Freddo e neve iniziano ad invadere l'Europa, mentre in Siberia si puntano i primi -50°C: i video e la situazione
L’aria fredda causerà nevicate, fino a bassissima quota, visto il considerevole abbassamento dello “zero termico”, che imbiancheranno diverse località del Nord della Francia, della Germania, fino alle città ubicate sul versante settentrionale delle Alpi, come Ginevra, Zurigo e Monaco di Baviera.
La prima vera ondata di freddo di stagione in queste ore si sta riversando sull’Europa centro-occidentale, portando le prime nevicate di stagione, fino in prossimità del piano. Tutto per merito della discesa di una saccatura artica, legata direttamente al vortice polare.
In pratica l’erezione di un promontorio anticiclonico subtropicale fino alla Groenlandia ha provocato la discesa di aria molto fredda dall’Artico norvegese, fin verso le Isole Britanniche, attraverso una saccatura, colma di aria molto fredda in quota.
Nevica sull’Inghilterra
In queste ore l’avvento dell’aria fredda sta provocando nevicate, con veri e propri rovesci nevosi, fino all’area di Londra, dove in queste ore si stanno verificando fenomeni nevosi, fino in prossimità del suolo. Già in queste ore le prime fioccate con i primi accumuli al suolo vengono segnalate sui quartieri nord e est di Londra, dove si avverte una ventilazione, fra N-NE e NE.
Nel corso della nottata, con l’ulteriore afflusso di aria molto fredda nei bassi strati (con venti da NE e N-NE) e il contemporaneo allontanamento verso levante della circolazione depressionaria, in direzione dell’Ile de France, la neve, mista alla pioggia, raggiungerà le coste della Bretagna e la Normandia. In qualche caso le nevicate saranno accompagnate da sostenuti, a tratti intensi, venti da NE sulla Normandia e lungo le coste della Bretagna.
Nevicate in arrivo tra Francia, Germania, Svizzera e Austria
Fra la giornata di domani e giovedì il flusso di aria molto fredda giunto al traverso delle Isole Britanniche, in movimento lungo una direttrice Nord-Sud, andrà rapidamente ad interagire con le masse d’aria decisamente più miti e molto umide, di matrice oceanica, dai quadranti occidentali, in scorrimento lungo il margine più meridionale della vasta saccatura, che evolverà nelle prossime ore in un ciclone extratropicale, che dal Nord della Germania si sposterà verso i Paesi Baltici, approfondendosi sensibilmente, fino a raggiungere valori di 960 hPa sui Paesi Baltici.
L’aria fredda causerà nevicate, fino a bassissima quota, visto il considerevole abbassamento dello “zero termico”, che imbiancheranno diverse località del Nord della Francia, della Germania, fino alle città ubicate sul versante settentrionale delle Alpi, come Ginevra, Zurigo e Monaco di Baviera. Insomma quella che si sta per realizzare è una situazione sinottica ideale per vedere nuove belle nevicate, a tratti anche a sfogo di rovescio, lungo il versante settentrionale delle Alpi.
Intanto in Siberia si puntano i -50°C
Nella nottata fra ieri e oggi, l’intenso irraggiamento notturno delle sempre più lunghe nottate di novembre e lo strato d’inversione termica che si è sviluppato durante le ore notturne, favorito dalla ventilazione pressoché assente nei bassi strati, ha fatto sprofondare Verhojansk sotto il muro dei -46°C. Seguito dai -45,9°C di Suhana.
Si tratta di una delle minime più significative archiviate sull’area siberiana dall’inizio del “raffreddamento pellicolare”. La notevole estensione dell’innevamento sulle vaste lande della Siberia sta accelerando il processo di “raffreddamento pellicolare” che proprio in questo periodo dell’anno inizia a sfornare i primi freddi sull’emisfero boreale, in vista dell’entrata in scena della stagione invernale.
Il raffreddamento siberiano
Le aree sottoposte al forte irraggiamento notturno, grazie anche all’innevamento di ottobre, ormai si estendono fino all’Altaj, al nord della Mongolia e all’estremo nord del Kazakistan, dove nei giorni scorsi sono già arrivate le prime precipitazioni nevose.
Durante il tardo autunno e il periodo invernale le sterminate pianure, gli altopiani e le immense steppe, tra la Siberia, il Kazakistan, la Mongolia e le altre ex Repubbliche Sovietiche dell‘Asia centrale, a nord del mar Caspio, sono interessate da un forte raffreddamento dello strato d’aria prossimo al suolo.
Questo consistente raffreddamento, meglio noto anche come “raffreddamento pellicolare”, è causato da una serie di fattori, come l’insistenza di aria secca, la consistente riduzione della luce solare durante il giorno e la lontananza dell’azione mitigatrice di mari o oceani, oltre al forte irraggiamento che caratterizza questi luoghi durante le lunghe nottate invernali.
Sedimentandosi per bene vicino il suolo l’aria gelida produrrà un vero e proprio cuscinetto ad est degli Urali. Non si può escludere l’apertura di scenari piuttosto interessanti per il futuro alle nostre latitudini, sempre se si riescano ad instaurare quelle congeniali configurazioni bariche capaci di creare dei “canali” preferenziali in grado di far affluire parte di quell’aria fredda depositata fino in Europa, verso latitudini più meridionali.