare lo spettacolo anche stanotte? Scopriamolo assieme.

Aurora Paolo Burguera
Foto di Paolo Burguera. Aurore/SAR sulla città di Valencia.

Il 9 ottobre sul sito della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) è apparso un avviso che comunicava l’arrivo di una intensa tempesta geomagnetica di classe G4. Quando una tempesta raggiunge questo livello c’è la possibilità che si vengano a formare aurore polari a latitudini insolite e che quindi possano essere viste in luoghi dove solitamente non si osservano, stavolta sono state ammirate persino dall’Italia.

I più interessati sicuramente hanno notato che negli ultimi mesi questo evento tendenzialmente raro si sta ripetendo con una frequenza maggiore.

Tuttavia questo non deve preoccupare, infatti per quest’anno era previsto il picco di intensità del ciclo solare, con conseguente aumento dell’intensità e della frequenza dell’attività magnetica sulla nostra stella. Il ciclo solare ha una durata che oscilla tra i 10 e i 12 anni, l’effettiva attività solare viene misurata in base al numero di macchie solari che appaiono sulla sua superficie.

Una tempesta geomagnetica molto intensa

Quando quindi è comparso l’avviso della NOAA in molti, anche in Italia, si sono attrezzati per riuscire ad osservare e ad immortalare questo incredibile spettacolo, e non sono stati delusi.

Sono numerose le testimonianze fotografiche catturate nel nostro paese, da nord a sud, con favolose immagini di aurore e/o di SAR.

Facciamo un po’ di chiarezza riguardo questi due fenomeni che sembrano simili ma hanno una natura molto diversa.

L’aurora polare è un fenomeno ottico per cui si vengono a formare delle bande luminose di vari colori e forme che nel tempo e nello spazio mutano rapidamente. Queste si formano quando particelle di vento solare riescono a penetrare la nostra magnetosfera incanalandosi attraverso i poli magnetici terrestri, finendo per interagire con la ionosfera terrestre, ovvero la parte di atmosfera che va dai 100 km ai 500 km circa.

Il loro colore dipende dalle particelle atmosferiche con cui interagisce il vento solare, infatti questo eccita gli atomi dell’atmosfera che poi diseccitandosi emettono luce alle varie lunghezze d’onda, ossia con varie colorazioni. È quindi strettamente legato alla quota in cui avviene questa interazione.

Vicino alla superficie terrestre l’atmosfera è più densa, le aurore che si formano a bassa quota provengono dall’interazione del vento solare con azoto molecolare e assumono il colore blu. Man mano che saliamo a quote maggiori subentra l’interazione con l’ossigeno molecolare ed in questo calo il colore che assume l’aurora è verde.

Aurore o SAR le rivedremo anche oggi?

Arrivati a quote ancora maggiori l’atmosfera si fa più rarefatta e il vento solare interagisce con ossigeno monoatomico causando aurore di colore rosso intenso. Sono proprio queste a creare “confusione” in Italia, perché sono molto simili ai SAR (Stable Auroral Red arches), anch’essi di colore rosso.

Anche i SAR sono prodotti dal vento solare che interagisce con le fasce di Van Allen, due vaste cinture di radiazioni che circondano la Terra, che vengono caricate elettricamente fino a ionizzare l’ossigeno atomico ad alta quota, producendo dei grandi archi luminosi di colore rosso paralleli all’equatore e visibili alle medie latitudini.

I due fenomeni sono quindi visivamente molto simili e ugualmente affascinanti.

Per chi si fosse perso lo spettacolo della notte appena trascorsa non è però ancora tutto perduto, infatti la tempesta geomagnetica si sta protraendo ed è ancora di classe G4.