Giornata mondiale della neve: una risorsa preziosa, ma sempre più rara

Amata sia da bambini che adulti, ha un ruolo fondamentale negli equilibri ambientali del pianeta. Dalla sua presenza dipende il sostentamento di milioni di persone, ma i cambiamenti climatici stanno riducendo drasticamente la sua comparsa sulla superficie terrestre (Italia compresa).

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19 gennaio 2025: Giornata mondiale della neve

Il 19 gennaio è stata celebrata la giornata mondiale della neve, una ricorrenza istituita dalla Federazione internazionale dello sci per sottolineare l’importanza economica, sociale e soprattutto ambientale di questo fenomeno atmosferico.

Parlare di questa risorsa è quanto mai attuale e urgente: in tempi di riscaldamento globale, ne cade sempre meno; inoltre, quella che faticosamente arriva, poi rapidamente si scioglie (la cosiddetta “neve effimera”). Dalla pianura alla montagna, la neve purtroppo è ormai la grande assente degli ultimi inverni.

Basta andare indietro di qualche anno o decennio con la memoria, i racconti o le fotografie (a seconda della propria età), per scoprire un’Italia che si ammantava in abbondanza e con frequenza di bianco, per la gioia dei più piccoli ma non solo.

Che cos’è e come si forma

La neve è un tipo di precipitazione che si verifica quando il vapore acqueo presente nelle nubi ghiaccia, formando minuscoli cristalli che, a loro volta, si aggregano tra loro diventando fiocchi di neve.

Questi giungono al suolo se, nella loro lunga discesa, incontrano temperature che si mantengono costantemente prossime o inferiori allo zero. Pur essendo fatti di ghiaccio trasparente, i fiocchi di neve appaiono bianchi perché i cristalli riflettono e diffondono uniformemente la luce visibile.

La magia della neve

Quando la temperatura al suolo è sufficientemente bassa, i fiocchi di neve iniziano ad accumularsi e a ricoprire qualsiasi superficie: dalle città alle campagne, dalle colline alle montagne, anche il paesaggio più familiare cambia volto, assumendo connotati nuovi e dall'aspetto magico.

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La neve in città è spesso sinonimo di disagi per il traffico, ma è anche un'occasione per cambiare le proprie abitudini e i propri modi di spostamento

Disagi a parte, la neve ha il potere di spezzare la monotonia della routine e, in molte persone, può risvegliare gioia, stupore e ricordi d’infanzia.

Il ruolo ambientale

La neve ha certamente un ruolo di primo piano nella conservazione degli equilibri ambientali ed ecologici del pianeta. Ad esempio, rallenta la fusione dei ghiacciai, garantisce un rilascio progressivo di acqua dolce nel tempo ed è essenziale per l'approvvigionamento di fiumi, laghi e falde acquifere.

Nel regno animale, offre la possibilità di scavare tane e gallerie in cui la temperatura risulta più stabile rispetto all’esterno e consente agli animali che fanno la muta di mimetizzarsi nel suo candore, con maggiori probabilità di sfuggire ai predatori.

Grazie al suo elevato albedo (capacità di riflettere la radiazione solare), mantiene le temperature più basse localmente e globalmente, contrastando il riscaldamento climatico.

Il ruolo sociale ed economico

Molte popolazioni, in particolare quelle che vivono vicino a catene montuose come l'Himalaya, le Ande o le stesse Alpi, ottengono dalle precipitazioni nevose e dal successivo scioglimento della neve preziose risorse idriche, che utilizzano a livello domestico, per irrigare i campi e sostenere le attività economiche.

Senza la neve invernale, a valle aumenta il rischio di esposizione alla siccità per le colture estive e di carenza d'acqua per le centrali idroelettriche, con ripercussioni negative sulla produzione agricola ed energetica.

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Il cambiamento climatico mette a rischio il futuro delle stazioni sciistiche poste alle medio-basse quote, rendendo necessario un ripensamento delle attività economiche invernali in queste aree

Dal punto di vista economico, la neve è il fulcro dell'economia in molte aree montane: stazioni sciistiche, escursioni con le ciaspole, snowboard e altre attività attirano milioni di turisti ogni anno, generando entrate significative per hotel, ristoranti, negozi e impianti di risalita.

Poca neve (per ora) su Alpi e Appennini

Attualmente Alpi e Appennini si trovano in una condizione deficit nevoso, ricorrente negli ultimi anni, dovuto a un mix di scarse precipitazioni e scioglimento precoce della neve caduta.

Secondo i dati della Fondazione CIMA (Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale), manca all’appello tanta neve: la quantità di acqua attualmente presente sul territorio nazionale sottoforma di neve accumulata, detta Snow Water Equivalent (SWE), è inferiore del 63% rispetto alle medie stagionali.

Non è una buona notizia, ma fortunatamente l’inverno sul calendario è ancora lungo e, come accaduto lo scorso anno con abbondanti nevicate tardive, c’è ancora tempo affinché questa mancanza possa essere colmata dall'arrivo di nuove precipitazioni.