I 3 eventi meteo del 2024 secondo il meteorologo Luca Lombroso: l'anno sarà ricordato in Italia per alluvioni e siccità
L’anno 2024 è stato caratterizzato da numerosi eventi meteo estremi in Italia, Europa e nel globo intero. Ripercorriamo i tre fenomeni principali che hanno colpito il nostro paese. Quali le cause di questi eventi?
Siamo ormai a fine 2024, un anno particolare dal punto di vista meteoclimatico. Per la prima volta si è superato il limite di +1.5°C sul periodo preindustriale previsto dall’accordo di Parigi sul Clima e rafforzato alla COP26 di Glasgow. Questa soglia non è un limite di sicurezza in assoluto, ma un confine labile fra il pericoloso e catastrofico.
Come questo si ripercuota sui singoli eventi meteorologici è difficile stabilirlo, ma certo anche l’Italia nel 2024 è stata colpita da numerosi eventi meteorologi intensi ed estremi.
Abbiamo selezionato alcuni degli eventi principali, ripercorrendo la cronaca di quegli eventi attraverso i nostri previsionali e reportage.
Alluvioni in Emilia Romagna
L’Emilia Romagna per varie ragioni è senz’altro stata la regione più colpita dagli eventi meteo estremi del 2024. La memoria delle due alluvioni 2023 era ancora viva e forse si sperava che quelli fossero stati eventi eccezionali, ma in modo incredibile altri tre episodi hanno colpito grosso modo le stesse zone nel corso del 2024.
Il primo è avvenuto il 25-26 giugno 2024, puntualmente descritto e previsto dai nostri articoli. In questo episodio sull’Emilia Romagna centro orientale caddero 150-200 mm in 24 ore, con picchi di 80-100 mm in 12 ore nelle stesse zone colpite nel 2023. Colpita anche la parte emiliana della regione, a Pavullo nel Frignano i 143 mm in 24 ore con picco di 94.4 mm in 12 ore furono da record storico e con conseguente alluvione urbana.
Il 18 settembre ecco il bis, il copione è simile, depressione tirrenica piovosa e colpita di la Romagna, con esondazioni Lamone, Senio, e altri in Romagna, inondata di nuovo Faenza. Ma non è finita, il tris arriva il 19 ottobre, stavolta la più colpita è la città di Bologna, il torrente Ravone che scorre sotto la città esplode letteralmente dai tombini e dalle fogne e allaga la città.
Siccità in Sicilia
La siccità è un fenomeno subdolo, senza una fine e un inizio ben preciso. E non sono eventi estremi ma localizzati a risolverla. Così è difficile dare delle date ben precise di questa crisi idrica, che ha cause complesse. Mancanza di pioggia si, specie nelle zone interne della Sicilia centro orientale, ma anche carenza di infrastrutture e bacini, perdite nelle rete idriche e prelievi ad uso agricolo e civile.
Della siccità in Sicilia abbiamo parlato il 20 febbraio 2024, Lorenzo Pasqualini scriveva che in Sicilia era stato dichiarato lo stato di calamità naturale, aggiungendo che “La siccità sta avendo pesanti conseguenze sull’agricoltura, e l’allevamento è uno dei settori più colpiti per l'assenza di foraggio. Diversi comuni della regione avevano già razionato le risorse idriche nelle settimane scorse”.
Nel dettaglio, per varie zone della Sicilia il secondo semestre del 2023 è stato il più secco dal 1921, con ripercussioni anche nel primo semestre 2024. Impatti in particolare sull’agricoltura, con crolli produttivi anche totali e razionamento idrico in diverse aree dell'isola.
Cenni di miglioramento si sono avuti dall’estate, anche con alcuni nubifragi ma la situazione poi peggiora al punto che il 3 dicembre il Meteorologo Daniele Ingemi ci parlava addirittura di guerre dell’acqua, annunciando però anche piogge imminenti che almeno per ora hanno rimpinguato i bacini e rimandato il problema, che però andrà affrontato alla radice.
Eventi temporaleschi estremi dalle Alpi alla Sicilia
Non ci focalizziamo su uno, ma descriviamo alcuni dei tanti temporali intensi del 2024. Secondo il database ESWD, European Severe Weather Database nel 2024 in Italia vi sono state 682 grandinate di grosse dimensioni, 312 tornado, 945 downburst e altri venti dannosi, 127 fulmini con danni materiali o a persone.
Fra questi eventi citiamo anzitutto l’alluvione di Giarre, in Sicilia del 13 novembre 2024. Sfiorato il record pluviometrico italiano, con numeri impressionanti dai pluviometri della zona: 293 mm in sole 3 ore, oltre 420 mm in poco meno di 6 ore, 510 mm in 8 ore, 1063 mm in 8 giorni. Strade inondate da alluvioni urbane, auto trascinate in mare, colate di detriti sono solo alcuni degli impatti di un temporale autorigenerante innescato da una convergenza di venti in una zona ad orografia complessa.
Sono tanti i casi di temporali con grandine di grosse dimensioni, come a Brescia il 25 agosto, o grandinate con piccoli fitti ma in grado di imbiancare come fosse neve tanto da richiedere intervento di spazzaneve, episodio ad esempio il 22 maggio al nordovest.
Infine, mettiamo nel ricordo del 2024 le alluvioni lampo sulle Alpi fra fine giugno e primi luglio. Colpite il 29-30 giugno in particolare Cogne e Cervinia in Val d’Aosta, a seguito di temporali violenti, nella zona il CAPE arrivava a ben 2974 J/kg, nubifragi scaricarono, come riporta la Società Meteorologica Italiana in Nimbus Web, fino a 226.3 mm Alpe Veglia (Valle Cairasca, Ossola) 179,8 mm al Rifugio Zamboni (Macugnaga), 133,6 mm a Cogne-Lillaz, con valori record di 155.7 mm in 6 ore a Noasca.
Perché tanti eventi estremi nel 2024?
Difficile attribuire i singoli eventi ai cambiamenti climatici. Quel che è certo è che nel 2024 la temperatura globale appunto ha superato per la prima volta i +1.5°C. Soprattutto da record le temperature del mare, con segnali di rallentamento della AMOC, impropriamente detta corrente del golfo. Emergono alcuni studi sulle cause di questa accelerazione, ci ritorneremo.