Gelo siderale in Siberia, Ojmjakon ha sfondato i -61°C
Le notti serene, le calme di vento e l'afflusso di aria più gelida in quota, in discesa dal lobo siberiano del vortice polare, sta favorendo un brusco raffreddamento di tutta la Siberia orientale, dove i termometri sono scesi al di sotto dei -60°C.
L’inverno sta cominciando a fare veramente sul serio in Siberia. Dando uno sguardo alle mappe aggiornate del “U.S. National Ice Center”, fornita dal NOAA, si nota come ormai l’intera fascia siberiana, lì dove si estendono i più grandi boschi di conifere della Terra, è totalmente ricoperta da una spessa coltre di neve farinosa che sta producendo intense e persistenti inversioni termiche che stanno favorendo una rapida sedimentazione del freddo negli strati più bassi.
Perché fa cosi freddo nell’est della Siberia?
Sono proprio queste intense inversioni termiche, favorite sia dalle poche ore di luce (raggi solari troppo inclinati per riscaldare il suolo innevato) che dalla presenza nei bassi strati di una ventilazione piuttosto “lasca”, ad accentuare notevolmente il processo di “raffreddamento pellicolare”, ossia il notevole raffreddamento dello strato d’aria in prossimità del suolo innevato che nei prossimi due mesi coinvolgerà da vicino gran parte del territorio siberiano, dagli Urali fino alle coste dell’estremo oriente siberiano, dove nei bassi strati comincerà a prendere forma l’anticiclone termico “russo-siberiano”.
I terreni innevati si estendono fino alla Russia europea, la Bielorussia, la Polonia e buona parte della Scandinavia. Questo massiccio innevamento sta contribuendo ad attivare la grande “fabbrica del gelo” sui desolati territori della Repubblica della Jacuzia.
Primi -60°C in Jacuzia
In alcune aree della Jacuzia, già ben innevata grazie al robusto vortice polare troposferico che ha continuato a spingere nuovi nuclei di aria piuttosto gelida dal mar Glaciale Artico, il gelo è divenuto siderale, tanto che i termometri ormai puntano sotto il muro dei -58°C -59°C, arrivando a sfondare la fatidica soglia dei primi -60°C.
Nel celebre villaggio di Ojmjakon, considerato uno dei luoghi abitati più freddi della Terra, ieri la colonnina di mercurio è sprofondata al di sotto dei -61°C, con un manto nevoso di appena 16 cm di neve ghiacciata. La temperatura massima in pieno giorno non ha superato i -55,9°C.
Si tratta del valore più basso mai registrato dal 1984 a dicembre, quando scese a -62,8° che stabiliscono il record mensile ufficiale dal 1943 e il secondo valore più basso registrato in Jacuzia, dal 1984. Il record mensile russo, per dicembre, è di Verhojansk, con i -64,5°C archiviati nel dicembre 1902.
Come mai le temperature sono sprofondate sotto i -60°C?
In questi giorni i cieli limpidi e sereni, sommati alla ventilazione pressochè assente, assieme all’ulteriore afflusso di aria molto gelida d’estrazione artica, facente capo alla circolazione ciclonica del “lobo siberiano” del vortice polare, hanno favorito lo sviluppo di un massiccio strato d’inversione termica che ha fatto sprofondare i termometri ben al di sotto dei -60°C.
Proprio qui, in questi luoghi, la particolare orografia permette a questa massa d'aria estremamente fredda e pesante di sedimentarsi in questi altopiani e ampie vallate a ridosso del suolo, divenendo ancora più pesante e dura da scalfire, all'arrivo della prima avvezione calda da Sud.
Nel celebre villaggio di Ojmjakon, conosciuto in tutto il mondo come il polo del grande gelo dell’emisfero boreale, spesso nella stagione invernale la colonnina di mercurio può scivolare sotto il muro dei -60°C, sfiorando persino i -65°C nelle ondate di gelo più cruente.
Proprio a Ojmjakon nel gelido inverno del 1926 la locale stazione del servizio meteorologico sovietico registrò una temperatura minima assoluta di ben -71.2°C. Un dato formidabile che però non fu mai ufficializzato. L’attuale record di temperatura minima assoluta di Ojmjakon è di appena -67.7°C.
Rischio valori ancora più bassi nei prossimi giorni
Intanto nei prossimi giorni, in coincidenza del minimo termico annuo, atteso sulle distese continentali dell’Eurasia, il gelo dovrebbe intensificarsi ulteriormente, soprattutto nella Repubblica di Jacuzia, dove localmente si potranno registrare temperature minime sotto i -60°C, localmente anche -62°C, proprio grazie all’intenso irraggiamento notturno, durante le lunghe e serene notti di dicembre sulle lande siberiane, alla base di questo intenso raffreddamento di tutta la regione eurasiatica.
Ma già ad inizio della prossima settimana le temperature, sull’area jacuziana, saranno destinate a salire, per l’irrompere di una avvezione calda, da sud-ovest, per l’avvicinamento di una depressione extratropicale, in approfondimento sul mare di Okhotsk.