Il fondale oceanico è già un gigantesco “deposito” di plastica, avverte un gruppo di scienziati
L’inquinamento da plastica e microplastiche è uno dei problemi più gravi che affliggono i nostri oceani, i cui fondali stanno diventando una discarica. Scienziati australiani e canadesi avvertono degli impatti.
La plastica e tutti i rifiuti non biodegradabili rappresentano una minaccia per il pianeta. Questi prodotti non solo inquinano i mari e i fiumi ma provocano anche la morte di numerose specie animali. Secondo la Commissione Europea l’80% dei rifiuti che arrivano in mare sono costituiti da materiale plastico. Il loro processo di decomposizione è lento e impiegano centinaia e centinaia di anni per scomparire. Dove pensi che finirà la plastica?
Milioni di tonnellate sui fondali marini
Secondo una nuova ricerca del CSIRO, l'agenzia scientifica nazionale australiana (Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization), e dell'Università di Toronto in Canada, si stima che più di 10 milioni di tonnellate di plastica si trovino sul fondo del mare.
Lo scenario non è affatto favorevole. Si prevede che entro il 2040 l’uso della plastica raddoppierà, mettendo a rischio gli ecosistemi marini e la fauna selvatica. Si stima che l’inquinamento da plastica dei fondali marini sarà fino a 100 volte maggiore della quantità galleggiante nell’oceano, che è un luogo di passaggio prima di arrivare ai fondali marini.
Catena alimentare con le specie
La plastica, agli inizi, era considerata qualcosa di pratico. Prodotti usa e getta, che puoi portare dove vuoi.... Tartarughe, balene, uccelli e tanti animali, sia marini che terrestri, sono le vittime di tutto questo e ora lo siamo anche noi. Su Internet si trovano molte notizie che mostrano animali morti a causa dei nostri rifiuti, sia per ingestione che per soffocamento.
Il processo di decomposizione della plastica è molto lento ed è per questo che si accumula nei mari, negli oceani e sulle spiagge. Questo viene ingerito dagli animali che probabilmente raggiungeranno la tua tavola. Ecco perché non danneggia solo gli animali, ma anche noi. Gli esperti temono che tra vent’anni nei mari ci sarà più plastica che pesci.
Dove va a finire tutto quello che buttiamo?
In questo studio si parla di tutto, dalle reti ai bicchieri di plastica e alle buste di plastica che rimangono nelle profondità dell'oceano, dai 200 metri agli 11.000 metri di profondità. Lì, ai livelli più bassi, si stima che ce ne siano fino al 54% di quei 10 milioni, il resto al di sopra dei 200 metri.
I fondali marini sono diventati luogo di riposo e deposito di gran parte dell’inquinamento da plastica, lo dice lo studio e anche la nostra esperienza. Se riduciamo la quantità di plastica che consumiamo, la plastica che raggiungerà gli oceani sarà minore. Si dice “ridurre” perché “eliminare” completamente è un compito piuttosto complicato, se non impossibile.
...
Riferimento alla notizia:
Xia Zhu, Chelsea M. Rochman, Britta Denise Hardesty, Chris Wilcox. et al Plastics in the deep sea – A global estimate of the ocean floor reservoir. (ScienceDirect 2024)