Freddo e neve in arrivo negli Usa, colpa di un tifone nel Pacifico

In alcune località il calo termico atteso da martedì sarà davvero notevolissimo, tanto da passare dai quasi 40°C a temperatura prossime agli zero gradi.

Bellissimo paesaggio invernale del lago Moraine, nel Banff National Park, nello stato canadese di Alberta

Dopo aver risalito il Pacifico occidentale, spazzando la Corea del Sud, il tifone Maysak ha raggiunto le alte latitudini dell’oceano Pacifico occidentale. Qui la profonda circolazione depressionaria, legata a Maysak, venendo agganciata in quota dal fortissimo “getto polare” (la forte corrente a getto delle medie latitudini) che fuoriesce dall’estremo oriente russo, è stata raggiunta da masse d’aria molto più fredde che penetreranno all’interno del nucleo centrale dell’ormai ex tifone, favorendone una rapida trasformazione in un potente ciclone extratropicale (“extratropical transition”).

I resti del tifone raggiungono la fascia temperata

La profonda depressione extratropicale viene alimentata, lungo il suo bordo più occidentale, dalla discesa di masse d’aria molto fredde, direttamente richiamate dall’altopiano della Siberia orientale, dove è in atto un significativo raffreddamento, ad opera dell’intenso irraggiamento indotto dalle lande siberiane con l’arrivo dell’autunno boreale.

Ecco come i resti di Maysak influenzeranno il tempo in nord America

Uno degli aspetti più interessanti di questo tifone sarà quello di riuscire a influire sull’andamento della circolazione atmosferica a migliaia di chilometri di distanza, fino alla costa orientale degli Stati Uniti, nel corso dell’inizio della prossima settimana.

Quando i tifoni, particolarmente potenti e strutturati fino alle alte quote risalgono il Pacifico settentrionale possono, con la loro imponente forza centrifuga, far deviare il ramo principale del “getto polare”, provocandone una “distorsione” che si ripercuote sull’intero emisfero.

Una grande ondulazione del getto raggiungerà gli States

In questo caso i resti del tifone, risalendo verso nord, riusciranno a far ondulare il ramo principale del “getto polare”, favorendo lo sviluppo di una grossa ondulazione, in seno al “getto polare”, che nel giro di pochi giorni si propagherà da ovest verso est, raggiungendo la West Coast di Canada e Stati Uniti settentrionali.

Questa grande onda planetaria, innescata proprio dalla risalita verso latitudini più settentrionali dei resti del tifone, muovendosi verso la West Coast nord americana andrà ad influenzare direttamente la circolazione atmosferica fra Canada e Stati Uniti, facilitando la genesi di una ondata di freddo, fino agli States centrali, con il ritorno di neve e gelate in diversi stati degli Usa.

Atteso un impressionante sbalzo termico in nord America

Difatti nei prossimi giorni, a partire da lunedì, si verificherà un significativo raffreddamento in buona parte del nord-America, con il probabile ritorno delle prime nevicate di stagione in molti stati, attualmente interessati da una importante ondata di calore che sta facendo schizzare i termometri oltre la soglia dei +40°C +42°C.

In alcune località il calo termico atteso da martedì sarà davvero notevolissimo, tanto da passare dai quasi +40°C a temperature prossime agli zero gradi. Per esempio nella città di Denver, in Colorado, dopo temperature massime che potranno superare i +36°C +37°C domenica, per martedì si prevede un vertiginoso calo termico, fino a una minima di -3°C nella nottata successiva, oltre al possibile ritorno della neve. Si tratta di uno sbalzo termico davvero estremo che si può verificare solo sul continente nord-americano.