Ginkgo biloba: l'albero preistorico che sopravvive a tutto, inclusa la bomba atomica

Alla scoperta di una specie arborea antichissima, comparsa sulla Terra oltre 200 milioni di anni fa e ancora oggi presente grazie alla sua adattabilità e resistenza. Con pochissime cure può vivere anche nel giardino di casa

albero ginkgo
Il ginkgo biloba è una pianta molto longeva, plurisecolare, che dopo centinaia di anni di vita raggiunge dimensioni maestose

Il Ginkgo biloba appartiene alla famiglia botanica delle Ginkgoacee, piante comparse sulla Terra oltre 200 milioni di anni fa.

Il clima caldo e umido del Giurassico e del Cretaceo ha favorito la loro diffusione in diverse aree del mondo tra cui Europa, Asia e Nord America; in seguito, iniziò un lento declino dovuto principalmente a un raffreddamento del clima terrestre ma anche alla diffusione delle angiosperme, le piante a fiore che conosciamo oggi, più efficienti nella riproduzione, nella colonizzazione di nuovi ambienti e nella competizione per lo spazio e le risorse.

Tra le Ginkgoacee, solo la specie Ginkgo biloba riuscì a sopravvivere a questo declino, grazie alla sua capacità di tollerare diversi stress ambientali, alle condizioni climatiche relativamente stabili di alcune zone montuose della Cina dove trovò rifugio e grazie all’intervento dei monaci buddisti che, riconoscendone il valore ornamentale e medicinale, contribuirono alla sua conservazione e coltivazione nei pressi dei templi in cui vivevano.

Il ritorno del ginkgo dall'Asia all'Europa

Così il ginkgo è arrivato fino ai giorni nostri, rappresentando l’unico superstite ancora vivente dell’antichissima famiglia botanica a cui appartiene. Circa 300 anni fa, a partire dall’Asia, questo albero giunse nuovamente in altre parti del mondo tra cui l’Europa, dove fu particolarmente apprezzato per il suo aspetto botanico e il suo fascino esotico.

Qui l’interesse per la coltivazione di nuove piantine di ginkgo portò a innestare rami prelevati da piante femminili sul fusto di piante maschili: le piante innestate iniziarono così a produrre semi vitali, grazie ai quali prese il via la prima produzione europea di piante di questa specie.

È sempre uguale da milioni di anni

Nonostante i radicali cambiamenti avvenuti sulla Terra nel corso dei millenni, il ginkgo ha sempre conservato diverse caratteristiche botaniche tipiche dei suoi antenati, con i quali ancora oggi condivide una significativa somiglianza.

Ad esempio, presenta foglie bilobate, a forma di ventaglio, con venature semplici che si ramificano senza mai riunirsi.

foglie ginkgo
Le tipiche foglie bilobate del Ginkgo biloba

La fecondazione si basa sulla produzione di spermatozoi mobili, un meccanismo considerato primitivo ed ereditato da piante acquatiche come felci e alghe. Il tessuto vascolare è relativamente semplice e meno efficiente nel trasporto dell’acqua rispetto alle angiosperme.

Resiste a tutto

Il ginkgo ha una straordinaria resistenza agli agenti atmosferici, ai parassiti e all'inquinamento, tanto da essere sopravvissuto perfino all’evento più catastrofico della storia recente, le bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki.

Durante quel drammatico evento qualsiasi forma di vita venne distrutta e annullata, a eccezione di piccole porzioni aeree o sotterranee di diversi alberi, che in seguito ripresero a vegetare.

Questi alberi, 170 esemplari appartenenti a 32 specie differenti, da allora sono chiamati “hibaku jumoku” che significa “alberi colpiti dalla bomba atomica”. Tra loro c'è anche il ginkgo, diventato presto uno dei simboli di questo miracolo.

Infatti, gli esemplari di ginkgo a Hiroshima si trovavano molto vicini al punto dell'esplosione, alcuni a meno di 1-2 chilometri dall'epicentro. Nonostante la devastazione, gli alberi sono sopravvissuti alla forza dell'onda d'urto, al calore intenso (stimato oltre i 1000°C nelle immediate vicinanze) e alle radiazioni nucleari. Poco tempo dopo l’esplosione, i ginkgo colpiti hanno iniziato a germogliare nuovamente, mostrando una capacità unica di rigenerazione e resilienza.

Coltivarlo in giardino

Questo albero, grazie alla sua longevità plurisecolare, è una presenza immancabile in molti orti botanici del mondo, ma perché non coltivarne uno anche nel giardino di casa?

È straordinariamente resistente a qualsiasi condizione ambientale, avversità e forma di inquinamento. Una volta piantato, richiede poche cure: è sufficiente assicurargli una potatura leggera e un’annaffiatura regolare nei primi anni di vita.

ginkgo autunno
Il Ginkgo biloba in autunno

Grazie alla sua crescita lenta, si adatta anche a giardini di dimensioni modeste. È consigliato piantare un esemplare maschio, infatti quelli femminili producono “falsi frutti” dall’aspetto carnoso che a maturazione cadono a terra emanando un odore forte e sgradevole.

Durante l’autunno il ginkgo regala uno spettacolo mozzafiato, grazie alla sua maestosa chioma dorata simbolo di rinascita e speranza.