Gelate tardive, gravi danni all'agricoltura in Francia e Italia
Le gelate che hanno interessato Italia e Francia nella prima metà di aprile hanno causato gravissimi danni all'agricoltura. Il problema sono le fioriture anticipate dopo un marzo di caldo anomalo.
Le gelate della prima metà di aprile hanno causato gravi danni all'agricoltura in Italia e in Francia. In Italia le produzioni in molti territori sono state praticamente dimezzate mentre in Francia il ministro dell'agricoltura ha ipotizzato che si tratti della "peggior catastrofe del XXI secolo per l'agricoltura francese".
Ad essere colpiti in Italia sono stati in modo particolare i frutteti, dalle albicocche alle pesche, dalle fragole ai kiwi fino agli ortaggi. Gravi i danni anche ai vigneti. In Francia si contano danni pesantissimi nel settore del vino e nella produzione della barbabietola. Compromesse anche le fioriture di ciliegi.
Il gelo di inizio aprile in Europa
Tutto è avvenuto nei primi giorni di aprile, quando su buona parte dell'Europa è tornato l'inverno dopo un mese di marzo di caldo anomalo. Ed è stato proprio quel caldo anomalo a scatenare fioriture anticipate, che sono state poi travolte dal gelo tardivo.
Il 6 aprile nevicate hanno imbiancato molte zone del continente, poi il freddo è arrivato anche sull'Italia. Su Meteored Italia avevamo pubblicato le mappe di questa irruzione di fredda con anticipo, grazie ai modelli meteo sempre aggiornati disponibili su questo sito. Qui sotto, l'animazione che avevamo pubblicato il 6 aprile.
L'irruzione di freddo è avvenuta subito dopo Pasqua. Su Meteored Italia scriveva così il 4 aprile il meteorologo Luca Lombroso: "siamo in attesa di un importante cambiamento, una rara irruzione fredda tardiva di cui avremo le avvisaglie dalla sera del lunedì dell’Angelo".
In Italia il sistema antibrina, in Francia le fiaccole nei vigneti
Il 10 aprile pubblicavamo su Meteored Italia i video dei vigneti della Borgogna riscaldati con le fiaccole, mentre in Italia veniva adottato il sistema antibrina soprachioma, con cui sostanzialmente si protegge la pianta favorendo la formazione di uno strato di ghiaccio superficiale che evita danni alle parti vitali della pianta.
Questi sistemi di protezione non sono bastati. Il monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’ondata di freddo sottolinea come in Italia siano stati devastati i raccolti in molte regioni,
dal Piemonte alla Lombardia, dal Trentino al Veneto, dall’Emilia Romagna alle Marche, dalla Toscana al Molise.
Anche al centro-sud ci sono stati danni importanti per le gelate tardive. L'agricoltura italiana "è stata messa ko da Nord a Sud Italia, fino in Sardegna", scrive in un comunicato l’associazione Cia-Agricoltori italiani, che aggiunge: "dal Veneto al Piemonte, dall’Emilia-Romagna alla Toscana, ma anche in Umbria, Lazio e Sardegna, fino in Campania, Basilicata e Puglia, si è trattato di gelate che non si vedevano da 20 o 30 anni".
Secondo l'associazione Cia "la straordinarietà delle forti e brusche variazioni meteorologiche nel momento di piena fioritura delle piante, fa evidenziare l’urgenza di un nuovo approccio al problema delle calamità naturali, da affrontare anche in Europa e in chiave Green Deal".
C'entrano i cambiamenti climatici
Le gelate tardive hanno causato gravi danni perché sono arrivate dopo un mese di marzo di caldo anomalo, che aveva portato i frutteti a fioritura. Le gelate sono arrivate nel pieno delle fioriture, creando gravissimi danni.
Negli ultimi anni questi episodi di caldo primaverile anticipato sono sempre più frequenti come conseguenza dei cambiamenti climatici e mettono a rischio le coltivazioni. Le fioriture anticipate rendono più vulnerabili le coltivazioni di fronte a episodi di freddo ancora possibili nel mese di aprile.
I danni in Francia: gravissimi nel settore del vino
Ad inizio articolo si citavano i danni in Francia. Dieci delle tredici regioni francesi continentali sono state colpite da gelate tardive. Ci vorrà tempo, come in Italia, per una stima più precisa dei danni, ma le prime cifre mostrano l'entità della calamità: l'80% dei vigneti del paese è stato interessato e si stima una perdita di almeno un terzo della produzione annuale di vino.