Alla scoperta della montagna più alta dell’Appennino, un colosso di roccia nel cuore del Mediterraneo

Nell'Italia centrale si trova la montagna più alta dell'Appennino, il Gran Sasso d'Italia, un colosso di roccia dolomia e calcare che ospita anche uno dei corpi glaciali più meridionali d'Europa.

Gran sasso
Il Gran Sasso d'Italia, in Abruzzo, il massiccio montuoso più alto dell'Appennino.

Quando pensiamo alle montagne più alte dell'Italia e dell'Europa pensiamo subito alle Alpi, catena montuosa dove si concentrano molte vette superiori ai quattromila metri, e tante altre superiori ai tremila.

L'Italia è però attraversata anche da un'altra catena montuosa, quella degli Appennini, che sebbene abbia cime più basse alberga dei massicci montuosi splendidi e di altissimo valore naturalistico e geologico, dove possiamo ancora trovare aree selvagge e meno intaccate dalle attività e dalle infrastrutture umane.

In questa catena montuosa, che percorre l'Italia da nord a sud, troviamo anche delle cime di tutto rispetto, una delle quali sfiora i tremila metri. Stiamo parlando del Gran sasso d'Italia, un colosso di roccia carbonatica situato nel cuore dell'Abruzzo, dove si trovano i resti di quello che, fino a pochi anni fa, era il ghiacciaio più a sud d'Europa.

Un colosso di roccia carbonatica nel cuore dell'Abruzzo

Il Gran Sasso d’Italia è uno splendido massiccio montuoso situato in Abruzzo, nell’Appennino centrale. Situato al confine fra le province di L’Aquila, Teramo e Pescara, il Gran Sasso comprende la cima più alta di tutto l’Appennino continentale: il Corno Grande, 2.912 metri sul livello del mare. A fianco del Corno Grande si trova un’altra cima importante, chiamata Corno Piccolo.

Il Gran Sasso comprende la cima più alta di tutto l’Appennino continentale: il Corno Grande, 2.912 metri sul livello del mare. A fianco del Corno Grande si trova un’altra cima, chiamata Corno Piccolo.

Nell'area del massiccio del Gran Sasso si trovano anche altre cime importanti, come Pizzo Intermesoli (2635 m), il Monte Corvo, il Monte Camicia, Monte Prena, Pizzo Cefalone. Sono tutte vette sopra i 2500 metri, e solo nel massiccio della Maiella (sempre in Abruzzo) troviamo vette così alte.

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La vetta più alta del Gran sasso, il Corno Grande, supera i 2900 metri sul livello del mare.

Un'area protetta

Il Gran Sasso d’Italia è un territorio protetto dal Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, uno dei più estesi d'Italia, che come si capisce dal nome comprende anche la vicina area dei Monti della Laga.

Geologia del Gran Sasso, una montagna dolomitica

Dal punto di vista geologico è formato prevalentemente da calcari e dolomie, che ne fanno il gruppo montuoso appenninico più simile alle Dolomiti. Sulle sue pendici rocciose, con pareti verticali altissime e spettacolari, si succedono da decenni alpinisti da tutta Europa.

Ci sono anche vie ferrate famose e spettacolari, come il sentiero Ventricini. Oltre alle vette rocciose ci sono aree di altopiano, come il famoso Campo Imperatore, e zone montane dai contorni più dolci per via della natura marnose delle rocce. Qui si trovano estesi boschi di faggio che ne fanno un’area ricchissima di biodiversità.

La presenza di rocce calcaree favorisce il fenomeno del carsismo, con formazione di doline, inghiottitoi, grotte, gole e forre.

Il gruppo montuoso più alto dell'Appennino continentale

Sul Gran Sasso, proprio sotto il Corno Grande, si trova anche quello che fino a pochi anni fa era il ghiacciaio più meridionale d’Europa, noto come ghiacciaio del Calderone.

Oggi è ridotto a un’estensione minima rispetto al passato, ed a seguito del riscaldamento globale è ormai un glacionevato e non più un ghiacciaio, ma è ancora oggetto di numerosi studi. Rischia di sparire nel giro di pochi anni a seguito del costante aumento delle temperature medie, e per questo sono in corso studi approfonditi per recuperare informazioni sul clima del passato, prima che questo prezioso archivio climatico di ghiaccio scompaia per sempre.

Paradiso degli escursionisti, il Gran Sasso ospita anche diversi rifugi gestiti dal Club Alpino Italiano. Fra questi ricordiamo il Franchetti, il Duca degli Abruzzi ed il Giuseppe Garibaldi.

Il tesoro nascosto: le acque sotterranee

Un aspetto forse meno conosciuto è quello sotterraneo. Il Gran Sasso, come tutti i massicci montuosi formati prevalentemente da rocce carbonatiche (calcari, dolomie), immagazzina enormi quantità di acque sotterranee. Queste escono a valle, sia sul versante de L'Aquila, sia su quello di Teramo, alimentando importanti sorgenti con portate impressionanti, di migliaia di litri al secondo.

La realizzazione della galleria autostradale dell’A24, che passa sotto il Gran Sasso, ha modificato in modo consistente l’equilibrio delle acque sotterranee, facendo abbassare il livello della falda.

Sotto il Gran Sasso si trovano anche i Laboratori Nazionali dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), dedicati allo studio della fisica delle particelle. Sono il centro di ricerca sotterraneo più grande ed importante del mondo.